Le monete dovrebbero cercare di seguire l’esempio di Ethereum o dei Bitcoin?

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Era il 2009 quando fu rilasciata la prima criptovaluta al mondo, il Bitcoin, da un non meglio identificato Satoshi Nakamoto. A distanza di 13 anni da quella data non si conosce ancora il suo volto, ma fin da subito si è pensato che fosse solo uno pseudonimo che più che celare una sola persona, in realtà raccogliesse un gruppo di attivisti cypherpunk, da sempre promotori di un’economia più giusta, che ponesse al primo posto il rispetto della privacy delle persone inseguendo l’ideale di modelli economici paritari. Il Bitcoin, la prima criptovaluta al mondo e tuttora la più famosa, nacque proprio con questo obiettivo.

Alla base del concetto di criptovaluta, ovvero di valuta digitale, c’è quello di blockchain, che permette di slegarne la produzione dal ruolo decisionale di una sola persona o di un’istituzione economica tradizionale come le banche centrali e i governi nazionali. Il sistema di produzione delle criptovalute, infatti, è nelle mani di una rete di persone che come si dice in gergo minano, ovvero tramite sistemi computazionali creano blocchi di calcolo che sono validati dall’intera rete di minatori, prima di essere aggiunti alla blockchain. In questo modo, tutte le transizioni sono autenticate orizzontalmente dalla comunità e il blocco non può essere in alcun modo modificato o alterato. 

Quanto vale una criptovaluta?

Esistono al mondo migliaia di criptovalute e ognuna di esse ha un valore mutabile nel tempo. La valuta digitale più famosa al mondo è il Bitcoin, adottato oggi da milioni di persone. Secondo le stime il limite massimo di Bitcoin che potranno essere estratti è di 21 milioni. Oggi ci troviamo a una cifra vicino ai 19 milioni. Un dato che indica quanto possa variare il cambio Bitcoin EUR con il passare del tempo. Basti pensare che nell’ottobre del 2021 questa criptovaluta ha raggiunto il massimo storico di oltre 66mila dollari di valore.

Un’altra criptovaluta famosa tanto quanto il Bitcoin, è Ethereum. Quando fu lanciata nel 2014 la sua ICO (Initial Coin Offering) era di poco più di trenta centesimi di dollaro. Nel 2021 ha raggiunto il suo picco storico, quando si è attestato attorno oltre i 4600 dollari di valore.

La diffusione delle criptovalute ormai è realtà

Se fino a qualche tempo fa il mondo delle criptovalute era riservato a un target di nicchia, ora il fenomeno è decisamente esploso. In un primo momento il grande pubblico era rimasto fuori dalle conversazioni rispetto a questo innovativo metodo di pagamento, perché fondamentalmente c’erano due tipi di persone che avevano interesse rispetto all’argomento. In primis, c’erano coloro che condividevano lo spirito rivoluzionario che l’idea di criptovaluta porta avanti rispetto a un nuovo modello economico, avvicinandosi dunque agli ideali del mondo cypherpunk. In un secondo momento una fetta più cospicua di investitori o trader, hanno iniziato a intravedere le enormi possibilità che il mondo delle blockchain e delle valute digitali potevano schiudere di lì a pochi mesi, e così hanno iniziare a rivolgere la loro attenzione e di conseguenza a investire i loro capitali.

Cosa dovrebbero imparare le altre criptovalute da Bitcoin ed Ethereum

Fin dal primo momento della loro comparsa, le criptovalute come Bitcoin ed Ethereum hanno portato in dote il messaggio di un accesso più democratico ai mercati economici e sono diventate un punto di riferimento per tutte le altre valute digitali. Alla base di questo nuovo modo di relazionarsi, c’è la natura stessa della blockchain, che permette la creazione di criptovalute come la risultante di operazioni computazionali che per esistere devono essere validate da tutta la comunità che partecipa al processo. 

Si tratta dunque di un netto capovolgimento delle logiche valide fino a quel momento, quando erano solo le banche centrali, come quella americana o quella europea, a decidere quanto carta moneta stampare e quale dovesse essere il suo valore, in un processo che escludeva dunque la quasi totalità della popolazione mondiale.

Bitcoin ed Ethereum però hanno scopi diversi. La missione principale di Bitcoin è sostituire a tutti gli effetti la valuta tradizionale. Negli ultimi mesi, infatti, due nazioni hanno deciso di utilizzare il Bitcoin come moneta legale da affiancare a quella già in corso: si tratta di El Salvador nel centroamerica e della Repubblica Centrafricana. Ethereum invece ha una tecnologia che non solo è più nuova, ma si presta a molti più usi. Per questo motivo le altre criptovalute, per imporsi sullo scenario, dovrebbero essere capaci di unire le caratteristiche migliori delle due rappresentanti più famose nel mondo delle valute digitali. 

Da una parte, riuscire a entrare nella vita quotidiana delle persone come sta facendo Bitcoin, dall’altra dovrebbero sviluppare una tecnologia che, come quelle di Ethereum, non si limita a essere una riserva di valore, ma può spaziare negli usi, soprattutto nel campo della DeFi, la Finanza Decentralizzata.

Le monete dovrebbero cercare di seguire l’esempio di Ethereum o dei Bitcoin?ultima modifica: 2022-05-23T12:02:59+02:00da andrewpaul0