Instapoet, nomen omen

Rupi Kaur, 'Home body' è il nuovo libro di poesie dell'autrice di MIlk and honey - la Repubblica

Il tempo passa e bisogna adeguarsi, a maggior ragione, e con un senso di gratitudine, se il social prescelto può offrirsi da trampolino di lancio per ciò che si ha in animo di realizzare. E dunque, dato che Instagram permette di pubblicare qualunque contenuto a titolo gratuito, perché non approfittarne? Ben vengano, in quest’ottica, i cosiddetti instapoet, giacché non è detto che ciò che è stampato valga più di quello che non lo è; tuttavia sarebbe preferibile, in entrambi i casi, non cingere con una corona d’alloro la fronte di chiunque frammenti un periodo andando a capo, e anzi convenire, tenendo presente questo semplice assunto, che in troppi hanno deciso che Rupi Kaur, classe 1992, è a tutti gli effetti una poetessa. Ma in base a quale discrimine, poi? tenendo conto del numero di follower? Perché stando all’instapoetry della canadese di origine indiana, l’unica spiegazione plausibile è proprio questa. La ragazza si farà, direbbe l’ottimista, ma secondo me è già tardi.

P.S. è in uscita un libro di Kaur di esercizi guidati alla scrittura poetica. Non aggiungo altro.

 

Rupi Kaur, 'Home body' è il nuovo libro di poesie dell'autrice di MIlk and honey - la Repubblica

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