Vi attendo dietro questa porta,al buio.
Sento il rumore della maniglia che si muove.
Siete arrivato.
Vi aspettavo,è vero,ma non me lo aspettavo.
-Ci siete?
Esco,intravedo in quella intensa penombra la figura di un uomo,voi.
Allungate la vostra mano ,pronta a stringere la mia ,mi prendete verso di voi.
Un bacio atteso da molto ,finalmente giunto.
Ha il sapore del desiderio ,della smania,dell’ingordigia,di voi,di noi.
Un piacere così intenso non si può spiegare.
Inutile dire che le nostre mani cercano,vogliono,prendono.
Tutto è lecito,tutto è possibile.
E le parole,le parole,quelle parole che assolutamente ci hanno attratto l’uno verso l’altro.
Non vengono dette,ma la stanza ne è piena.
Le sentite? Le vedete?
Io si e ne sono persa.
Non riusciamo a trattenerci.
Dobbiamo ,vogliamo consumarci velocemente.
Nudi.
Vi assaporo,mi nutro della vostra essenza.
Vi inghiotto come il buio che ci inghiotte.
Buio che ci protegge che ci consente di essere C. e V.
Nessun imbarazzo.
Ora una piccola calda luce ci è concessa.
Vedo per la prima volta i vostri occhi e quel sorriso furbo e amabile.
Curiosi ci scrutiamo prendendo coscienza di ciò che siamo.
Vedete le labbra che pochi istanti prima vi suggevano l’anima.
Come è possibile che sconosciuti si ritrovino così a proprio agio?
E’ qualcosa che fatico a spiegarmi.
Siete in me e leggete dai miei occhi le parole che continuo a vedere.
Ne siamo immersi.
Perfetto,assolutamente,perfetto.
Poche ore assieme,poi l’addio o arrivederci o ciao….
E poi quella sensazione che mi prende ,mi assale,non sono capace di gestire.
Al buio,chiudete la porta dietro di voi.
Respiro le lenzuola ormai fredde e il vostro odore che si va perdendo.
E la testa si svuota,gli occhi si riempiono.
Forse questa è la reazione naturale a qualcosa che è stato indiscutibilmente bello.
Categoria: piacere
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Il bello della vita è la sua imprevedibilità.
Il bello della mia vita è che ho deciso di non avere limiti.
Mi lascio andare come un granello di sabbia nell’oceano ,non sapendo mai verso che riva sosterò.
Non è sempre stato così .
Se mi avessero detto solo qualche tempo fa cosa mi sarebbe accaduto non ci avrei creduto e forse avrei inventato qualche slogan al riguardo del tipo:” Col dito, col dito, orgasmo garantito”.
Non è che odiassi gli uomini solo non li reputavo essenziali, soprattutto nell’ ambito sessuale.
Spesso per queste mie idee mi sono sentita chiamare “lella” o “lesbicaccia nata nel periodo sbagliato”.
Mai stata lesbica, mai posta il problema.
Solo che pensavo che una donna dovesse affermarsi prima nella sfera sessuale e poi sociale etc.
L’idea che un uomo per avere piacere dovesse starmi sopra mi nauseava e la possibilità di invertire la posizione l’avevo sempre considerata un escamotage per l’uomo di avere una massima resa con la minor spesa possibile.
No, il sesso non aveva proprio nulla di paritario fino a quel momento.
Fino a quando incontrai lui.
Un uomo che mi seppe incuriosire con il suo modo di usare le parole. Non saprei neanche dire se fosse bello o meno ma riusciva con i suoi discorsi a coinvolgermi facendomi porre delle domande.
E man mano che le cose andavano avanti quelli che reputavo punti fermi , iniziarono a diventare macchie di colore sfuocate.
Ho impiegato tanto tempo prima di uscire da qualsiasi stereotipo e finalmente osare, senza perdere il rispetto per me stessa in quanto essere umano e non come genere .
Così, finalmente, ho potuto sentirmi un oggetto sessuale.
Fanculo le femministe frigide che storcono il naso.
Svegliatevi e capite che una donna può decidere anche questo.
Io ho deciso ,ho scelto di affidare a un uomo la mia sorte.
Restando all’oscuro di tutto ,ma con un unica certezza….che avrei goduto.
Non stiamo parlando di master-slave,padroni e succubi del cazzo.
Staccatevi dalle definizioni .
Si parla della libera scelta di dare il proprio corpo in mano a qualcun’altro.
Finalmente smettere di pensare perché pensare è superfluo e ostacola il piacere.
In piedi senza poter vedere, senza potermi muovere davanti a lui, ma amplificando tutti gli altri sensi e facendo in modo che la pelle diventasse gli occhi ,il naso,le mani ,le orecchie,la bocca.
La mia pelle vedeva ,annusava, toccava, sentiva ,gustava.
Ero la mia pelle.
Ancora oggi, non so cosa mi abbia fatto quell’uomo ma la mia pelle si.
La osservo ora,lucida e bagnata nella vasca.
Vedo il percorso del piacere sulla mia epidermide.
Qui c’è stato un morso,il livido è evidente.
Qui ha succhiato fino a creare una piccola ferita.
Qui ha graffiato e riesco a intravedere distintamente i segni delle sue unghie.
La mia pelle è la mappa del piacere che quest’uomo ha deciso di farmi percorrere.
E’ grazie a questa mappa che ora so esattamente dove sono senza timore di perdermi.
Basta seguire le indicazioni ,i punti tracciati per avvicinarmi sempre di più a me stessa.
Sono la fottuta consapevolezza.
Sono le scelte fatte.
Sono la possibilità
Cogito,ergo sum?
-No
Godo,dunque sono