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C'E' UN GAP!  

Post n°4 pubblicato il 18 Giugno 2007 da whatsgoingondgl

La pagina finanziaria di Repubblica di oggi conferma il raddoppio, dal 1997 al 2007, degli aggregati monetari nell'area Euro, con tanto di grafico allegato all'articolo e tratto da fonte ufficiale.

In altri termini, nello stesso decennio, mentre il PIL è cresciuto ad un tasso medio del 4% annuo, la massa monetaria è cresciuta ad un tasso doppio.

L'articolo di Repubblica che commenta il dato annuncia però "che cio' non ha provocato inflazione, in quanto l'aumento della moneta in circolazione non ha finanziato la crescita dei consumi delle famiglie".

Purtroppo il commento è esatto. Infatti:

- I consumi ristagnano

- i salari crescono ad una media del 2% annuo ca.

- cresce, nel settore privato, solo la spesa alimentare.

E' importante allora capire che cosa davvero è accaduto, o in altri termini, che cosa è cambiato nel rapporto tra Svalutazione ed Inflazione e, di conseguenza, tassi d'interessi.

Non ha importanza se l'aumento della massa monetaria ha supportato una svalutazione in atto o se l'ha determinata. Cio' è ininfluente ai fini dello stato attuale delle cose.

Si puo' solo constatare che la svalutazione non ha prodotto inflazione al contrario di quanto accadeva finora nelle economie di mercato. Sul fatto che c'è stata svaluzione bisogna essere d'accordo visto che i numeri confermano la crescita degli aggregati pari al doppio di quella della ricchezza nominale.

Allora la domanda da porsi è la seguente: "che cosa ha finanziato la svlautazione?"

La svalutazione ha finanziato....."se' stessa"!!

Infatti, la massa monetaria immessa nel circuito tramite il sistema bancario è arrivata al settore privato in forma di prestiti al consumo e mutui.

Basterebbe mettere in relazione la crescita della massa monetaria con quella degli impieghi ai privati per dimostrarlo.

Poi gli stessi aggregati stanno tornando, gradualmente, alla fonte, ovvero, al sistema bancario, sottoforma di utili (reali stavolta).

La carta (moneta svalutata) si è trasformata cioè in ricchezza (utili) aumentando la forbice tra impieghi e raccolta al settore privato a cui è stata drenata ricchezza reale in forma di tassi d'interesse  pagati alle  banche, che hanno asssunto valori senz'altro positivi (ovvero superiori al tasso d'inflazione reale).

Pertanto le 20 banche piu' importanti d'Europa, che gestiscono l'80% delle masse impiegate, sono, di fatto, i custodi (riserve da utili degli ultimi 10 anni e di quelli che verranno) degli aggregati monetari immessi nel sistema.

Come si chiude, a questo punto il gap, per impedire che la svalutazione diventi davvero inflazione, ovvero quali strumenti ha la BCE per impedire che la massa si disperda?

Semplice: un metodo, ad esempio, è rappresentato dalla gestione della "riserva obbligatoria", aumentando la quale si "sterilizza" parte della base monetaria 

Di questo passo, tra 10 o 20 anni il debito pubblico potrebbe essere in larga parte in mano alle banche con i profitti rivenienti dagli impieghi al settore privato.

A quel punto l'unione monetaria potrà davvero dirsi tale!

Buona lettura.

M.C. 

 
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