L’AMORE È FINITO.
*Netiquette= Cercate le spiegazioni su internet*
Seppur “appartenente” a una sola persona
(allegra gioia)
questo è uno dei blog scritti a più mani,
ossia più autrici realizzano i testi che qui vengono pubblicati.
Grazie a tutte e buona convivenza!
e gioia sempre
(x WEB)
( Mi arrenderò)
Sembra che ciò che rimane della mia parte umana
stia lentamente cambiando in me
( mi darai in cambio )
Guardando il mio riflesso
Quando improvvisamente cambi
Violentemente cambia
Non c’è più ritorno ora
Hai svegliato il demone in me
Alzati, vieni giù con la malattia
Apri il tuo odio e lascia che fluisca in me
Alzati,
vieni giù con la malattia
Tu mamma alzati,
vieni giù con la malattia
Tu ti alzi,
vieni giù con la malattia, la
follia è il dono
che ti è stato dato,
Posso vedere dentro di te che la malattia sta crescendo
Non cercare di negare ciò che senti
(mi arrenderai)
Sembra che tutto ciò che è buono sia morto
E mi sta decadendo
( mi arrenderai?)
Sembra che stia avendo dei problemi
nel trattare con questi cambiamenti
Vivendo con questi cambiamenti
Il mondo è un posto spaventoso
Ora che hai svegliato il demone in me
La follia ora è scesa dentro me..
Dedicata
Amore e sangue
Maledetta fame.Io la odio.Non quella nel mondo, no.Non ho la minima intenzione o voglia , di andare tanto oltre…No.No, odio proprio la mia.
Scoppiare in lacrime e singhiozzi infantili solo per una scena di un film.
Ridere senza occhi.Solo con quelle labbra non troppo rosse.
Quel viso di specchio, così graziosamente bravo ad uniformarsi alle circostanze… Ai volti riflessi. Ovvio che piacerà.
Se c’è vento o invece no, a te non cambia nulla. A te che hai bisogno di vedere segni. Di vedere speranze e sogni.
Che ci siano nuvole a coprire il cielo o che non ce ne sia nemmeno una, saprai sempre cosa vorrà dirti.
Una cantilena stonata, ma così stranamente piacevole…Quasi irritante.Ce l’hai sempre in testa. Qualunque cosa tu stia facendo.
Non ne posso più. Non ne posso più lo giuro. Sh…! Segreto… nascosto bene.Si,non lo troveranno mai. Troppo belli e uguali i sorrisi che lo celano.
Ed ho smesso di chiedermi a cosa serva aspettare. A cosa serva sperare. Le speranze sono per i coraggiosi. Quindi basta domande.
Basta simboli e significati nascosti, probabilmente inventati per darsi un senso.
Basta girarsi dalla parte sbagliata per non guardare chi ama.
Eppure…
Qualunque cosa tu faccia, avrai sempre sonno dopo un po’.
Fino a che deciderai di averne tanto da non volerti più svegliare.
Amarezza…quieta. Non ci si pensa troppo.
In fondo, non ha poi così importanza..
No.Sbagliato.L’importanza ce l’ha eccome. Solo che è preferibile ignorarla.
Sono già così tanti i pensieri nella nostra mente,
le domande che ogni mattina ed ogni notte si annidano e scavano dentro di noi.
Perchè mai perdersi in tali banali constatazioni?
Non è forse ovvio, cosa ci circondi? Non è palese la ridicolaggine di costoro?
Si, confesso che fa rabbia. Confesso che ne fa ancora di più, perchè di errori sulle spalle,
ce ne sono troppi e troppo infanitili e stupidi, per poterli permettere…( Almeno, ora non più. )
Piccolezze di ogni giorno, tra cui si nascondono fastidiose spine…
Se solo tutto apparisse, non fosse, ma solo SEMBRASSE per quel che è…Più semplice…facile.
Se solo avessi fatto tutto al contrario…Se solo…fossi, al contrario…
Lei non si era mai sentita se stessa. Non sapeva cosa significasse. Era persa in uno stato di incoscienza che la rendeva schiava.
