Creato da wanded il 10/05/2009

Poetica...mente

Ascolta il mondo con i sensi....nascerà una poesia!

 

 

A mio padre

Post n°35 pubblicato il 14 Marzo 2010 da wanded

 

Oltre il destino......guidami ancora!

Anche se non vedo più la tua luce, sento che

continui a guidarmi in questo groviglio di strade.

 
 
 

CON GLI OCCHI CAVATI

Post n°34 pubblicato il 04 Febbraio 2010 da wanded

Con gli occhi cavati
Nel deserto del mondo
scorrono esseri impazziti
corrono fiumi di incertezze
vince la paura del niente

Sopra le teste
Il sole è spento
e tutta la malattia
infetta il vivente

gli errori commessi
si vedono portare passi
e gli uomini costretti
riemergono solo per la fine

E tutta l'aria che sa di nucleare
i pesci e gli animali che cambiano
sono il regalo
del fallimento
piu' brutto
perchè quando poteva vedere
l'uomo ha lasciato cavarsi gli occhi
e l'aquila era fatta di soldi

 Aleks Nightmare

 
 
 

René Magritte

Post n°33 pubblicato il 17 Gennaio 2010 da wanded
Foto di wanded

 

"Le immagini vanno viste quali sono, amo le immagini il cui significato è sconosciuto.

La mente stessa è sconosciuta."

RENE' MAGRITTE

"Le saboteur tranquille" per la capacità di insinuare dubbi sul reale attraverso la rappresentazione del reale stesso, non avvicina il reale per interpretarlo, ma per alludere al Tutto come mistero e non definirlo.

 
 
 

VOLVER (ritornare)

Post n°32 pubblicato il 11 Gennaio 2010 da wanded
 

Si possono percorrere mille strade, ma si cercano sempre quei sassi lasciati per ritrovare il proprio passato.
Da un bel film di Almodovar, la canzone che ne sottolinea la trama.  

 
 
 

Lettera alla Befana

Post n°31 pubblicato il 06 Gennaio 2010 da wanded
 
Tag: befana

A che ora la Befana porta via tutte le feste?

Sono in attesa di un miracolo!

 
 
 

UN CALOROSO BENVENUTO AL 2010

Post n°29 pubblicato il 02 Gennaio 2010 da wanded
 
Foto di wanded

                                       

 
 
 

Granelli di tempo

Post n°28 pubblicato il 31 Dicembre 2009 da wanded

 

Altri pochi granelli di tempo e il 2009 scivolerà nei cassetti

della mia memoria.

Verrà ricordato per tante soddisfazioni sul lavoro, ma soprat-

tutto per le tante persone della mia vita che si è portato via.

Per un periodo ho sentito il mio cuore "sgarrupato", ma la

parte ottimista di me mi ha aiutata a superare questi momenti.

Quindi, caro 2009, ti saluto con affetto, perchè nel bene e nel

male ti ho vissuto.

 

 

 

 
 
 

SCUSATE IL RITARDO

Post n°27 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da wanded
Foto di wanded

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Manca poco a Natale e, come sempre, i miei pensieri

rotolano all’indietro, fermandosi a frugare fra quei

giorni di dicembre che mi vedono bambina; solo

così ritrovo lo spirito natalizio, perché Natale è magia,

stupore, dolce sospensione fra realtà e fantasia, cose

che solo un bimbo conosce.

Da grande, ogni anno, ho inseguito quell’alito che

tanto mi riscaldava, per poterlo soffiare nel cuore e

nella mente dei miei figli, affinché potessero anche

loro vivere lo spirito del Natale. Oggi è ancora così.

I ricordi risalgono a quando, rientrata a casa dopo

aver assistito alla “Cantata dei pastori”, mio padre

sceneggiava il momento in cui Lucifero, sconfitto,

gridava: “Pluto, Pluto, apri le porte dell’inferno, che

vincer non si può l’Onnipotente!” e…paffete!.faceva

una capovolta sul letto seguita dalle urla di mamma

che da poco lo aveva rifatto ( allora era con i

materassi di lana).

