STORIE BREVI

Simon Kuper: "Parigi la Grande, tra nuove ambizioni e vecchi difetti" - la Repubblica

E mentre il tormentone di Annalisa e Tananai non vuole proprio lasciarmi in pace, e banalmente (anche questo un tormentone, ma avverbiale) penso: però hanno ragione questi due quando cantano tutti sono al mare e noi no, con la parmigiana che mi scruta impassibile – ma sotto traccia mi dice che non sono stata mirabile -, ecco che tra le decine di foto che ho trovato sul settimanale che leggo solo a metà, una cattura la mia attenzione. E dai caratteri minuscoli della didascalia tiro fuori il nome dell’autore, un certo Guillaume Lavrut che non posso lasciare andare così, come farei con un video di TikTok. E allora scorro la sua gallery e le foto mi piacciono tutte perché le trovo essenziali e per questo perfette. Come una suite del Bristol Paris o come l’orologio di Amaury Guichon. Il contrario, insomma, del tormentone di Annalisa e Tananai che però è funzionale al rumore di fondo di un’altra estate da vivere sotto il segno di un imperscrutabile straniamento. E di tutto questo faccio un post che una sola persona leggerà con un po’ di attenzione. Una persona che, giocosa com’è, dal testo di Storie brevi mi canterebbe questi versi:

Va’, che bella luna hollywoodiana
Io e te, quattro mura
Una persiana chiusa, chi ci ammazza?

Jardin des Tuileries #1

Perception

Le Bristol Paris - an Oetker Collection Hotel, Parigi – Prezzi aggiornati per il 2024

Bristol Paris

Chocolate clock cake piece by pastry master Amaury Guichon | Chocolate, Cake, Delicious chocolate

The clock del pâtissier Amaury Guichon

STORIE BREVIultima modifica: 2024-07-07T16:44:07+02:00da hyponoia

5 pensieri riguardo “STORIE BREVI”

  1. Mi sono attrezzato perché quando ci vuole, ci vuole. Birra bella fredda da bere direttamente dalla bottiglia perché se la versi si scalda e il gusto scema. Il tormentone di Annalisa in sottofondo, e mi sono riletto il brano di Sepulveda con le formiche di Escher. Mi è venuto prima in mente che, più che al caso, io sono più attento ai punti di vista perché di Sepulveda io ho un solo libro e questo e questo potrebbe essere irritante. Considerata però la miseria della mia libreria, Sepulveda ne andrebbe orgoglioso. Punti di vista, infatti.
    Il nastro di Escher non esiste, come non esistono le sue meravigliose scale. Il nastro si può realizzare e buttarlo vicino ad un formicaio. Le formiche impazziranno dal divertimento.

    “Allo stesso modo, la lettrice o il lettore – componente indispensabile del fatto letterario – si rifiuta di ascoltare i dettami della ragione che insistono a presentargli ciò che legge su un unico piano. Grazie all’emozione, sorta di prisma attraverso cui interpreta ciò che legge, il lettore penetra in mondi intimi e personali che fanno da casa al piacere della lettura e da rinnovato scenario alla trama”

    Ecco, se avessi letto prima, questo pensiero di Sepulveda, non dico che ne avrei comperati due di suoi libri, ma sicuramente l’avrei apprezzato di più.
    (ops… devo andare, ma dopo torno)

    1. … dunque… dicevo… ehm… quando col telecomando dalla macchina provi due volte ad accendere la tv… forse non sei neanche lucido per continuare, ma il primo commento era più complicato… sulle STORIE BREVI, invece, con le foto che hai scelto, hai fatto tu il lavoro più impegnativo, ma la bellezza facilita l’impegno. Potrei dire che si sceglie da sola, ma direi una sciocchezza. Vale per Sepulveda, ma vale anche per altri che ogni tanto porti alla ribalta e peschi sempre qualcosa di particolare e bello.
      Così anche con le foto. Sono andato a guardarmi la galleria, ma il meglio l’hai esposto tu. Essenziali e perfette, giusto. Dovendo proprio scegliere, mi prendo il Circolo della Sdraio :))
      Buonanotte 🙂

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