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Note a margine

A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari

 

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Uomini e Topi

Post n°195 pubblicato il 17 Marzo 2016 da Web_London

 

Oggi, finalmente, c'è un po' di sole
E io lascio volentieri la parola a Diana

Ola

.....

Uomini e Topi
di Diana

 

Se non avete letto il libro di Steinbeck, cercatevi almeno il film. Merita.
Questo è un consiglio di passaggio. Poi fate vobis.
Il fatto è che mi piace un sacco anche il titolo.
Uomini e topi.
Si presta a molte interpretazioni.

Venerdì ho detto a Web che avrei scritto sui baricentri, sulle sensazioni di una mutilazione del centro del corpo.
E in effetti è un po' il motivo portante delle mie giornate.
Da quando ho fatto l'addominoplastica (rimessa a misura del mio vestito di pelle umana) la pancia mi fa un tribolare. Lo ammetto.
La pancia è giusto la metà del corpo. Il baricentro appunto. L'equilibrio, l'armonia, la sede delle emozioni.
Come si dice? "Sono una che fa le cose di pancia" - "ho un nodo allo stomaco".
Un'addominoplastica è come un parto cesareo. A parte la cicatrice, annessi e connessi, c'è anche un periodo refrattario dove non sai cosa provi.
Non capisci se ti fa male la pancia perchè hai preso freddo, se ti fa male la cicatrice, sta cambiando il tempo, o ti scappa di andare al bagno.
E visto che è anche la sede delle emozioni, non capisci più cosa provi.

Di solito è il cervello che tenta di razionalizzare, e il cuore si mette in modalità pulsazione anomala. E' però la pancia, lo stomaco, la zona preposta a contenere i respiri, le ansie, le paure. E' la zona centrale del nostro corpo che si premura di comunicare agli altri muscoli che si è innamorati, arrabbiati, impensieriti. E' la pancia che ci fa fare strani sospiri quando siamo malinconici.
Niente tecnicismi prego. Lo so anche io che si tratta di diaframma e muscoli.
Ma è bello pensare ad una cavità piena di emozioni. E poi sono una donna! In quanto tale, è la mia pancia che fa il lavoro di emotività, che si gonfia e sgonfia in virtù delle vicende della vita.

Gli uomini questo lo capiscono meno. Gli uomini sono cuore o cervello.
Lo stomaco lo contemplano meno, ed è normale. Non hanno problemi di ciclo, gravidanze, cibi indigesti, gonfiori. Raramente comprano guaine da nonna Abelarda solo per far cadere meglio i vestiti. La guaina è buona solo quando c'è un mal di schiena e prende il nome di fascia elastica.
La mia pancia è un casino. Il chirurgo ci ha messo del disordine.
A volte rimango in ascolto di quello che il mio ombelico tenta di dirmi, e nel silenzio, oltre alle proteste del mio simbionte (l'alieno chiamato Bypass) che brontola e borbotta, ascolto anche le emozioni.
Noi donne ne abbiamo molte racchiuse nel tratto di pelle che va dal delta di venere al collo. Una fucina di pensieri, di avvallamenti, di onde. Dentro si muovono gli amori che abbiamo, gli umori che ci comandano. Siamo necessariamente "addominali".
Teniamo i cuccioli, siano essi umani o pelosi, sulla pancia.
Viviamo frontalmente.
Credo sia questo che ci contraddistingue dagli uomini.
Loro sono più dorsali, più colonne. Cosa si dice di un uomo debole? Non ha spina dorsale. Non ha colonna vertebrale. Gli uomini si bloccano al collo o alle lombari, si piegano.
Sono meno visceri o forse meno viscerali.
No, non razionali. O almeno non sempre. Ma nemmeno irrazionali. Sono confusi... Ma solo perchè li confondiamo noi. Questo è certo.

Penso a Mina che canta "Anche un uomo" - Quell'anche all'inizio del titolo, la dice lunga.

"son tanto fragili, fragili tu
maneggiali con cura
fatti di briciole, briciole che
l'orgoglio tiene su"

Mina la sa lunga. Lo fa capire mentre canta.
Il testo è di due uomini però. Mike Bongiorno e Ludovico Peregrini, e se sono gli uomini a dire queste cose, allora bisogna crederci.

Penso ai miei uomini. A quelli speciali. Quelli che mi mandano il buongiorno al mattino, chiedendomi se ho dormito. Quelli che mi mandano una foto della loro faccia. Quelli che mi fanno ridere fino alle lacrime, quelli che mi mandano solo un bacio o un "ti voglio bene".
Quelli che hanno la pelle sottile e trasparente. Dietro ci vedi l'universo.
I miei uomini. I miei amici. I miei amori.
Li porto nella pancia. Tra diaframma è cuore.
Nei tecnicismi.
Nei miei sentimentalismi.

I topi non ci sono. Pazienza, sarà per un'altra volta.
Hey Web, ma voi uomini dove conservate le emozioni? Me lo racconti tu?
La foto è di Saudek.
E penso sia meravigliosa...

...


Agnes Obel - Riverside

 

 
Rispondi al commento:
fuoco.e.cenere
fuoco.e.cenere il 18/03/16 alle 22:29 via WEB
Foto strepitosa. Diana pure. Scrive con una sensibilità cruda che ti entra dentro.
 
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