L’arrivo dei capitoni a casa era una festa: portati nel

classico “cuoppo” di carta giallognola, venivano

messi nella vasca da bagno da mio padre che ne

faceva scappare sempre qualcuno per farci divertire

e sempre mamma che brontolava, perché poi doveva

pulire.

La cucina si riempiva di mille colori e odori e……

Ecco mamma che porta in tavola la zuppiera fumante,

ma guai a toccare cibo se prima non dà il via alla

preghiera che termina puntualmente con: “Pataterno

mio, te ringraziammo ca’ faccia pe’ terra c’a ce fatto

vede’ ‘nat’anno……”

 
 
 

Perchè solo a Natale?

Post n°26 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da wanded
 
Tag: Natale
Foto di wanded

Questa è la poesia che hanno imparato i bambini a scuola,

 che si augurano di trovare, da grandi, un mondo in cui sia

sempre Natale.

PECCHE’ SULO A NATALE?

 

‘O suono ‘e na zampogna
na smania ‘e vulè bbene,
N’albero chino ‘e luce
nu desiderio ‘e pace.

Se stenne ‘a mano pure
a n’antico rivale
se sprecano l’augurie,
è ggià, pecch’è Natale.

Sarrà p’‘o clima ‘e festa
che porta ‘a ricurrenza,
‘o core cagna veste
ritrova na cuscienza.

‘Sta vita, pe’ nu juorno
diventa na livella
e ‘a ggente tutt’attuorno
chisà, pare cchiù bella!

Pure n’ommo ‘nfamone
carezza n’animale
nun fà cchiù ‘o fetendone
le pare naturale.

‘O popolo ‘e stu munno,
arravugliato ‘e male,
diventa bbuono ‘nfunno…
Pecchè sulo a Natale?

(Luciano Somma)

 
 
 

FINALMENTE!!!

Post n°25 pubblicato il 14 Agosto 2009 da wanded
 
Tag: vacanze
Foto di wanded

FINALMENTE!!!

Ruberò con i sensi e mi porterò a casa

frammenti di attimi

vissuti lontano da qui.

BUONE VACANZE

 
 
 

Il regalo più prezioso: una lettera.

Post n°24 pubblicato il 13 Agosto 2009 da wanded
 

 

Questa sera, cercando un libro, il mio sguardo è caduto

su un album fotografico. Nulla di strano, penserebbe

qualcuno, ma non è così: questo è un album speciale,

regalatomi dai miei alunni; in esso sono raccolte alcune

esperienze vissute in cinque anni di scuola trascorsi insieme.

Inoltre, sotto alla foto di ognuno, è incollato un pensiero.

Ma la cosa che più mi emoziona di questa raccolta, oltre

al fatto che l'hanno assemblata e decorata con le loro mani,

complici le mamme, è la lettera che i ragazzi mi hanno scritto e

messa lì, in prima pagina.

Nessun gioiello potrebbe rivaleggiare con questi stupendi

pensieri che mi hanno lasciato su un semplice foglio,

appena impreziosito da una leggera innaffiata di brillantini.

Ho deciso di pubblicarla sul blog, per dedicarla a tutti i colleghi

che come me, lavorano in questo campo con tanta dedizione

ed entusiasmo.

SE IL SOLE, IL CIELO E LA LUNA POTESSERO PARLARE.....

Se il sole potesse parlare,

quante cose avrebbe da dirti:

ti direbbe quanto è stato bello vivere

questi anni di esperienza con te.

Sono stati pieni di luce e di calore,

proprio com'è il sole.

Se il cielo potesse parlare,

ti direbbe quant'è immenso l'affetto che proviamo per te:

è infinito, com'è infinito il cielo.

Se la luna stessa avesse la voce,

ti direbbe quante cose belle ci hai trasmesso.

Siamo cresciuti e in parte formati nel carattere

e nella persona che un domani diventeremo,

e un ringraziamento va a te che tanto ci hai dato.

Il sole, il cielo e la luna non sanno parlare,

loro possono solo trasmettere emozioni.

