L’artrite tubercolare è una variante extrapolmonare dell’infezione da tubercolosi. Con questa malattia si sviluppano processi infiammatori e distruttivi nell’area delle articolazioni, a causa dell’impatto sul corpo del Mycobacterium tuberculosis. Questa patologia ha un decorso cronico, gradualmente progressivo ed è accompagnata da dolore alle articolazioni, loro deformità, nonché da una sindrome da intossicazione generale. In circa la metà dei casi, un trattamento tempestivo può evitare gravi conseguenze. Le complicazioni più comuni in questo processo patologico sono l’artrosi deformante e l’anchilosante dell’articolazione colpita. Nello scenario più sfavorevole, una persona malata può anche rimanere disabile.

Come abbiamo già detto, con l’artrite tubercolare si formano disturbi distruttivi nell’area degli elementi articolari e dei tessuti che li circondano. Tra tutte le forme di tubercolosi extrapolmonare, questa forma occupa una delle posizioni principali in termini di frequenza di insorgenza. Più specificamente, rappresenta circa il venti percento. Questa condizione è più comune tra i bambini di età compresa tra i sette ei quattordici anni. Per quanto riguarda gli adulti, hanno un picco di incidenza nella fascia di età dai cinquanta ai sessant’anni. Allo stesso tempo, gli uomini sono in qualche modo più suscettibili allo sviluppo di questa malattia.

In circa il quaranta per cento dei casi, l’infezione da tubercolosi porta a danni alla colonna vertebrale. Un altro venti percento ciascuno cade sulle regioni del ginocchio e dell’anca. Tutti gli altri elementi articolari sono colpiti molto meno frequentemente.

L’agente eziologico dell’artrite tubercolare è un batterio specifico chiamato Mycobacterium tuberculosis. Nella stragrande maggioranza dei casi, la flora infettiva si diffonde dal focolaio primario, localizzato nel sistema respiratorio o linfatico, attraverso la via linfogena o ematogena.

Esistono due varianti principali di questa patologia. Il primo di questi è chiamato osso primario. Si verifica in più dell’ottanta per cento dei casi. C’è un iniziale insediamento di micobatteri nell’area del midollo osseo, seguito dalla formazione di focolai granulomatosi. Man mano che il tessuto di granulazione cresce, le trabecole ossee diventano necrotiche e gli elementi cellulari si disintegrano. Lo stadio successivo di questa malattia è una reazione infiammatoria localizzata nell’area ossea. A poco a poco, cattura lo strato osseo esterno e si diffonde alla membrana del tessuto connettivo che circonda l’articolazione.

La seconda variante, in cui può verificarsi l’artrite tubercolare, è chiamata sinoviale primaria. È caratterizzata da una lesione infiammatoria iniziale della membrana sinoviale dell’articolazione, nella quale si forma un abbondante essudato sieroso-fibrinoso. Si notano l’infiltrazione della capsula articolare e la formazione di escrescenze di granulazione nella cavità articolare. A poco a poco, la reazione infiammatoria si diffonde ai tessuti cartilaginei e ossei con la loro successiva distruzione.

Il principale fattore predisponente all’insorgenza di questa malattia è un ridotto livello di difesa immunitaria. Anche gli effetti traumatici sull’articolazione e le patologie esistenti del sistema muscolo-scheletrico aumentano significativamente la probabilità di sviluppare questa patologia.

L’artrite tubercolare, procedendo sotto forma di una variante ossea primaria, è caratterizzata dalla presenza di tre stadi consecutivi. Questi includono gli stadi pre-artritici, artritici e post-artritici. Lo stadio preartritico viene stabilito quando la reazione infiammatoria è localizzata nell’area dell’osso. Nella variante artritica, l’articolazione stessa è direttamente coinvolta nel processo patologico. La variante post-artrosica implica un cedimento della reazione infiammatoria.

Sintomi caratteristici dell’artrite tubercolare

Come abbiamo già detto, questa malattia è caratterizzata dalla presenza di sintomi locali in combinazione con l’intossicazione generale del corpo. Lo stadio preartritico si manifesta con febbre subfebbrile, aumento della debolezza e diminuzione delle prestazioni, perdita di appetito e perdita di peso. Una persona malata si lamenta di dolori periodici moderati alle articolazioni. A volte c’è una violazione dell’andatura.

Nella fase artritica, tutti i sintomi diventano molto più intensi. La sindrome da intossicazione generale continua a crescere. Il paziente indica gonfiore nell’area articolare. C’è una significativa diminuzione del tono muscolare, un marcato aumento del dolore. Il movimento nell’area dell’articolazione interessata è nettamente limitato, fino a un blocco completo. Spesso, in questa fase, si forma una reazione infiammatoria purulenta con la formazione di ascessi o fistole, a causa della quale i segni infiammatori locali vengono ulteriormente intensificati.

La fase post-trattamento viene stabilita se le condizioni generali del malato tornano alla normalità. Tuttavia, i sintomi che indicano cambiamenti morfofunzionali nelle articolazioni persistono ancora e progrediscono ulteriormente. L’articolazione interessata è deformata e i tessuti molli sono atrofizzati. Spesso è possibile rilevare l’accorciamento dell’arto.

Diagnosi e cura delle malattie

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Questa malattia può essere sospettata sulla base di una storia di infezione da tubercolosi. È obbligatorio un esame radiografico delle articolazioni, nei casi dubbi si può ricorrere alla tomografia computerizzata o alla risonanza magnetica. Viene anche mostrata una puntura dell’articolazione, seguita dall’esame del liquido articolare.

Il trattamento dell’artrite tubercolare consiste nella prescrizione di una specifica terapia antitubercolare. Il resto della terapia è di natura sintomatica e mira ad alleviare il dolore, migliorare le condizioni generali di una persona malata e così via. A volte, con gravi disturbi distruttivi, può essere necessario un intervento chirurgico.

Prevenzione dello sviluppo dell’artrite tubercolare

Il principale metodo di prevenzione è l’individuazione tempestiva e il trattamento dell’infezione da tubercolosi.