Gli scienziati hanno valutato l’infettività del respiro dei pazienti asintomatici con SARS-CoV-2

Gli scienziati svizzeri dell’Università di Zurigo hanno scoperto quanti virus vengono rilasciati nell’aria quando una persona infetta dal coronavirus SARS-CoV-2 respira senza sintomi della malattia.

Il motivo dello studio erano i casi di infezione di persone che erano in contatto con pazienti senza sintomi o con manifestazioni lievi della malattia, nonché casi di malattia di medici che lavoravano utilizzando dispositivi di protezione. È noto che quando si tossisce si forma un aerosol che contiene goccioline con un diametro compreso tra 0,6 e 15 micron. Durante la respirazione si verifica anche la formazione di aerosol e la dimensione di queste goccioline è solitamente inferiore a 1 micron. In una persona infetta, le gocce di espettorato contengono particelle virali.

Nel corso dello studio, gli scienziati hanno misurato la concentrazione di particelle virali durante la tosse e la respirazione calma di persone con coronavirus confermato in laboratorio senza sintomi gravi o con manifestazioni lievi della malattia. L’esperimento è stato condotto in una stanza di 50 m3, che corrisponde alla dimensione approssimativa di una sala per visite mediche o di un piccolo ufficio per 2-3 persone.

Gli esperimenti hanno dimostrato che durante la normale respirazione, la carica virale negli aerosol respiratori è di 0,34 copie/cm3 e può raggiungere 11,5 copie/cm3. E quando si tossisce, la stessa cifra aumenta in media a 10.900 copie / cm3 e raggiunge 366.000 copie / cm3.

La persona media espira circa mezzo metro cubo di aria all’ora. Ciò significa che trovarsi nella stessa stanza di una persona asintomatica può provocare l’inalazione di decine di centinaia di copie della particella virale, anche se viene mantenuta la distanza raccomandata. La situazione peggiora notevolmente se il paziente ha la tosse. Allo stesso tempo, sono sufficienti diverse centinaia di particelle virali per provocare la malattia.

I dati ottenuti spiegano perché il personale delle cliniche in cui i pazienti infetti vengono a contagiarsi così spesso. Anche in assenza di sintomi o manifestazioni lievi della malattia durante la giornata lavorativa, le particelle virali si accumulano nell’aria interna, il che comporta un aumento dei rischi per il medico. Indossare una mascherina chirurgica in questo caso potrebbe non essere una protezione sufficiente, così come la ventilazione periodica dei locali.

Gli scienziati hanno valutato l’infettività del respiro dei pazienti asintomatici con SARS-CoV-2ultima modifica: 2023-01-02T08:11:30+01:00da anetta007

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