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Note a margine

A volte di vince, a volte si perde ma la lotta è sempre impari

 

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"Il difficile ruolo di genitori ... oggi" di nadiaemanu

Post n°512 pubblicato il 21 Febbraio 2017 da Web_London
 

 

Sono contento che Nadiaemanu mi abbia inviato un secondo post da pubblicare qui dentro
Lei non è mai banale, quando scrive apre sempre delle finestre sul suo mondo, sulla sua quotidianità
Nel post di oggi, Nadia prende spunto da un fatto di cronaca successo la settimana scorsa e ne fa delle riflessioni personali

Si, sono contento che abbia deciso di mandarci il suo scritto

A lei il Blog

 

...

Il difficile ruolo di genitori ... oggi
di Nadiaemanu

 

 

In questi ultimi giorni dove rimbalzano le notizie su tg e carta stampata di ragazzini che si suicidano, mi sono fermata a pensare a quanto sia difficile oggi il ruolo di genitori.

Qualsiasi cosa tu faccia non fai mai la cosa giusta, ma qual è la cosa giusta?
Senza entrare nello specifico del caso, senza dire "io avrei detto, io avrei fatto", perché certe cose bisogna viverle sulla propria pelle.
E' poi è comunque ancor più difficile giudicare, e penso a quanto sia costato a quella mamma parlare così in pubblico al funerale dei figlio.
Provo a mettermi nei suoi panni, e penso a quanto mi sentirei sconfitta, non perché non avessi fatto nulla per evitare questa tragico epilogo, ma perché nonostante avessi provato col dialogo, non fossi riuscita nell' intento di proteggere mio figlio.

Ho sempre avuto un rapporto stupendo col mio, però in questi ultimi anni (ha 16 anni) mi accorgo che nonostante io chieda, mi informi, insista, batta il ferro fino a che è caldo, lui si chiude (e a sentire altre mamme è così anche per loro)
Come puoi avere un dialogo se è a senso unico?
Come fai a fargli capire che non è che si vuole rompere le scatole a prescindere?
Forse per troppo amore lo si fa, si diventa retorici, si ripete ogni giorno la stessa raccomandazione, mentre loro, spavaldi, fanno spallucce ...
Come puoi farglielo capire, anche se continui a ripetere che gli vuoi bene, e loro ti fissano e sembra che guardino un estranea?

"Mamma sono grande!!!" per età anagrafica, forse, ma poi ti rendi conto che sono ancora "bambini", una generazione tecnologicamente avanti ma nel rapportarsi con gli altri ancora bisognosi di conferme.
Si atteggiano adulti ma, è un attimo metterli in crisi, fai un'osservazione ed ecco si chiudono a riccio.
E dopo varie discussioni, quando finalmente si sbottona, è anche capace di dirti "ma mamma dovevi arrivarci da sola, dovevi capirlo non dovevo dirtelo io !!!!".
Ma caspita, più che chiedere, metterti alle strette cosa dovevo capire sola, non sono nel tuo cervellino!

E' difficile essere genitori oggi, alle volte sfiancante.
Giuro che ho pianto ascoltando il tg e mio figlio mi ha detto che mi commuovo troppo facilmente.
"Forse perché stai diventando vecchia" ... "Non credo" gli ho risposto

Ho pensato a me, ho pensato a te, non ho pensato nè alla vergogna nè a quello che poteva dire la gente, ma ho pensato al mio fallimento come madre, alla sconfitta di tutta una vita, a quella vita persa in un attimo, perché chi doveva chiedere aiuto non l'ha fatto. Sarebbe bastato allungare una mano, afferrare quella della mamma o chiamarla, e tutto si sarebbe risolto, in qualche modo ma si sarebbe risolto ... sarebbe bastata un po di umiltà, non dire o pensare "io sono grande faccio da solo"
E chi avrebbe dovuto proteggerla, avrebbe solo dovuto afferrarla e stringerla.
Ma le cose non sono andate così

E' difficile essere genitori oggi ...

...Non mi arrogo il diritto di sapere cosa abbia provato quella mamma, perché solo Lei lo porterà nel cuore sempre, questo è solo quello che ho provato in quel momento io, credo mi sarei rimproverata a vita per non aver saputo proteggere mio figlio, e niente e nessuno potrà alleviare quel dolore.

Nadia

 

Il Blog di Nadiaemanu è:
ATTESA ...

 

...

 


Fabrizio Moro
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Rispondi al commento:
Paintedonmyheart
Paintedonmyheart il 22/02/17 alle 10:04 via WEB
Per niente facile... Da quel che vedo, oggi c'è soprattutto una grande confusione, anche tra gli adulti. Si è sempre più alla ricerca di figli perfetti, che riescano bene a scuola, nello sport o in qualsiasi cosa si cimentino, quasi fossero dei trofei da esibire. Fuori le scuole è pieno di mamme che, come prima cosa, aprono i quaderni dei propri figli per confrontarne i voti con quelli degli altri, questo quando non sono impegnate al cellulare, ovviamente...per poi postare orgogliose le schede di valutazione su Facebook. C'è un'attenzione crescente più ai risultati che alla sostanza, più a come si vorrebbero i propri figli che a ciò che sono realmente. Il loro successo diventa automaticamente il proprio come genitore, e questa realtà esce fuori tantissimo durante i colloqui con gli insegnanti. Quante aspettative, però, può sopportare un ragazzino? Quali sforzi deve fare per esserne sempre all'altezza? E come può sentirsi quando per uno stupido sbaglio viene meno a quelle aspettative? Io vedo, purtroppo, classi sempre più piene di bambini insicuri, ansiosi, sempre meno autonomi, sempre più privi di capacità risolutive di problemi di vita pratica anche semplici, perché inconsapevoli delle loro reali capacità, impossibilitati come sono a sperimentarsi, a conoscersi, spesso terrorizzati dalle reazioni dei genitori per un brutto voto preso o per un lavoro non perfettamente ordinato. E vedo bimbi già depressi. Svuotati di ogni desiderio, perché anticipati anche in quello nel ricevere tutto ciò che desiderano, spesso prima ancora che lo desiderino. Bambini privati della possibilità di sbagliare, per quanto abbiano la strada spianata sin da piccoli. Possibilità di sbagliare che diventa opportunità di crescita essenziale per sviluppare quella resilienza, che poi è l'unica che possa davvero salvarli. Non posso giudicare una storia così delicata, che è il fallimento un po' di tutti, ma spero davvero che prima o poi si capisca che qualcosa deve cambiare...
 
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