la stanza affollata
di nastri colorati
e gocce di marmellata
di cui ci sentivamo accerchiati.
quella mattina l'albergo pieno
tintinnava al ritmo della tempesta
sotto un cielo sereno
riflettendo le nostre immagini nella finestra.
il vino colorava i bianchi sorrisi
di un rosso macabro e ilare
contrapponendo amare lagrime
a dolci carezze di cartavetrata.
tutto questo ricordare mi butta giù.
tunisi si ergeva austera
sulle groppe di cammelli agitati
osservandoci come una chimera
sooridere allegramente su tappeti agiati.
corse senza respirare
all'interno di vicoli bui e angusti
con l'intento di scappare
da braccia violente di uomini robusti.
le grida si mescolavano ai rumori
silenziosi di mercanti ossessionanti
e tu che mi chiedevi di ballare
con te come sui carboni ardenti.
il suono delle cavigliere ancora mi commuove.
cosa sia rimasto ancora non so
di giorni assolati d'amore ed allegria
di voli su mari agitati un pò
da volti avvolti di una lontana malinconia.
Inviato da: col_corpo_capisco
il 30/04/2009 alle 19:22
Inviato da: ladymiss00
il 22/01/2009 alle 22:20
Inviato da: polychrome
il 08/01/2009 alle 20:21
Inviato da: col_corpo_capisco
il 08/01/2009 alle 15:03
Inviato da: col_corpo_capisco
il 18/11/2008 alle 13:55