luci ed ombre

 La-lattaia-veermer
La musica non mi guarda con simpatia perché non ho orecchio e sono stonato in modo disgustoso. Non sentendomi colpevole di questo, l’ascolto lo stesso senza rancore o antipatia. Certo mi spiace il suo pragmatismo e, per certi versi, posso comprendere la sua intransigenza per le note stonate. Con la pittura, invece, pur non sapendo disegnare ho un rapporto diverso. E’ meno pragmatica, più tollerante, quindi anche più aperta ad ogni esperimento. Lei dialoga con tutti e lo stesso si può con lei. Un po’ come con la letteratura o la filosofia, l’importante è avere l’umiltà di conoscere i propri limiti e non andare ad impegolarti in tecnicismi che esulano le quattro robe che credi di sapere e ritrovarti a bocca chiusa dietro la lavagna. Ogni disciplina, come la pelle, è fatta a strati. L’importante è restare a fior di pelle. Come nelle primissime esperienze con le labbra e l’incertezza imbarazzante della lingua.
Anna credo fosse un’universitaria. Forse, architettura. Il suo nome lo so perché, in treno, lei parlava con un ragazzo seduto di fianco a me. Ascoltavo. Un po’ perché obbligato ma, di più, perché calamitava. Col viso, con le mani e con quello che diceva. Il linguaggio delle mani e delle dita era compreso nel pacchetto. Espressivo, non fastidioso. Mi colpì, soprattutto, quando alla domanda sull’analogia fra pittura e fotografia, gli rispose che l’analogia azzera proprio l’importanza del colore o, meglio, fa prevalere sia nel pittore che nel fotografo, l’importanza della luce. Disse che senza giocare con la luce anche i colori si appiattiscono così come tutto il quadro. Anche se disegnato benissimo. La grandezza di entrambi gli artisti sta nel saperci fare con la luce. Il fotografo però ha più mezzi rispetto ai colori, alle spatole ed ai pennelli. “Quant’è vero”, pensai riflettendo non sull’arte che non è mestiere mio ma sul quotidiano, su quelle atmosfere, ad esempio, fatte proprio di luci ed ombre che tante volte sono involontarie complici di qualcosa. Ero arrivato alla mia fermata, intanto. Mi alzai e passandole davanti:
“Te lo devo dire, se fossi un quadro ti comprerei”, ed andai.
Non rispose. Forse sorrise. Non so.
luci ed ombreultima modifica: 2018-12-08T19:12:55+01:00da arienpassant

19 pensieri riguardo “luci ed ombre”

  1. Avrà sorriso compiaciuta o forse attonita; in entrambi i casi non può non aver percepito come lusinghiere le tue parole. Una donna certe cose le sa.

  2. “atmosfere, ad esempio, fatte proprio di luci ed ombre che tante volte sono involontarie complici di qualcosa” a me sembrano segnali storie nelle storie, episodi (cui di là); mentre Danaide era riferito alla donna che versa l’acqua …saprai cosa intendo

  3. Le donne ne sanno più di quante lasciano immaginare. Quando pensiamo di essere stati noi a sceglierle non ci siamo accorti che sono state loro a volerlo. A farsi scegliere.

  4. No Dizzly, Anna non è una storia nella storia perché non è una storia ma solo l’episodio che “mi” ha fatto riflettere su quanto la luce assuma un’importanza rilevante sia nella pittura che nella fotografia. Quella luce che anche nel quotidiano, tante volte, diventa essa stessa più complice delle intenzioni reali. Appunto, le atmosfere.
    Il nesso con le danaidi non riesco a coglierlo perché, se alludi alla condanna, Anna si è presa un complimento ma non le ho dato possibilità di replica. Più che beneficiare di quel complimento ne è stata, forse, vittima. Il soggetto del mio post rimane la luce. Nella pittura, nella fotografia e nel nostro quotidiano 🙂

  5. …ora ti spiego perchè si:) le nostre relazioni sono fatte anche di episodi. Tu potresti mettere in capitolo l’incontro con Anna, a voler raccontare, e di fatto lo racconti nella cronologia del tuo blog… Nel versar acqua invece, e tu hai scelto il soggetto per la bellezza di quella luce (e ombre), di fatto osserviamo la bellezza semplice e indomita del quotidiano di una Danaide, colpevole di un rifiuto di matrimonio stando le sue virtù di versare contenuti necessari – è il controaltare stesso della punizione… (così’ la tua “Anna da comprare” che offre contenuti di luce al tuo giorno e la intravedi quasi vittima del complimento) , ora puoi anche dirmi che mi giro il discorso a favore…ma ho solo tentato di gettare una nuova luce 😉

  6. “Nega sempre” mi dicevano, ma io non ci riesco e devo ammettere che mi sento un po’ a disagio sul divano su cui mi ha messo la strizzacervelli. Non so nemmeno più se davvero volevo parlare dell’importanza della luce nell’arte o di Anna, ma la luce, le espressioni, le mani, le atmosfere, il quadro da comperare… forse, dico forseeee, ha ragione lei. Adesso però non so come uscirne. Di sicuro chiudo qua la seduta, altro che tentare di gettare nuova luce, questa è capace di mostrarmi pure il tracciato del mio elettrocardiogramma mentre ascoltavo e guardavo le mani di quella cazzo di Anna. Che faccio, la strizzacervelli la pago o no? Ma sì, la pago, ma fuori le donne dai miei post. Danaidi del cazzo, nemmeno le sapevo.

  7. Di fatto (se fosse sembrato così) non volevo sminuire il post Soffrire è già essere contro la propria natura (quindi ben vengano le scelte 🙂bye

  8. 🙂 si capiva che era una reazione caricaturale però non so, l’interpretazione è un aggeggio curioso,

  9. Non una reazione, solo una risposta che, seppure messa sul ridere ma senza gli smiles, concedeva che il soggetto del post poteva essere più Anna che la luce. In fondo due commenti (tu e Fannì) ed entrambi focalizzati su Anna e non sulla luce. L’unica caricatura, ma era solo autoironia, volevo essere io stesso perché sgamato 🙂

  10. Un po’ è come dici tu Arien ma è stato più cercare attenzioni al tutto (e forse proprio ad “anna” meno) … “sgamare” spero faccia sempre parte di una chiacchierata piacevole, buondì^_^

  11. “Soprattutto i commenti”, bingo!
    Lo dico con il piacere di condividere perché il senso che ritengo abbia un blog è quello del sasso nello stagno. Ferma restando l’individualità di ciascuno ed il ne vale la pena o meno, alla fine dovrebbe essere la discussione il core dello stesso.

  12. torna “Anna dell’acqua” …coincidenza non felicissima che invita a riflettere su quanto di bello possiamo fare o dire per sostenere sogni e persone senza perdite, mannaggia. Buon 26

  13. per me resterà tra cielo e mare come un sole…sono profondamente rattristata …come fosse una parte di me ad essere andata grazie ciao

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