WestSide

Lo so che sono stato assente per un po’ di tempo e quindi magari uno si aspetta che ora che finalmente sono tornato, inserisca un post serio. Beh, lo farò, state certi. Ma non oggi, non sta mattina.
Sta mattina voglio raccontare semplicemente un episodio alquanto singolare accadutomi sabato. Che non si dica che il destino non c’entri in tutto questo, non ci credo. Non possono essere soltanto coincidenze.

Ebbene, veniamo a noi. Sabato, nel primo pomeriggio, mio padre mi accompagna alla stazione ferroviaria di Longarone (stavo trascorrendo qualche giorno in montagna, approfittando del silenzio dei monti per concentrarmi sulla Dinamica Quantistica) perché la sera, come ormai è d’abitudine, avrei dovuto essere (e c’ero) in Pizzeria. Il treno che mi avrebbe portato a destinazione partiva da suddetta stazione alle ore 15.38. Solitamente quel treno è sempre mezzo vuoto, anche perché viene da Calalzo, e Longarone è la seconda fermata. E invece sabato una delle due carrozze (rigorosamente diesel) era totalmente occupata da una banda di boy scout casinari, e quindi non mi restava di traslocare nella prima carrozza, dove inevitabilmente sedevano tutte le altre persone.

Stupito dall’eccezionale concentrazione dei passeggeri, decisi che il mio posto sarebbe stato accanto a un tipo e di fronte ad un altro. Così, con il mio zainetto mi appresto ad occupare questo così angusto sedile, quando il tipo di fronte alza la testa. Cazzo, non è possibile, penso io. Sicuramente non può trattarsi di lui. Sarebbe proprio stracciata, concludo accomodandomi. Così il tizio mi guarda un po’ perplesso, e poi mi dice “Ma dov’è che ti ho già visto?”
Merda, penso giustamente io.
“Forse pizzeria…A.…L.…” dice.
“Ehm…sì…!” dico.
Ebbene, quel tipo di fronte era l’ex fidanzato di L., mentre quello di fianco a me il fratello di L..
Incredibile no? Questa poi!
Nemmeno se vado in cerca non possono capitare ste cose, neanche se ci mettiamo d’accordo.

La sera, mi sembra doveroso raccontare a L. dell’accaduto, che con quella sua aria indifferente, si finge stupita.
Comunque, visto che siamo in tema, posso dire che ha funzionato: da quando è partita con il suo zainetto giallo mi ero ripromesso di distaccarmi, ed ha funzionato. Certo, ancora qualche volta capita di perdere un attimo la cognizione del tempo quando incroci quegli occhi verdi, ma è solo questione di pochissimi interminabili secondi. Forse davvero la distanza e il tempo sono gli unici antibiotici per questa malattia. Forse.