Sto scivolando lentamente verso il mare dal ponte di legno di una vecchia barca inclinata a sinistra,
Il mare è agitato, il tempo è brutto, il molo di fronte è vuoto
Il silenzio soffoca il rumore
Mi sono svegliato in quel momento! E ho capito che eri il sogno più breve.
Mi sono vergognato di me stesso, ti ho tirato fuori dal cassetto dove ti tenevo
L’ho baciato dolcemente, poi l’ho letto per notti
Pensavo alle pagine che avevo piegato, agli organi che avevo sottolineato e ad ogni parola che avevo detto.
Ti amavo come un giovane!
Ti ho amato per non dimenticare, per sentire e, soprattutto, per la mia pace.
Da quel giorno ad oggi, non potrei mai fuggire in altri corpi.
La macchia del tuo labbro sulle mie labbra, sempre la stessa impronta della mano nei miei corridoi
La sensazione di debolezza nel mio corpo causata dal desiderio
Ho sempre quell’aspettativa sulla porta di casa che forse tu verrai…
Solo perché tu lo sappia;
Ti ho amato di più in quella casa di due stanze al piano terra.
Ho afferrato il tuo colletto e ho respirato la tua ombra riflessa sul muro.
Ti ho baciato le mani, colpendole sul petto
Ti ho portato nelle parti della mia pelle che non vedono mai il sole
Mi hai baciato nel luogo più appartato della tua casa
Sei entrato e hai disperso quel corpo senza tirare le tende.
Poi mi hai fatto memorizzare la sofferenza come se fosse facile
Mi hai fatto leggere tutte le poesie sopra i trentacinque anni che iniziavano con “A metà strada”
Proprio come mi hai insegnato a non voltarmi e guardare indietro prima di essere a metà del percorso.
Sono sicuro che nelle annate hai fatto sudare pelli diverse.
Te ne sei andato, ma mi hai fatto aspettare sulle tue labbra per giorni
Poi ho detto: “ogni persona dovrebbe avere una porta”;
A volte uno dovrebbe poter stare di fronte a te e piangere,
A volte dovrebbero poter suonare il campanello e scappare con gioia,
Ma il dolore dovrebbe innamorarsi e imparare in tenera età..