Gli scienziati australiani dell’Università di Sydney ritengono che alzare la voce in maschera durante una conversazione sia inutile, in quanto ciò non migliora la percezione di quanto detto dall’interlocutore.
Gli specialisti del Voice Research Laboratory hanno confrontato le caratteristiche acustiche delle voci di 16 adulti che comunicavano con due tipi di mascherine: chirurgiche (mediche) e KN95. Nel processo, i soggetti dovevano leggere un passaggio di testo comune a tutti, con e senza maschera.
I ricercatori hanno suggerito che indossare una maschera dovrebbe ammorbidire la voce di una persona che parla. Tuttavia, si è scoperto che le maschere influenzano i suoni sopra i 1000 kHz, che è associato alla trasmissione delle consonanti, non delle vocali. Secondo gli scienziati, è più probabile che i suoni con frequenze più alte vengano persi quando si parla attraverso una maschera. Allo stesso tempo, i tentativi di parlare più forte non aiuteranno l’interlocutore a sentire meglio ciò che gli viene detto, ma porteranno solo a un sovraccarico delle corde vocali.
Un confronto tra i due tipi principali di maschere ha mostrato che le maschere chirurgiche che si adattano liberamente al naso, alla bocca e al mento cambiano voce meno dei respiratori KN95, che si adattano più strettamente al viso.
Tuttavia, è possibile migliorare la qualità della parola e il grado di comprensione di ciò che si sente – con l’aiuto dell’iperarticolazione. Cioè, il discorso dovrebbe essere reso più chiaro: più lento, con più pause durante una conversazione, con enfasi sui suoni.