Non le parole, non i consigli, non i giudizi, riuscivano a risvegliarla.
C’era vita in lei. Tanta da scoppiare. Ma nessuno spiraglio per permetterle di esprimersi.
Lacrime, inutili e banali. Dovute al nulla, ma copiose e prepotenti.
Poi più nulla. Nulla. Nemmeno le parole bastarono più.. Divennero ripetitive e scontate. E lei le odiò come sentiva di odiare molto altro.
Bugie, erano il suo pane. Bugie per sopravvivere, per non uccidere. Rabbia, sopita ma presente, ad avvelenarle l’appetito.
(©A.D.G.)
Me? Sono solo uno scrittore anonimo, se mi incontri di persona e un giorno ti fai coraggio e mi guardi negli occhi e affronti i miei testi e i miei versi, ti dico di no, io? Non sono uno scrittore, né so di cosa stai parlando, non so di testi, tanto meno di scrivere, né esprimo i miei sentimenti più profondi attraverso questi versi, non sono una persona di grande pensiero o un grande avvocato. Non apprezzo le arti né amo gli scrittori tristi, non mi piacciono i pomeriggi piovosi, tanto meno la solitudine.
Se un giorno mi affronterai e mi chiamerai scrittore, lo negherò categoricamente, eviterò ogni domanda e rovescerò ogni ragione.
Me? Sono solo un altro semplice essere umano, un nessuno che osa un giorno essere un ingegnere, osa avere una famiglia e vive sempre alla ricerca della felicità idilliaca.
Me? Sono uno scrittore anonimo che non accetta la sua realtà, non conosce i sentimenti, tanto meno ha buoni pensieri.
Questo scrittore è anonimo perché ha paura, ha paura di criticare la realtà dolorosa e di trarre i suoi sentimenti più desiderati.
Me? Non sono una scrittrice, solo… gioco a esserlo.
-1990-
A.D.G. © TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Le ceneri della mia pelle
si perdono nelle terre senza padre
tra i Sentimenti e il Desiderio selvaggio
che soggiorna tra il buio più profondo,
tra i vaghi ricordi dispersi nell’Oblio.
La notte si ciba del volto della luna,
Ladra dei miei sogni,
Odo grida strazianti di Dolore.
la tristezza è terrorizzata da illusioni antagoniste.
Sento Morto in bocca l’ultimo tuo bacio,
sento graffiarmi l’Anima
dal furioso incendio
di una carezza lasciata da vecchi fantasmi.
La mia ombra alla luce all’alba cerca di dimenticare,
trascinando il sangue sacrificato per amore.
mentre miei timpani frantumati
non ricordano il battito del mio cuore.
Cerco cibo
il più gustoso,condito dalla mia Tristezza,
unica fonte
del mio Odio.
© Tutti i diritti riservati
Tossico,Veleno chiamato Lussuria…
Si posa su un terreno sterile asciutto,
bagnato da lacrime danno la vita sul fiore di un’illusione..
Sento le voci che porta il vento contro il mio orecchio,
mi guardo intorno, non vedo nessuno,
tranne la polvere eterna che mi circonda da tutti i lati.
Mi alzo, io non so nemmeno dove sono…
Cammino verso il lato dove il vento soffia in faccia.
I miei occhi sbarrati nello specchio nel vapore
che si forma vedo un suolo acido perso
in quei tanti miraggi creati dalla mia testa,
prendendo il fulcro da una vita che mi si adatta di più.
Il sole getta raggi sulla schiena che lacerano l’anima
facendomi sanguinare dentro,
mi taglio in due pezzi di grandi dimensioni..
mi trascino verso un labirinto di uscite multiple,
in cui mi perdo come cieca..
Perché è più facile sognare la realtà e cercare
di vivere il sogno dove il nulla scivola tra le mie mani?
Perché non buttare le mie illusioni da una parte qualsiasi,
come faccio con una palla di carta inutile? .
Semplice, perché la realtà è la palla di carta
che impasta pensieri scritti, è quello che riesco
a scarabocchiare con i sogni,
riempiti con le aspettative più desiderate,
e così che mi rendo conto che non c’è,
ma diversamente le linee scritte rimangono,
impastate e suonate in musica in qualche angolo della mente.
