HEIMAT

Ellen von Unwerth: Bildband "Heimat" als Hommage an Bayern | STERN.de

Parlo poco e male. Forse perché pigra e sostanzialmente disinteressata a galleggiare sul chiacchiericcio. Osservare, invece, è la mia specialità. Subisco perfino l’attrazione delle cose inanimate: un muro scrostato o la polvere depositata dal tempo possono fare di me una filosofa. Si direbbe che esageri e si sarebbe nel giusto, a patto però di non sapere che sono i corti circuiti introspettivi a far scaturire visionarietà, poesia, sogno. Ovvio che se mi basta “un’inezia” per rendicontare l’invisibile, quando mi imbatto in qualcosa di manifestamente bello, congelo il flusso di coscienza e vinco facile: fanno tutto gli occhi! Come con queste foto di Ellen von Unwerth, che belle lo sono per davvero pur peccando di lesa maestà nei confronti del politicamente corretto – lampante il rimando allo stereotipo di donna caro all’immaginario boomer. Ma se per una volta ci liberassimo degli amplessi neuronali corretti, vedremmo Heidi, Hilda e Traudel per quello che sono: belle ragazze. Certo, diabolicamente belle. Ma non è mica obbligatorio cercare il diavolo nei dettagli, giusto?

P.S. E il latte che cola dalla bocca?

     Ah, quello… be’, ma lo sanno tutti che certi strascichi infantili ci accompagnano fin nella tomba.

Ellen von Unwerth: Bildband "Heimat" als Hommage an Bayern | STERN.de

Ellen von Unwerth's Heimat - For Sale on Artsy

HEIMATultima modifica: 2024-07-15T12:19:13+02:00da hyponoia

7 pensieri riguardo “HEIMAT”

  1. Questi sono i tuoi post che più amo. Quelli che hanno fatto dei tuoi blog le mie letture preferite. Quei tuoi post dove parli poco è vero, ma cosa c’è di più bello se non dire tutto, in poco e dirlo così bene? Non sottovalutare che quello che non dici, lo corredi con le foto. Lo chiami poco?

  2. Forse in questo contesto poco non è proprio perché, come osservi, il non detto è tradotto (tradito?) dalle foto. Ma vis-à-vis il mio eloquio è davvero poca cosa. A meno che non ci sia qualcuno che mi ispiri, ma anche in quel caso non sono mai una chiacchierona 🙂

  3. “E il latte che cola dalla bocca?”

    Sicura sia latte?
    In ogni caso, molto brava Ellen von Unwert, Blue o non Blue, non per nulla si chiama Ellen. La foto che più mi piace è l’ultima. Non so lei, ma io l’avrei intitolata “orgasmo di sole” oppure “il sole dentro”. Comunque fa bene a fottersene del politicamente corretto. Se l’arte è totale libertà d’espressione, non capirei perché questo diritto debba essere un privilegio riconosciuto solo agli artisti. In fondo anche un solo “privilegio” è già democrazia fasulla come quella delle decantate monarchie, infatti ci siamo definiti sapiens piuttosto che ipocriti.

  4. Se l’arte si asservisse al politicamente corretto non sarebbe più arte e sarebbe anche la fine del pensiero libero (pensa alla letteratura: sarebbe la volta buona, in qualità di lettrice, di andare in pensione). Comunque, anche a me piace soprattutto l’ultima foto, ma poco importa…quello che mi preme chiederti è: se non è latte, cos’è? 🙂

    1. Potrebbe essere yoghurt?… no, quel tuo sorriso dopo la domanda non avrebbe senso… 🙂
      Comunque mi fa piacere che abbiamo gli stessi gusti… no, non su quello :)) parlavo dell’ultima foto.
      Buon pomeriggio

  5. “no, non su quello :))”
    se concordassimo anche su questo significherebbe che sei fluido, magari queer?
    puoi confessarmelo, sono open minded, che ti credi? 🙂
    buon pomeriggio anche a te

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