Fissando lo sguardo su un punto dell’orizzonte, dove tutto si inserisce in quell’attimo in cui l’attimo si confonde con il ricordo, è lì che corro di nuovo attraverso l’eco di risate sprezzanti.

Si fa buio, la notte assorbe il giorno e i riflessi escono dall’ombra per proteggere i ricordi di un altro giorno, facendo spazio spingendo e condannando gli altri al bando dell’oblio.
L’eterna oscurità è sempre accovacciata, come un uccello da preda, ma c’è sempre qualcosa di imperituro che illumina timidamente l’eterno nero, come se fosse una candela in mezzo all’oscurità, come un faro in un mare di notte chiusa , guidandomi attraverso i dettagli di una vita turbolenta, facendo sempre arrivare la mia vecchia nave sana e salva in modo che io possa iniziare un nuovo giorno pieno di speranza.