Sono le 7 con le 80, Nessuno penserebbe di rubare da quello con un corpo qui. Non è rimasto riposo. Lo sento in quella ” fortunata voce ” che suona come un addio al regno dei vivi. La guardia che guarda la porta e inclina la testa quando mi vede lo sa. Lascia che ogni speranza sia lasciata da chiunque attraversi questo portale. La rampa blu mi aspetta e inizio il tentativo di non annusare, di non sentire. Mi inchino intimamente quando passo attraverso la cappella e vedo i provinciali che dormono sotto il cuore sacro avvolti in coperte. L’aroma del caffè con latte che sale dalla pasticceria diventa nauseabondo in quella miscela con Pervinox. Incrocio i padiglioni. Aspetto il primo grido e il mio stomaco diventa uno scudo. La porta della stanza delle infermiere è socchiusa e vedo la rossa fumare. È vietato fumare in ospedale.L’ho lasciata fumare in pace e andare in camera. Quando passo alla stanza 514 mi fermo. Vedo il materasso nudo. Le finestre sono aperte e l’aria sembra fredda. Sento il silenzio. L’armadillo non ululerà più di notte. A partire da oggi il mio corpo sarà in grado di dormire in pace. Mi affretto in fondo al corridoio e sento qualcosa di strano nel mio petto. Ho voglia di cantare…
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Non abbiamo bisogno di chiudere gli occhi sui mali che ci sfidano – dovremmo lavorare indiscutibilmente per ridurli- ma potremmo prendere forza dalle conquiste del passato; lo splendore della nostra eredità. Variando l’infelice re di Shakespeare, sediamoci e raccontiamo storie coraggiose di donne nobili e grandi uomini.”
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Sei sono i Vizi Capitali Superbia Uno ne manca che li soverchia tutti Invidia che io lascio agli altri.
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Ha la forza della ribellione, dopo aver rotto un migliaio di volte ‘*●❤♪♫❤♬✿═Gioia═✿♬❤♫♪❤●*’
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Poiché i quattro vivono insieme, sono costretti dalla virtù dell’interazione a vederlo meno come un nemico di classe e più come un uomo: uno pericoloso per la loro libertà, se scappa, e uno di cui disprezzano i valori, ma un uomo tutto lo stesso. E nonostante tutta la loro rabbia contro la concentrazione e l’abuso di potere, e per tutti i loro piccoli atti di resistenza, non sono persone malvagie.
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Ho sognato.. scivolando poi
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Il mio modo di parlare delle conseguenze inverse dell’amore per il verso è forse il modo più sensato di mostrare ciò che è accaduto in un tempo verbale non più coniugato qui.
Forse attraverso un telefono i ricordi di amicizie e piaceri che non sento più affiorano in modo infelice e dubbioso. Il ricordo dell’abbraccio che ormai è lontano, porta il dolore della nostalgia ma porta con te il dolore dell’ambigua sofferenza che ha lasciato piantato nella mia casa.
Le mani che si tengono per mano che davano centinaia di avanti e indietro ad ogni passeggiata lungo l’oscuro sentiero d’oro, oggi si riduce a indossare la punta delle dita, a scrivere poesie e poesie come un diario psicologico. Parti di 22-
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Si alza presto e prepara il caffè, riempiendo l’aria di profumi e sensazioni, e lascia tutto pronto prima di iniziare una nuova giornata: il toast al burro, il panino spalmato di cioccolato dolce, la bustina piena di storie e piccole saggezze. Guarda fuori dalla finestra della cucina, fuori è l’alba e le nuvole iniziano ad assumere i colori di un nuovo giorno, mentre il cielo brilla di quei blu che cercano le principesse saltellanti.
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C’era vita in lei. Tanta da scoppiare. Ma nessuno spiraglio per permetterle di esprimersi. Lacrime, inutili e banali. Dovute al nulla, ma copiose e prepotenti. Poi più nulla. Nulla. Nemmeno le parole bastarono più.. Divennero ripetitive e scontate. E lei le odiò come sentiva di odiare molto altro. Bugie, erano il suo pane. Bugie per sopravvivere, per non uccidere. Rabbia, sopita ma presente, ad avvelenarle l’appetito. (©A.D.G.)
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GUERRIERA DEL MONDO
Secondo la tradizione letteraria medioevale della fanciulla o “vergine guerriera” questa appartiene ad una famiglia reale, o quantomeno dell’alta nobiltà, la quale assume provvisoriamente una funzione maschile di comando; requisito indispensabile perché possa essere accettata in questo ruolo è il rispetto della sua condizione di verginità: perdendo l’innocenza sessuale verrebbe privata del carisma necessario al comando diventando di colpo una donna come tutte le altre.
