Sono facilmente giudicabile e attaccabile agli occhi di chiunque, lo so, lo capisco. Per come sono fatta io avrei continuato a rispondere a quel commento lasciato nella “tua casa” ma proprio perché è il tuo posto ho preferito tacere. Del resto se non hai ritenuto opportuno tu scrivere una parola in mio favore quando si è messo in dubbio il mio “cuore spento” chi altro avrebbe dovuto farlo? Io? No. Le mie parole non hanno più alcun valore adesso per cui, leggo e taccio.
Una sola cosa però voglio aggiungerla: nonostante io sia la carnefice, nonostante io meriti tutto il suo odio e qualsiasi brutto ricordo e pensiero lui avrà di me nessun altro, al di fuori di lui, può permettersi di giudicare quello che sento perché nessuno, a parte me, sa quello che provo. So quello che ho perso, so che uomo straordinario sia per cui non ho bisogno di un nick qualsiasi, spuntato dal nulla che per di più si professa sensibile al dolore altrui pronto invece a giudicare proprio quel dolore.