I neuroscienziati americani del Centro MRI della Cornell University sono giunti alla conclusione che il cervello delle persone comuni e dei cittadini inclini ad atti criminali funziona in modo diverso.

I ricercatori sono giunti a queste conclusioni sulla base dei risultati di due semplici esperimenti. Nel primo caso, ai partecipanti allo studio è stato chiesto di scegliere una delle due opzioni: garantito di ricevere $ 20 o giocare una moneta e ricevere 2 volte più denaro ($ 40) o niente. Le persone che sono più inclini ad atti criminali tendono a correre il rischio e a lanciare la moneta, anche se sanno che potrebbero finire con niente. Il sondaggio ha mostrato che pensano a $ 40 e non a perdere.

Nel secondo caso, ai partecipanti è stato chiesto di perdere $ 20 o di lanciare una moneta: o hanno perso il doppio o non hanno perso nulla. In questo caso, i cittadini più rispettabili preferiscono giocare, perché uscire dalla situazione senza perdere è meglio che perdere anche solo $20. Le persone con un “cervello criminale” hanno scelto una perdita garantita di $ 20.

Durante lo studio, gli scienziati hanno registrato l’attività del cervello dei soggetti utilizzando la risonanza magnetica. Si è scoperto che i cittadini rispettabili (che hanno riferito in precedenza nel sondaggio di non aver mai infranto la legge) hanno mostrato una maggiore attività nell’amigdala e nello striato, coinvolti nel processo decisionale, nella motivazione e nelle reazioni emotive. Ma nelle persone “con inclinazioni criminali” è stata osservata una maggiore attività nella corteccia temporale e parietale degli emisferi cerebrali.

Gli scienziati sottolineano che, ovviamente, non ne consegue che i criminali possano essere identificati dall’attività cerebrale. Ma, a loro avviso, un’analisi dell’attività del cervello dei giovani potrebbe mostrare chi di loro è soggetto a rischi di natura criminale. Ciò consentirebbe una migliore comprensione del motivo delle loro azioni.