Ma noi sì che possiamo parlare e, tutti insieme,

ti diciamo che non ci dimenticheremo mai di te!

E dal profondo dei nostri cuori ti diciamo

che un mondo di bene ti vogliamo!

Con tantissimo affetto la 5^ H

..............................................................................

Buona fortuna ragazzi!

E, in qualsiasi momento, sapete che potete contare su di me.

 
 
 

L'urlo del mare

Post n°23 pubblicato il 13 Agosto 2009 da wanded
 
Tag: Mare

Mare mio, ti sento fremere mentre cerchi di sfiorarmi 

i piedi, come un bussare alla porta.

Taci. Ma io so!

So che il tuo dolore è troppo grande da contenere.

Allora urla, mare! Strappa dal cuore questa lancia

che ti ha lacerato l'anima.

Urla, e grida forte i nomi di chi ti ha umiliato e ferito.

Urla e fa che la tua voce arrivi a loro: stilla, attimo

per attimo, la tua offesa nelle loro coscienze, se mai

ne avessero abitato alcuna, e non dar loro pace.

Poi, come dopo un lungo pianto di bimbo,

ritorna a me,  ti canterò ancora le mie storie:

le ninnananne del mare!

(si prega, in caso di copia incolla, di indicare l'autore: me!)

 
 
 

La cura

Post n°22 pubblicato il 12 Agosto 2009 da wanded
Foto di wanded

 

 
 
 

Il passato come ombra

Post n°20 pubblicato il 12 Agosto 2009 da wanded
Foto di wanded

Molto spesso mi capita di discutere con persone

che vorrebbero cancellare il loro passato, ma io non

sono d’accordo, perché anche se brutto, è parte di

noi, è come la nostra carta d’identità.

Senza il mio passato non potrei esserci,  non ci sareb

bero i miei gesti, i miei pensieri, quindi io non esisterei.

Il passato è come l’ombra riflessa di un oggetto nello

spazio circostante: solo eliminando l’oggetto, l’ombra

svanirebbe; ma poiché l’oggetto è  lì, l’ombra continuerà  

a seguirlo e, in alcuni casi, a perseguitarlo.

Non illudiamoci dunque di poter cancellare, come il ritorno

di un’onda sulla sabbia,  il nostro passato: esso è lì, fedele

e vigile, che segue ogni nostro attimo di vita e che, come

una promessa fatta a Dio, ha deciso di non abbandonarci mai.

Vorrei  consigliare, a chi  la sua ombra l’opprime, perché è

troppo nera e spaventosa, di imparare a riconoscerla per

quella che è, appunto un ombra, di accettarla come si fa con

un regalo non molto gradito  e, dopo,  di cambiare semplice

mente prospettiva ed esposizione alla luce: l’ombra rimarrà,

ma acquisterà una sfumatura diversa e più piacevole sarà la

sua presenza.

Inoltre, con  l’ombra un oggetto sembra più reale, più verosimile

alla realtà.

Provate ad immaginare il quadro scelto per il post senza l’ombra:

sarebbe solo un’icona in 2D.

 

 

 
 
 

Oh, d'un pianto di stelle.......

Post n°19 pubblicato il 10 Agosto 2009 da wanded
 
Foto di wanded

L’evento che si verifica ogni anno nella notte di San Lorenzo ha

ispirato molti artisti che hanno immortalato le loro emozioni in

opere che durano nel tempo: Van Gogh con le sue “Notti stellate”

e Giovanni Pascoli con la poesia “X agosto” (vedere video a destra).  

Ma per il poeta le stelle cadenti sono viste non  come fate che

soddisfano terreni desideri, ma come  lacrime di un cielo addolorato

che piange per il MALE che affligge questo  frammento microscopico

dell’universo: la Terra.

Oh, quante lacrime ancora sta versando il cielo!…..

Questa sera, con lo sguardo all’insù, esprimiamo il desiderio che

questo pianto finisca e   che le stelle cadenti diventino spruzzi

d’amore e di umanità che rinfreschino l‘anima a chi l’ha inaridita.

 
 
 
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