Max Ernst, La vestizione della sposa
Il titolo della mostra Surrealismo e magia. La modernità incantata, dice già tutto. Fin troppo per chi avesse in animo di accostarvisi con curiosità da neofita. Ma si sa, il mercato obbedisce a regole ben precise che non possono essere disattese, neppure per lasciare al visitatore il piacere di confrontarsi con allucinazioni oniriche, con il perturbante che invece di rimanere nascosto affiora, e disorientando ammalia. Ma quanto saprebbe essere più efficace se non fossimo messi sull’avviso?
Leonor Fini, La pastorella delle sfingi
Dorothea Tanning, Il gioco magico dei fiori
Leonora Carrington, I piaceri di Dagoberto