Le avventure di Ubi M., che sta per Una Beata Minchia, sono per definizione dell’autore, Angelo Flaccavento, un “porno per bambini”. Le gesta del pene, rese con un pennino a china, non hanno logica. Ma un fine ludico sì, nel senso più leggero dell’espressione.
“I miei disegni sono atti di automatismo grafico. Nascono come improvvisi nella tenzone con il foglio bianco, e prendono la forma di porno per bambini: vagamente simbolico e decisamente sfacciato. Il sesso maschile è glorificato e santificato in ogni sua forma, dotato di vita propria e di insaziabili appetiti. È lui il protagonista ricorrente, che lo si veda o meno“.
Angelo Flaccavento
Di seguito, il dialogo distopico che introduce il volume da cui sono tratti i disegni.
«-Ubi M., ci dica: chi è lei?
-Sono una beata minchia.
-Beata?
-Ho solo buoni e dilettevoli propositi.
-Dove vive, cosa fa?
-Vivo tranquilla, acquattata tra pendici arruffate su un’isola in mezzo al mar. Fantastico assai e all’uopo mi paleso. Mi ergo, svetto, quindi sboccio. Mi infilo in ogni pertugio. Ho molte avventure.
-Cosa le piace?
-Piacere, esplorare, avventurarmi in antri e orifizi. Da sola, in compagnia. Mi incendio in un nonnulla, detono fragorosa.
-È una buona forchetta?
-Non conosco sazietà dagli appetiti della carne.
-Ma insomma, è una maniaca!
-Preferirei incendiaria. Brucio versetti amorosi mentre celebro accoppiamenti per nulla giudiziosi.
Senza nulla togliere ai disegni, questo dialogo li surclassa.
irriverente quanto basta…
Ma potrebbe esserlo di più se vuole 🙂
Buona inizio di settimana…
Ovviamente sì, ma il bello è restare nei limiti della decenza, che l’essere sguaiati lo lasciamo a chi ha poco da dire 🙂