Un team internazionale di scienziati provenienti dagli Stati Uniti e dall’Italia, in un articolo pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, sostiene che le epidemie virali globali come la pandemia di COVID-19 non sono uniche e possono verificarsi relativamente spesso.
Nel corso del loro studio, gli scienziati hanno analizzato la frequenza con cui negli ultimi 4 secoli si sono verificati focolai globali di malattie che non potevano essere fermati da un intervento medico di emergenza.
Secondo gli esperti, la minaccia di un’altra pandemia, simile a quella attuale, è del 2% annuo. Cioè, per le persone nate nel 2000, la probabilità di vivere durante una pandemia è già del 38%. E ogni anno questa cifra aumenterà gradualmente.
Le possibilità di una pandemia di influenza spagnola nel 1918-1920. erano 0,3-1,9% in quel momento. E questo significa che una pandemia simile potrebbe scoppiare nei prossimi 400 anni.
In effetti, la minaccia di focolai di infezione su larga scala sta crescendo. Dato il ritmo di diffusione della SARS-CoV-2, gli scienziati ritengono che i rischi di epidemie di nuove malattie nei prossimi anni aumenteranno di 3 volte. Secondo i calcoli, nei prossimi 59 anni ci si può aspettare una pandemia di dimensioni simili a quella del COVID-19.
I ricercatori hanno anche calcolato il rischio di una pandemia che potrebbe spazzare via completamente la popolazione mondiale. E hanno scoperto che in linea di principio questo è possibile e può accadere nei prossimi 12mila anni. E questo non significa che una tale pandemia si verificherà dopo un determinato periodo: “due alluvioni secolari potrebbero benissimo seguire una dopo l’altra”, spiegano gli scienziati.