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Note a margine

A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari

 

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Namasté, Alé! ... (su le braccia)

Post n°538 pubblicato il 19 Marzo 2017 da Web_London
 

 



Comunque vada, Panta Rei

...

Ieri pomeriggio la nostra prima tappa è stata la Decathlon di Mestre
Lui gira per i reparti provando e salendo su ogni macchinario sportivo che esiste in questo mondo e poi si ferma davanti un paio di pantaloncini corti che sembra gli piacciano.
Li prova e sembra convinto
(Al primo colpo? ... Non ci posso crede, oggi mi va di lusso ....)
"Ti piacciono?" mi chiede
"Si, se c'è anche la mia taglia ne prendo un paio anch'io. Uguali ai tuoi"
Mi guarda perplesso
(Non ci faccio caso, ultimamente lui mi guarda spesso perplesso ...)
Si riveste e io intanto vado nello scaffale e ne cerco un paio come i suoi per me. Li trovo e me li vado a provare.
Perfetti
"Ok" gli dico con in mano i pantaloncini, "Io prendo questi così ci vestiamo uguali"
Appena si rende conto che non scherzavo quando gli ho detto che volevo prenderli uguali ai suoi, riporta i pantaloncini appena provati nello scaffale e ne prende un altro paio di un altro colore
"Ma come, non li prendiamo uguali?"
"Mi piacciono di più questi"

"Ahahah, dimmi la verità, non vuoi che mi vesta come te, eh?"
"No, mi piacciono di più questi"
"Bugia, dimmi la verità"
Tentenna ...
"Si, non voglio che tu ti vesta come me, tu sei vecchio e io sono giovane"
"Ahah!!"

...

Seconda tappa, "Nave de Vero".
Per chi non è Veneto, la "Nave de Vero" è un enorme e recente centro commerciale alle porte di Mestre con una gigantesca prua di una nave fatta di specchi e metallo che sovrasta imponente l'ingresso del centro.
Camminando tra i negozi, avevo in testa il motivetto di Gabbani, Occidentali's Karma ascoltato in macchina pochi minuti prima
Senza pensarci, tra una vetrina e l'altra comincio a canticchiare il ritornello fino a quando arriva: "Namasté, Alé!"
A quel punto alzo le mie braccia come a fare la Ola e ripeto: "Namasté, Alé!"
Non l'avessi mai fatto, lui mi guarda dal basso verso l'alto e con aria di sfida mi dice: "Non farlo più"
"Ahahah, ti vergogni?"
"No ma non farlo più"

Dieci metri dopo ripeto ancora "Namasté, Alé!", e su con le braccia
(Non c'era niente da fare, in quel momento l'avevo in testa ...)
Ancora più sconvolto di prima, mi lancia un'occhiataccia e con l'aria di chi vorrebbe nascondersi ma non sa ancora bene dove, comincia ad allontanarsi mezzo metro da me
Io rido e lo rifaccio: "Namasté, Alé!", e su le braccia
(Eh si, dopo "Alé" bisogna"sempre alzare le braccia, non si può assolutamente fare senza ...)
E lui, altra occhiataccia e altro mezzo metro da me
Io rido e quando sembra convinto che mi sia tranquillizzato, riparto ... "Namasté, Alé", e su le braccia
E così lui, fino alla fine del corridoio e a quasi a due metri da me, continua a guardarmi con aria di rimprovero e guardinga come potesse succedere il peggio da un momento all'altro!!
Ahahah!!

Entriamo alla Mediaworld, giriamo un po' in giro, prendiamo un paio di cose che ci servivano e alla fine ceniamo in un posto che gli piace tanto e in cui aveva voglia di ritornare
Quando finiamo, per scendere al piano terra decidiamo di provare il grande ascensore del centro
Più che un ascensore sembra sia una di quelle enormi gabbie di vetro che possono contenere più di trenta persone e che ha più l'aria di un montacarichi per auto che di un ascensore per umani
E proprio lì, dentro l'ascensore, avviene il gran finale
Appena sono saliti tutti e la porta si è chiusa mi metto a canticchiare: "Occidentali's Karma, Namasté, Alé!" (e su le braccia)
Un microsecondo dopo che io ho alzato le braccia lui abbassa la sua testina e si allontana da me andando quasi a schiacciarsi sulla parete.
E poi, senza farsi quasi sentire dagli altri, con la testa ancora bassa e non sapendo bene se mettersi a ridere o desiderare di scomparire all'istante da quel posto, mi sussurra: "Papi, io non vengo più in giro con te"
Ahahah!! ... "Namasté, Alé!"
(su le braccia!)

Arriviamo a casa e verso le 23.30 siamo cotti e andiamo a letto.
Chiacchieriamo per un po' nel grande lettone e poi ci diamo la buonanotte
Appena la sveglia segna la mezzanotte lo sento muoversi al buio verso di me
"Auguri papì, vieni qui che ti faccio gli auguri e ti do un bacio"

Che dire, il mio marmocchio ha quasi quindici anni, sta a grandi passi diventando un'ometto ed era da un po' di tempo (troppo) che non mi dava un bacio di sua iniziativa
"Son cose da bambini" ha cominciato a ripetermi come un mantra da quasi due anni a questa parte
Ed allora quel bacio io me lo sono preso tutto, specialmente quando penso che che da qui in avanti diventerà sempre più dura averne e che baci e abbracci di sua iniziativa, purtroppo, ce ne saranno sempre di meno.
Ma va bene cosi, dicono ... sigh

Comunque sia .... "Namasté, Alé!!!" (su le braccia)

 

"Comunque vada, Panta Rei"

...

 


Francesco Gabbani
Occidentali's Karma

 
Rispondi al commento:
oltre.lo.specchio
oltre.lo.specchio il 20/03/17 alle 10:51 via WEB
l'imbarazzo per certi atteggiamenti "fuori luogo"dei genitori lo conosco bene...ancora adesso mi rimproverano ridacchiando...però tu e lui, divertendovi, a far compere insieme è un'immagine troppo bella, Orso...e le sue affettuosità dimostrano che tutto sommato anche l'imbarazzo è tollerabile..un abbraccio a voi due:))
 
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