Il Surrealismo in mostra

 

La vestizione della sposa di Max Ernst - ADO Analisi dell'opera

Max Ernst, La vestizione della sposa

Il titolo della mostra Surrealismo e magia. La modernità incantata, dice già tutto. Fin troppo per chi avesse in animo di accostarvisi con curiosità da neofita. Ma si sa, il mercato obbedisce a regole ben precise che non possono essere disattese, neppure per lasciare al visitatore il piacere di confrontarsi con allucinazioni oniriche, con il perturbante che invece di rimanere nascosto affiora, e disorientando ammalia. Ma quanto saprebbe essere più efficace se non fossimo messi sull’avviso?

La pastorella delle sfingi | Opera d'arte | Collezione Peggy Guggenheim

Leonor Fini, La pastorella delle sfingi

Surrealismo e magia. La modernità incantata | Mostra | Collezione Peggy Guggenheim

Dorothea Tanning, Il gioco magico dei fiori

I piaceri di Dagoberto, opera di Leonora Carrington | Artsupp

Leonora Carrington, I piaceri di Dagoberto

Il Surrealismo in mostraultima modifica: 2022-05-02T10:07:34+02:00da hyponoia

16 pensieri riguardo “Il Surrealismo in mostra”

  1. Quello che preferisco è Max Ernst ma, più che surrealismo, lo chiamerei essenzialismo ovvero lasciar fuori solo quello che conta. Volendo, per restare nei dogmi di un più sobrio essenzialismo, poteva anche non eccedere con tutto quel mantello e con l’uccello.

  2. A me invece piace tanto ” Il gioco magico dei fiori”…comunque in casa non vorrei mai una stampa di questi quadri, troppo inquietanti.

    1. Sì, inquietanti. In tutta sincerità non mi piacciono nemmeno i metafisici (De Chirico) e nemmeno Dalì. Niente incubi, la pittura dev’essere solo sogni belli. Cioè svegliarti con la voglia di riaddormentarti per vedere il continuo. 🙂

  3. Buonasera . Ed invece a me i surrealisti sono sempre piaciuti. Inquietanti , vero, ma buoni per la stanza dei sogni, o degli incubi dove il mondo si disgrega nei suoi componenti primordiali, in definitiva opere buone da osservare e gustare specialmente da fumati. Amen

  4. @ arien. Sì, sono d’accordo, l’arte dovrebbe essere un gancio col cielo…a me va bene anche se è malinconica, (l’avresti mai detto?) ma su tutto deve ricrearmi lo spirito. Come una vodka ghiacciata mentre leggo il mio libro preferito…

    1. @hypo, certo che l’avrei detto. La malinconia, non capisco perché venga considerata come se fosse una tristezza più soft. E invece non ha nulla ha che vedere con essa. La malinconia è un po’ come la nostalgia o, meglio, è come la primavera.
      Vabbuò, ho capito l’antifona, te ne verso un altro…

  5. Un bel distinguo, intanto, le surrealiste scelte e pubblicate tra l’ampio fronte di artisti maschili . Tutto,
    per me per capire l’arte e l’atto artistico contemporaneo, poi, si parte (si deve partire) dal Surrealismo e l’Astrazione.

  6. Ho controllato, e gli artisti in mostra sono: Victor Brauner, Leonora Carrington, Salvador Dalí, Giorgio de Chirico, Paul Delvaux, Maya Deren, Óscar Domínguez, Max Ernst, Leonor Fini, René Magritte, Roberto Matta, Wolfgang Paalen, Kay Sage, Kurt Seligmann, Yves Tanguy, Dorothea Tanning, e Remedios Varo. In effetti ho privilegiato le donne, ma senza volerlo. Chiedo: ho fatto male ad esagerare con le quote rosa? 🙂

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