Solo dopo aver eseguito il proprio compito, al termine di tutte le battaglie assegnategli, ella può accettare di sposarsi con un uomo; ma sempre a condizione ch’egli riesca a superare una certa prova che ne dovrà dimostrare il valore. Vi sono varie ipotesi a riguardo della formazione e sviluppo d’una tale figura, con diverse teorie circa la sua origine e l’importanza che questo concetto poteva avere. Si avanza l’idea che la società arcaica, dominata ancora dai culti rituali inneggianti alla Natura erano ancora essenzialmente matriarcali, potevano quindi creare modelli costituiti da personaggi femminili forti; la magia naturale e il paganesimo delle origini si sarebbe ad esempio riflettuto nelle immagini mitologiche delle Valchirie, le nove donne guerriere dellamitologia norrena.
Un’indagine comparata sui miti arcaici d’Oriente ed Occidente divide i personaggi mitologici femminili in due categorie, da una parte la vergine guerriera e dall’altra la fanciulla destinata a diventare una brava moglie e madre[2]; la prima categoria è costituita dalle ragazze che si trovano in una fascia d’età per lo più adolescenziale e che pertanto possono essere ancora per un tempo limitato assimilate al mondo e alla realtà dei giovani maschi, godendo di una relativa libertà sessuale associata al combattimento e all’esercizio nelle arti marziali o in alternativa in quelle intellettuali (Ganika nel mondo indo-ariano e la figura dell’Etera in quello greco). L’incarnazione mitologica di tali gruppi sociali è rivelata anche dalle Apsaras induiste, dalle sorelle irlandesi Morrigan e così via.
In certi casi possono giungere fino al punto di morire sul campo di battaglia[3][4]; secondo questa versione l’immagine della fanciulla guerriera si trasforma nel ricordo in esempio che accompagna i soldati in guerra. Nella letteratura mondiale, ma soprattutto europea, vi è una chiara linea di successione tra le donne guerriere: gli antichi miti greci riguardanti le Amazzoni penetrano nel mondo medioevale per giungere fino al romanticismo e risorgere in nuove forme più moderne nel XX secolo. Lo stesso percorso di emancipazione e autonomia della donna, dal femminismo al lesbismo, è intriso dell’archetipo della donna guerriera.
Vi è un ramo separato del mito, ma degno di nota in quanto costituito da una certa originalità: le saghe riguardanti fanciulle guerriere sono una caratteristica distintiva della letteratura islandese: se in altre tradizioni letterarie si verifica sporadicamente l’apparizione di immagini femminili dominanti, nell’antica letteraria d’Islanda vi è un particolare tipo di genere di saghe cavalleresche. Storie basate su sovrane autocratiche che rifiutano in toto l’idea del matrimonio e quindi della sottomissione ad un uomo in quanto ciò minaccerebbe la solidità del regno, indebolirebbe il loro potere provocando una perdita di status sociale.
Nelle saghe cavalleresche per le eroine di queste storie vi è una designazione speciale, esse vengono difatti chiamate “meykongr” ovvero grande signore/sovrano ed esse stesse si definiscono sempre re-kongr e mai regine-drottning[5]. Mondo moderno Lo stereotipo della “donna maschile, che si comporta come un uomo” all’interno della cultura popolare si è attivamente ampliato durante gli anni ’70 del ‘900, a causa anche dello sviluppo del movimento femminista in tutto l’Occidente[6]: ci si era cominciati a stancare della tipica protagonista femminile costituita dalla passiva e inerme fanciulla in pericolo, fortemente assimilata all’idea della necessità per essa d’una protezione maschile.
Lo stereotipo contemporaneo raffigura una donna eccezionale e indipendente, che si sforza di raggiungere da sola i propri obiettivi, posizionandosi così all’antitesi dei ruoli tipici creati all’interno del tradizionale modello patriarcale sociale. Quest’immagine si riverbera e può essere facilmente utilizzata anche nelle opere artistiche del mondo moderno, un esempio cinematografico è quello dato dal sottogenere Girls with guns
A differenza di altre immagini di donne forti, la femme fatale o il maschiaccio, quello della vergine guerriera continua a sussistere nelle opere creative maschili, senza perdere nulla della propria essenziale femminilità. Inoltre, la cultura di massa sembra aver perduto completamente l’ideale dell’amor cortese medioevale della principessa da salvare. -Wikipedia #allegragioia
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Quello squarcio che ci rompe dentro. Un’onda anomala che sommerge e stravolge la vita, che, anche quando si ritira, lascia dietro di sé detriti e macerie. Dolore, paura, vergogna. Ed è su questa parola che vorrei fermarmi: la vergogna. In una società che ci ingiunge di essere tonici, efficienti, di avere successo, di essere sempre sorridenti, eternamente giovani, di perseguire euforici l’autoaffermazione, sempre un po’ innamorati, sempre indaffarati a riempire il carrello dell’usa e getta, la tristezza, l’insicurezza, la crisi mettono vergogna.©
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Sono solo l’ombra della mia assenza, una metà oscura che ci si abitua; dolce propfumato melograno aperto nell’oscurità, maturo al suo rigore. Esistenza sorda. 2- Bandita dalle meraviglie e dai colori bacio la mia cicatrice e la inumidisco in cristalli salati piangenti. 3- Mi abituo all’oblio che soffro. Già l’affilato ferimento aggancia l’inutile carne opaca che offro. 4- Perché conosco certe cose che non hanno valore per gli altri, ma alcuni venderebbero la loro anima per loro? Perché li conosco quando non sono in grado di usarli ora?
