All of Us Strangers

Andrew Scott and Paul Mescal Talk About the Strange, Sexy Meet-Cute That Unlocks All of Us Strangers' Twist Ending | GQ

Harry: Ciao.

Adam: Ciao.

H: Ho visto che mi guardavi dalla strada.

A: Ti ho visto un sacco di volte arrivare a testa bassa.

H: Un giorno sarà vero quell’allarme.

A: Praticamente siamo gli unici qui.

H: Puoi crederci, cazzo? Voglio dire, non hanno ancora le guardie di sicurezza. Sono Harry.

A: Adam.

H: Come affronti la situazione?

A: Con…con cosa?

H: L’ho detto. È così tranquillo. Voglio dire, Londra è là fuori, ma non possiamo nemmeno cazzeggiare.

[…]

H: Drink? È giapponese. Dovrebbe essere il migliore al mondo, ma non saprei dirti perché, quindi…

A: No, grazie.

H: Ok, ehm, ok. Che ne dici se entro comunque? Se non per un drink, allora…per qualsiasi altra cosa tu possa volere.

A: Penso che non sia una buona idea.

H: Ti spavento?

A: No.

H: Beh, non devi fare nulla se non sono il tuo tipo. Ci sono vampiri alla mia porta.

Queste le battute iniziali di All of Us Strangers definito, tra le altre cose, un film surreale. Ma di surreale in senso stretto non c’è niente, tranne i piani temporali sfalsati ad arte, al punto tale che serve arrivare al finale per capire ogni cosa. Il dolore la fa da padrone, eppure non commuove, non è quello il suo intento. Infatti si presenta come una semplice concatenazione di eventi tutti convergenti in un senso di perdita, angoscia, solitudine. E amore. Non a caso i protagonisti, magnificamente interpretati da Andrew Scott e Paul Mescal, sorridono spesso, anche se lo fanno per rassegnazione.

All of Us Strangers è un film bellissimo e potente. Da non perdere per riflettere su un’altra forma di bellezza. Meno immediata più vera.