transfert

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Riguardando i video di Cai-Guo-Qiang ed i suoi fiori ho ripensato a quel transfert che porta ad ammirare un’opera d’arte fino ad amarla. Non il transfert junghiano ma quello che passa dalla parte al tutto. Nel quotidiano accade che uno sguardo, un sorriso, un’espressione possono non solo sorprenderti ma anche andare oltre, proprio come una poesia o un quadro e, quando la cosa si ripete, può accadere che la parte diventi il tutto. Allora ti chiedi se amando, ad esempio, le poesie della Dickinson o della Merini potrebbe accadere d’innamorarti anche di loro. Guardando le sue immagini, il dubbio un po’ ti assale ma non puoi escludere che potrebbe diventare complicato separare la parte dal tutto. Alla fine non sarà la sua poesia a fare bella la Dickinson, ma è pur sempre in lei la bellezza della sua poesia.

transfertultima modifica: 2018-12-01T20:58:52+01:00da arienpassant

19 pensieri riguardo “transfert”

  1. Lo stupore è ammirazione mistica dell’opera e per tanto amore del dio o della divinità, in questo caso l’artista.:)

  2. Bella definizione. La mia è più banale “stupore è quella roba che arriva dove deve arrivare prendendo la scorciatoia più breve”. Proprio come le emozioni.

  3. Credo che se mi fosse concessa un’altra vita, sempre che il magnifico ipotetico creatore volesse farmi di essere coeva di Marcel Proust, mi innamorerei di lui subito, senza remore. Meglio sarebbe se, nell’ipotetica reincarnazione, Marcel fosse etero: vivere una passione a tutto tondo è un’altra cosa, ma non mi dispiacerebbe neppure la casta contemplazione. Anzi! 🙂
    Interessante il tuo blog, complimenti.

  4. da cancellare? “volesse farmi di essere” è così bello, alternativo. L’unica cosa che cancellerei (fossi Marcel) è quel “Anzi!”.

  5. Chi è la scellerata che ti rese dubbioso? (non so dove si posizionerà questo commento, non ho ancora capito bene come funzionano le cose qui) 🙂

  6. Emily, se ti riferisci proprio alla Dickinson, è molto delicata nelle sue “esternazioni”…non sono certa che ti piacerebbe davvero.

  7. “Alla fine non sarà la sua poesia a fare bella la Dickinson, ma è pur sempre in lei la bellezza della sua poesia.”…

    … e la bellezza sta negli occhi di chi guarda, e chi guarda sa che non è mai un tutto ma solo una parte del tutto. Non t’importa però, non puoi ritagliartene una parte. O tutto, o niente. Ci succede con ogni cosa ed il difetto lo troviamo. Vogliamo essere proprio onesti onesti? Se non trovassimo nessun difetto, significa che abbiamo chiuso gli occhi. Il difetto siamo noi. Ce ne siamo innamorati.
    🙂

  8. Sono sempre stata dell’idea che una persona si accoglie nella sua totalità e che di lei vanno accettati, se non proprio amati, anche i suoi difetti, altrimenti è come fare una playlist, questo sì quello no…quando compravamo i cd, mica ci piacevano alla follia tutte le tracce e nonostante questo, lo ascoltavamo per intero 🙂

  9. “sempre che il magnifico ipotetico creatore volesse farmi di essere coeva di Marcel Proust, mi innamorerei di lui subito, senza remore”…ma quanto tempo è che vado sbandierando il mio amore per lui? (commento ritrovato per caso, ripercorrendo a ritroso il tuo blog)

  10. Da molto tempo. Ripescando il mio ultimo post, ho riletto un commento che mi fu lasciato: “Per oggi ti chiamo Marcel” :)))

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