Era un paesaggio calmo, come se fosse dipinto, nulla si muoveva, niente sembrava, il vento non si aggrovigliava amorevolmente tra i rami dei ceibo né il flusso attorno alle pietre affilate. Era un paesaggio immobile, sterile anche nella sua abbondanza. E per dargli vita, un giorno la luce bianca e lunare del tuo seno si riversò su di lui. E per porre fine alla monotonia delle pianure, sorsero le increspature dei fianchi. E per riposare il mio corpo stanco, il sogno che è venuto dalle tue braccia che mi scuote e mi canta una melodia silenziosa ( che solo lei conosce ) E gli uccelli senza cielo del mio paesaggio hanno finalmente allungato le ali lo spazio inesauribile del tuo sguardo. E ho smesso di essere un paesaggio per essere una donna e amarti senza rimedio, senza sosta.