Il sodoku è una condizione patologica raramente diagnosticata che ha una natura infettiva. Tale infezione viene trasmessa all’uomo quando viene morsa da piccoli roditori, principalmente ratti. Il quadro clinico di questa malattia è dominato da manifestazioni generali di intossicazione in concomitanza con cambiamenti specifici della pelle, nonché dall’infiammazione dei linfonodi regionali. In generale, un trattamento opportunamente selezionato evita gravi complicazioni in questa patologia. Tuttavia, a volte può portare a cambiamenti infiammatori nelle articolazioni e nei muscoli, e un po’ meno spesso a danni al sistema respiratorio, cardiovascolare e nervoso centrale.

Il Sodoku fu descritto per la prima volta nell’Asia orientale nel diciottesimo secolo. Tuttavia, al momento, questa infezione si verifica in tutti i paesi del mondo. La sua prevalenza complessiva è bassa. In totale, in letteratura sono stati descritti poco più di cinquecento casi di questa malattia.

Il verificarsi di una tale malattia è dovuto alla penetrazione nel corpo di un batterio specifico correlato alle spirochete. Si chiama Spirillum meno Carter. Questo batterio è gram-negativo e ha una lunghezza media da tre a cinque micrometri. Dal punto di vista morfologico questo microrganismo è caratterizzato da una forma a spirale e dalla presenza di due o tre spirali a cavatappi. Alla fine del corpo del batterio ci sono flagelli, che forniscono un alto grado di mobilità. Vale la pena notare che questo microrganismo non è molto resistente ai fattori ambientali. Muore rapidamente se bollito ed esposto a disinfettanti chimici.

Come serbatoio e fonte di tale infezione, come abbiamo già detto, agiscono i roditori. Nella stragrande maggioranza dei casi, l’infezione è dovuta al contatto umano con i ratti. Secondo varie fonti, il tasso di infezione dei ratti va dal dieci al venticinque percento. Molto meno spesso, questo batterio si trova nel corpo di topi e furetti, oltre che di cani e gatti. Vale la pena notare che negli animali questa malattia si verifica principalmente con danni alla congiuntiva e alla cornea del bulbo oculare.

L’agente patogeno viene trasmesso attraverso la saliva di un animale infetto, che entra nel corpo umano quando viene morso. Tuttavia, in letteratura sono descritti diversi casi in cui tale infezione si è sviluppata a seguito del contatto con altri fluidi biologici di roditori, a condizione che l’integrità della pelle o delle mucose fosse compromessa.

Dopo che il batterio ha invaso la pelle, in questo luogo si forma una reazione infiammatoria locale, chiamata affetto primario. In futuro, l’agente patogeno irrompe nel sistema linfatico, a causa del quale si osservano cambiamenti caratteristici nei linfonodi regionali. Dopo qualche tempo, si nota il rilascio di batteri nel sangue con la loro diffusione in tutto il corpo.

Vale la pena notare che molto spesso questa malattia viene rilevata in quei paesi in cui non prestano sufficiente attenzione all’osservanza delle norme sanitarie e igieniche. Circa il venticinque per cento delle persone che si ammalano sono bambini di età compresa tra uno e quattordici anni.

La classificazione di tale infezione comprende diverse sue forme, distinte in base alle manifestazioni cliniche prevalenti: tipica, meningoencefalitica, reumatoide e gastrointestinale.

Sintomi associati al sodoku

Dal momento dell’infezione alla comparsa dei primi sintomi, in media, passano dai dieci ai quattordici giorni. Tuttavia, a volte il periodo di incubazione può essere esteso fino a un mese. In ognuna delle suddette forme si manifesta un affetto primario, rappresentato da un infiltrato edematoso ed iperemico, che si accompagna a dolore alla palpazione. Dopo qualche tempo, un tale infiltrato si ulcera e i cambiamenti infiammatori si diffondono ai linfonodi periferici.

Sicuramente ci sono sintomi che indicano un’intossicazione generale del corpo. Questi includono un aumento della temperatura corporea fino a trentanove gradi e oltre, che è accompagnato da brividi, mal di testa e dolori muscolari, debolezza e così via. È interessante notare che la durata della febbre va dai quattro ai sei giorni, dopodiché la temperatura corporea scende bruscamente. Quindi dopo circa una settimana c’è un ripetuto aumento della temperatura. Questi attacchi possono essere ripetuti fino a venti volte durante l’intero periodo della malattia.

Approssimativamente il secondo o il terzo giorno si verificano sintomi come eruzioni cutanee specifiche sulla superficie del corpo, arrossamento delle palpebre ed epatosplenomegalia. L’eruzione è rappresentata da elementi orticarioidi, papulari o maculo-eritematosi. Si diffonde su tutto il corpo e si riaddormenta quando la febbre si ripresenta. Tutte le suddette manifestazioni cliniche sono caratteristiche di una tipica forma di sodoku.

Diagnosi e cura dell’infezione

La diagnosi di questa malattia inizia con un esame generale di una persona malata. È obbligatorio scoprire se c’è stato un morso di qualche roditore. Una diagnosi preliminare può essere fatta sulla base di un esame microscopico del sangue. Inoltre, il rilevamento dell’agente patogeno viene effettuato mediante coltura batteriologica. Le reazioni sierologiche diventano informative approssimativamente entro il decimo giorno dall’inizio della malattia.

I farmaci antibatterici sono usati per trattare questa infezione. Molto spesso, a una persona malata vengono prescritti antibiotici appartenenti al gruppo delle penicilline per un massimo di dieci giorni. Tuttavia, a volte cefalosporine, macrolidi e altri farmaci possono essere utilizzati al posto delle penicilline. Il resto della terapia è sintomatico.

Prevenzione dello sviluppo della malattia

Per prevenire il verificarsi di un tale processo patologico, è necessario trattare con i topi ed evitare il contatto con loro. Se il morso si verifica, si consiglia di consultare un medico che può prescrivere la tetraciclina a scopo profilattico.