Uno studio condotto da ricercatori della Griffith University suggerisce che lo stuzzicamento del naso aumenta il rischio di malattia di Alzheimer.
Quando si raccolgono e si strappano i peli dal naso, la mucosa viene danneggiata. La ferita diventa una porta aperta affinché i batteri penetrino nel sangue e arrivino direttamente al cervello. Se la Chlamydia pneumoniae, un’ameba che di solito causa problemi di sinusite o polmonite quando si moltiplica nei polmoni, entra nel flusso sanguigno e quindi nel nervo tra il naso e il cervello, penetra facilmente nel tessuto cerebrale. Il suo impatto provoca la formazione di placche proteiche nel cervello associate al morbo di Alzheimer e alla demenza.
Gli scienziati hanno confermato questa ipotesi nei topi, che hanno la stessa struttura e funzione del sistema olfattivo degli esseri umani. I batteri nel cervello sono stati determinati già 3 giorni dopo essere stati posizionati sulla membrana mucosa danneggiata nel naso dei roditori e un mese dopo sono comparse placche caratteristiche nei topi.
Questo studio mostra per la prima volta che la Chlamydia pneumoniae può entrare direttamente nel tessuto cerebrale attraverso il naso e causare patologie simili alla demenza senile (demenza). “Abbiamo visto con quanta facilità e rapidità tutto ciò è accaduto in un modello di topo, e questa prova è spaventosa”, affermano gli scienziati.