è triste sapere che mi trovo nel bel mezzo
di una falsa speranza nascosta tra le dune del deserto,
io insisto e parto da quel terreno senza fine sola a piedi nudi,
e con un orizzonte infinito agli occhi.
Nelle linee di infiniti punti,
desidero costruire lo sfogo di una vita non finita.
Nelle linee composte da ordinate lettere,
descrivere un tempo difficile da passare, tuttavia,
facile da cambiare.
Una volta che ho trovato la mia erba verde,
i miei piedi troveranno sollievo nell’andare avanti
saranno le mie suole,
ciò che solo un terreno sterile mi poteva offrire,
che solo i raggi del sole sulla mia delicata schiena mi ha insegnato..
La vera aspettativa di vita da completare..
anche se devo dissetarmi con il Veleno di una Lussuria antica
e mai completamente conosciuta in tutte le sue arti Tossiche..©
A.D.G.© –
.
Donna gitana dal cuore zingaro
donna di tutti e donna di nessuno
catturata senza reti e legata senza catene
affamata d’amore e spaventata
da quella fame sferzata dalla ragione e torturata dal cuore,
Sono leggeri e profumati i tuoi petali
Affilate le spine che penetrano la carne.
Come vento scompiglierò i tuoi capelli
Accarezzerò il tuo viso
Entrerò sotto le tue gonne
Per scivolare sulla tua pelle.
berrò i tuoi occhi, e mangerò la tua bocca
sentirò i tuoi seni schiacciati sul mio petto
e il tuo respiro caldo sul collo,
disegnerò con gli occhi
le tue forme e plasmerò il tuo corpo con le mani,
dipingerò la tua pelle con i pennelli del desiderio,
per saziare e col tuo sapore quella fame e quella sete
che non cesseranno mai.
© TUTTI I DIRITTI RISERVATI
https://sito.libero.it/giornidigioia
E ti ho amato con la follia di questo cuore deciso ad amare, con il desiderio selvaggio e appassionato in ogni carezza, in ognuno di loro tatuato nel calore del mio corpo dalle tue fini dita d’angelo, che vestono le mie sensazioni mentre risvegliano le tue . .
Mi sono disfatto ancora una volta tra le tue mani che mi plasmano a piacimento e mi trasformano in argilla umida ammorbidita dal calore del tuo tocco, accogliendomi ancora una volta al tuo corpo.
E sentendoti ho vibrato, e suonato come uno strumento accordato da te più e più volte mentre la punta delle tue dita tatuava ogni sensazione, ogni carezza ogni momento di piacere. con l’inchiostro invisibile della tua passione.©
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https://sito.libero.it/giornidigioia
SCHIAVA D’AMORE
IL SUO CARATTERE E LA SUA GENIALITÀ
ALIMENTANO INTORNO A LEI MOLTE LEGGENDE..
IRROMPE CON PALPITANTE VIVACITÀ,
INSISTENDO SU FASCINOSI DETTAGLI,
TANTO ANNOIATA, MA PASSIONALE E VITALE
LEI IN CERCA DI SITUAZIONI,DIALOGHI,
FRESCHI E PUNGENTI,
A FARSI RACCONTO E VEICOLI DI COLPI DI SCENA …
A.D.G. © TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Sei sono i Vizi Capitali
Superbia
consapevolezza di essere intelligente, ricca e bellissima
Avarizia
volontà dichiarata di prendere tutto e rinnegare il niente
Lussuria
Irrefrenabile desiderio del piacere sessuale
incontrollata sensualità carnale
Gola
voglia incontrollata di ingurgitare
più di quanto il corpo necessiti
Ira
istinto di vendicare con furia i torti subiti
Accidia
torpore malinconico di ciò che poteva essere e non è stato.
Io ne ho un Ottavo
quello di volerli tutti e Sei
perché voglio Te.
Uno ne manca che li soverchia tutti
Invidia
che io lascio agli altri.
(G.)
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