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Post n°504 pubblicato il 22 Novembre 2009 da yappappeo
Scivola... come invitava 'MarlaSinger-animale-guida' all'interno della caverna... difficile farlo... è come tentare di leggere un libro cercando di capire ciò che si sta leggendo mentre sull'autobus tutti parlano ad alta voce, con il volume della radio poco più al di sopra di tutto che sciorina dialoghi di una inconsistenza che disarma... e così le frasi insulse si attorcigliano alle parole scritte, i paragrafi si sporcano di rumore che è quasi impossibile ignorare. Se per un attimo riesci ad estraniarti da tutto questo, è il conducente a riacchiapparti, sballonzolando, frenando, curvando bruscamente, costringendoti a tenerti stretto, anche se sei seduto. Scivola... come dire: lasciati andare. Ma se non ti sei lasciato andare mai nella vita, pensi che sia facile farlo ora? No, non è il caso. Limitarsi ad osservare? come quando ci si affaccia alla finestra fermandosi un istante, appoggiandosi sul davanzale e guardando un attimo per la strada, a sinistra e a destra, prima di chiudere le persiane? Guardare senza vedere, come in uno specchio... ed è inutile prendermela con lo specchio se l'immagine che riflette in questo momento non mi piace. Scivola... senza pensare a dove mettere i piedi, se non quando si sale o si scende da una fila di gradini. Perchè una scala, che si salga o si scenda, prevede un arrivo, deve esserci; ti puoi anche fermare a metà, ma giusto per fare una pausa, per dare un'occhiata in giro. Non è come la strada. In strada le persone si incrociano, le strade stesse si incrociano... e si può anche camminare senza per forza andare da qualche parte... scivola...
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il 04/10/2010 alle 20:31
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