I ricercatori canadesi della McMaster University ritengono che la probabilità di sviluppare la demenza (demenza) nelle persone anziane dipenda dallo stile di vita che conducono. E anche con alcuni geni pericolosi, questi rischi possono essere ridotti attraverso l’attività fisica.

1646 anziani hanno partecipato al progetto canadese. Nella fase iniziale dello studio, nessuno di loro mostrava segni di demenza. Gli scienziati hanno anche determinato se i partecipanti al progetto avessero un gene che codifica l’isoforma e4 della proteina apolipoproteina E (ApoE e4). Le persone che hanno una copia di questo gene hanno una probabilità 3 volte maggiore di sviluppare la demenza rispetto a quelle che non ce l’hanno affatto. Quelli con due copie del gene hanno da 8 a 12 volte più probabilità di sviluppare il morbo di Alzheimer.

Dopo 5 anni di osservazione, si è scoperto che se le persone anziane conducevano uno stile di vita esclusivamente sedentario, avevano un alto rischio di sviluppare demenza anche in assenza del gene ApoE e4. Ma se una persona era regolarmente impegnata nell’attività fisica, allora, anche in presenza di questo gene, la probabilità di sviluppare demenza diminuiva.

Gli scienziati si concentrano sul fatto che la mancanza di attività fisica annulla completamente l’effetto protettivo di un insieme di geni “sani”. E uno stile di vita sedentario è altrettanto pericoloso quanto avere un gene che aumenta il rischio di malattia di Alzheimer.

È noto che gli adulti sopra i 60 anni trascorrono in media 9,4 ore al giorno in uno stile di vita sedentario, che rappresenta dal 60 all’80% di tutto il tempo di veglia. Allo stesso tempo, è stato anche precedentemente dimostrato che per mantenere la propria salute, le persone anziane dovrebbero dedicare almeno 150 minuti alla settimana all’esercizio aerobico di intensità moderata o 75 minuti all’esercizio di intensità vigorosa.