5- Ma perché mi sono stati dati? Il passato per me non esiste più! Il futuro è un termine del presente di domani! Solo questo momento è per l’immortalità!
6- Anime unite nella stessa aria, in un sospiro di luce e acqua, passando per un altro mondo…
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Una volta desideravo esserlo in un’adolescenza senza rimpianti, amando il tuo sguardo profondo.
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Forse viviamo lo stesso tempo, che ci siamo lasciati alle spalle, in un dolce e affettuoso abbraccio… Lascia che questo sia un assenso, e costruiscilo bene, l’io/tu in un nodo(i) fermo e potente.
9-
Questa lunga stanchezza diventerà un giorno maggiore, e l’anima dirà al corpo che non vuole continuare a trascinare la sua massa lungo la strada rosea, dove vanno gli uomini, felici di vivere…
10-
Sentirai che al tuo fianco scavano svelto, che un altro addormentato raggiunga la città tranquilla. Spero che mi abbiano completamente coperto… e poi parleremo nel buio silenzio…
Continua…
Tra queste frasi mi sento ancora viva, ma sinceramente potrei essere solo un ospite un pensiero che mi aiuterà quando mi addormenterò.
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C’era una volta, baci…
Nessuno sfugge alla vendetta degli innocenti .
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L’Amore è il Desiderio.. ADG
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Oggi mi sono svegliato con la voglia di essere felice giocando a costruire un castello sulla sabbia, rivedendo i miei pensieri e sentendo la mia natura. Oggi ho pensato di pensare a te, allo stesso tempo ho potuto conservare la mia forza in relazione a ciò che si può pensare.
Oggi posso dire che questo tempo mi sembra troppo lontano, quindi mi fermo a pensare, penso come se non avessi pensieri, mentre costruisco il mio favoloso castello, trovo uno scoglio in mezzo alla sabbia, un sasso scuro, dove Posso costruire il mio mondo sicuro, dove vivrò da solo. Oggi vorrei poter sentire il calore del tuo corpo, sedermi qui, dammi una carezza e dammi un bacio©
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Il nostro valzer è continuo,
1-di-7
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Radici..sono quei momenti.. Le mie speranze nascono dal cuore, Svuoto la mia testa e il resto in un nuovo giorno, Costruito e poi demolito.. Tra i nodi con le mie estremità mi perdo felice Il gusto amaro dei ricordi è stato sciolto La Passione è caduta nella mia pelle I pensieri che formano nuvole… silenziosi salgono Aspiro i miei sentimenti e così La luna presto scomparirà
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gio 3 mar 2011, 23:31 Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post “AVVOLTE CAPITA GIOIA SEMPRE”: Toccami ti prego, Toccami ti prego,
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L’incantesimo si è sviluppato nella speculazione. Sguardi che si perdono nella direzione di un sentiero, che anche lungo, arriverà. Come un film che si ferma in 3 minuti, il tuo sguardo penetra nella mia anima, ballando su una ninna nanna. Il tuo battito, intona una canzone lirica, serena e misteriosa.
Canto che affascina per condurre le mani del maestro che divento davanti al tuo corpo. Sospiro che mi fa ascoltare la voce dell’involontario contenuta nel tuo cuore, è lo stesso sospiro che mi fa consegnare tra le tue braccia. Riposa nel mio giardino d’inverno, fiorisci il sorriso sul tuo viso, sciogli il ghiaccio dalla mia terra, cadi in me per riposare in te.
Il cigno che danza attraverso i nostri corpi intrecciati, unisce tra i nostri denti due cieli di costellazioni rosse. Mi fa perdere le papille gustative di fronte a tanta maestosità. Lo sguardo incerto rivela l’insicurezza contenuta nella tua mente. Impulso accelerato, apre la volontà perduta davanti al tuo essere. Non aver paura, avvicinati alle mie mani, tieni le mie dita, fidati dei miei piedi, callosi per aver camminato sull’argilla e su terreni accidentati. Lasciatemi guidare il valzer di questo sonetto costruito da un noi ancora inesistente. Sii primavera nel mio autunno, sii me in te.©
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Girano queste nostre dita in pochi istanti, trasformandosi in secondi sulle nostre labbra. Mentre le ore scivolano sui nostri corpi, aspettando il nuovo giorno. Bruciando il nostro desiderio nel suo fuoco infernale. Senza alcun sollievo.©
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