Note a margine
A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari
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«Io non sono quello che tu vuoi,
io sono quello di cui tu hai bisogno»
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Oggi è il compleanno di un mio amico che su Facebook ha postato alcune sue fotografie.
Ha scritto due cose e sta festeggiando il compleanno con la sua famiglia.
Ho sorriso e stasera, rivedendo le foto dei suoi figli e della sua vita, ho pensato per qualche istante un po' a lui.
E mi è tornato all mente un post che gli dedicai qualche tempo fa.
...
Il Don
Flavio era stato ordinato sacerdote da pochi anni.
Aveva passato un paio d'anni di missione sulle rive del Rio delle Amazzoni, nel cuore del Brasile, per poi essere assegnato ad una tranquilla parrocchia come cappellano.
Si occupava di ogni attività giovanile, gruppi di adolescenti, riunioni, campiscuola.
Era un ragazzotto alto e simpatico, sempre con la battuta pronta e passammo insieme molte serate d'estate seduti sul muretto dietro la chiesa.
Entrò in seminario da giovane e attraversò tutte le tappe fino ad arrivare all'ordinazione sacerdotale un sabato pomeriggio di un maggio assolato nel grande duomo diocesano di Treviso.
Mi ricordo ancora quel giorno, vennero ordinati sacerdoti una decina di ragazzi e il duomo straripava all'inverosimile.
Si respirava aria di festa e anche i colori quel pomeriggio sembravano più vividi.
La comunità, le loro famiglie, i loro amici, tutti si stringevano intorno a quei dieci giovani che sceglievano la strada del Cristo.
Mi ricordo che restai incantato quando il vescovo mise le mani sul capo di Flavio.
Conoscevo il suo cuore, conoscevo ogni sfumatura del suo andare, della fatica e della sua immensa gioia dei giorni precedenti a quel momento.
Mi commossi fino alle lacrime di una gioia per me nuova verso un amico, verso tutto quello che sapevo aveva passato.
In quel momento era arrivato a quello che lui aveva sempre sognato ed era felice come non l'avevo mai visto.
Martina si era laureata in Storia all'Università di Venezia
Era una ragazza sensibile e sognatrice.
Alta e con i capelli lunghi, portava sempre la coda di cavallo e aveva un paio di occhiali con una montatura molto particolare che donavano al suo volto una dolcezza d'altri tempi.
La conoscevo da molti anni, avevo passato anche con lei qualche serata a chiacchierare.
Era, e lo è ancora, un'idealista, ma senza mai perdere il filo con la realtà.
Si impegnava con i bambini della parrocchia e teneva in mano tutta l'organizzazione dei gruppi giovanili.
Aveva una sensibilità fuori da comune.
Il suo era stato un passato difficile e burrascoso fino a quando da un certo punto in poi era riuscita a dare una direzione alla sua vita che l'aveva portata a fare dei passi importanti.
La laurea, anni di esperienze con i ragazzi che seguiva nei gruppi giovanili, le sue amiche ed i suoi amici con cui condivideva molto del suo tempo.
Era circondata da persone che le volevano bene e che l'apprezzavano per quello che era.
La conoscevo bene, quando frequentava le scuole, all'interno dei gruppi giovanili l'avevo vista crescere e cambiare anno dopo anno.
Mi ricordo che la incrociavo spesso con il suo motorino Ciao azzurro, carico di cose e sfrecciare da una parte all'altra del paese o a fermarsi a chiacchierare con chiunque.
Pur avendo avuto fino a quel momento una vita piena e ricca di persone, Martina non aveva ancora avuto grandi esperienze con gli uomini.
Martina e Flavio si innamorarono senza sapersi trattenerene inconsapevoli di quello che tra di loro andava a cominciare fino a quando, una sera di fine settembre, Flavio mi confidò:
"Ehi Web, ma che cazzo mi succede?"
(Eh? ... Beh, intanto ste parole in bocca ad un prete non vanno tanto bene ... capisco dette da me ma dette da un prete ...)
"Succede. Punto." gli dissi io
Parlammo per un po'.
Aveva paura, aveva una fottuta paura di quello che stava arrivando come un missile dritto dentro il suo cuore.
Non era preparato a quello che la sua testa ed ogni fibra del suo corpo gli stava urlando.
O forse, più semplicemente, non aveva previsto che potesse mai succedere.
Quella sera la passammo seduti sul muretto fino alle 3 di mattina.
Nei mesi successivi e dopo una profonda crisi, Flavio chiese e ottenne dal vescovo la sospensione a "divins" del suo magistero.
Flavio e Martina adesso vivono assieme, hanno due bambini che amano alla follia e la loro vita scorre su strade nuove da quelle che avevano previsto molto tempo fa.
Hanno lasciato il paese e si sono sistemati in un altra provincia.
Flavio lavora in una cooperativa di aiuto ai disabili mentre Martina ha trovato lavoro in un asilo come maestra inseguendo quel suo vecchio sogno di stare con i bambini
Hanno fatto un mutuo, hanno comprato una vecchia casa malconcia in campagna e un po' alla volta se la stanno mettendo a posto.
Fretta non c'è e hanno tutto il tempo che vogliono.
Hanno dei buoni amici che vedono quando possono.
I primi tempi sono stati duri e difficili, le loro famiglie hanno fatto molta fatica a capire e ad accettare il loro amore.
Ci sono voluti degli anni, parecchi anni, ma alla fine il tempo ha asciugato e chiuso ogni ferita e le fatiche di quei giorni un po' alla volta si sono scolorate e lentamente sono andate a riempire la scatola dei ricordi lasciando spazi e giorni nuovi alla loro bella e numerosa famiglia.
Auguri Flavio, Buon compleanno!
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