Secondo uno studio dell’azienda britannica Beauty Pie, le persone che svolgono determinate professioni hanno maggiori probabilità di soffrire di problemi di pelle e invecchiamento rispetto ad altre.

I ricercatori hanno identificato 18 principali fattori di stress cutaneo, tra cui viaggi, lavoro a turni e lavoro d’ufficio con aria condizionata, e li hanno utilizzati per ipotizzare quali industrie hanno maggiori probabilità di causare sofferenze. Hanno intervistato 3.000 persone in diversi settori, tra cui edilizia, diritto e istruzione.

Ad ogni occupazione è stato assegnato un punteggio di stress cutaneo su 100, con punteggi inferiori che indicano che l’ambiente di lavoro ha esposto la forza lavoro a meno fattori di stress cutaneo.

Quindi, si è scoperto che gli insegnanti di yoga e i personal trainer hanno la pelle migliore. La natura del loro lavoro significa che è probabile che conducano uno stile di vita generalmente sano con sonno ed esercizio fisico regolari, nonché una dieta nutriente ed equilibrata che promuova la pelle radiosa.

Al contrario, le persone che lavorano nell’industria scientifica e farmaceutica trascorrono molto tempo al chiuso e lontano dalla luce naturale, il che riduce la qualità complessiva del loro viso.

Stare seduti in una stanza con aria condizionata può seccare la pelle e stare seduti tutto il giorno può portare a una cattiva circolazione, con il risultato di una carnagione più spenta. Anche il lavoro molto stressante, come negli ospedali, può causare problemi. Lo stress stesso rilascia l’ormone cortisolo, che può causare un aumento della produzione di sebo, ostruire i pori e causare eruzioni cutanee.

Anche il numero di ore trascorse all’aperto è legato alla salute della pelle. I raggi solari nocivi come i raggi UVA e UVB possono danneggiare la pelle se non è protetta. E, d’altra parte, troppo tempo trascorso in casa senza luce naturale può ridurre la quantità di vitamina D assorbita, che può portare a infiammazione, secchezza e prurito della pelle.