Gli scienziati canadesi della Dalhousie University affermano che la debolezza fisica rende le persone anziane più suscettibili al morbo di Alzheimer e più spesso porta alla demenza (demenza).

Lo studio ha coinvolto 456 persone di età superiore ai 59 anni che hanno partecipato al Rush Memory and Aging Project (MAP). Nella fase iniziale di osservazione, nessuno di loro aveva né la demenza né il morbo di Alzheimer. Nello studio, iniziato nel 1997, i soggetti sono stati sottoposti a test neuropsicologici annuali ea un approfondito esame neurologico. È stata valutata anche la loro condizione fisica, in particolare, la debolezza dei partecipanti al progetto è stata valutata da 41 indicatori. Nell’ultima fase del progetto, a più della metà dei partecipanti (52%, 242 persone) è stata diagnosticata la demenza dovuta al morbo di Alzheimer. Dopo la loro morte, gli esperti hanno anche esaminato il loro cervello per valutare i cambiamenti associati alla malattia.

Complessivamente, l’8% dei soggetti (35 partecipanti) presentava cambiamenti cerebrali significativi causati dal morbo di Alzheimer, ma non soffriva di demenza. Altre 50 persone (11%) avevano la demenza causata dal morbo di Alzheimer, ma i cambiamenti nel loro tessuto cerebrale erano minori.

L’analisi dei dati ha mostrato che esiste una relazione pronunciata tra la debolezza fisica di una persona anziana e i cambiamenti nel suo cervello nella malattia di Alzheimer. Questa relazione è rimasta anche dopo aver controllato fattori di rischio come ictus, malattie cardiache, ipertensione, diabete e altri, ma, cosa più importante, la debolezza era un fattore di rischio significativo per la demenza. Secondo gli scienziati, la debolezza fisica contribuisce all’avvio di meccanismi che causano la demenza.

Gli esperti sottolineano che la debolezza è reversibile, cioè le azioni volte a rafforzare la condizione fisica delle persone anziane possono ridurre il rischio di sviluppare demenza anche sullo sfondo del morbo di Alzheimer già esistente.