L’ecografia a bolle potrebbe aiutare a fornire farmaci al cervello


L’Istituto norvegese di scienza e tecnologia ha studiato la possibilità di attraversare la barriera emato-encefalica utilizzando microbolle e ultrasuoni.

Il nostro cervello ha un filtro che lo protegge e il resto del nostro sistema nervoso centrale da elementi estranei come agenti patogeni che possono danneggiare i tessuti. Chiamiamo questo filtro la barriera emato-encefalica. È costituito da proteine che legano le cellule della parete dei vasi sanguigni, formando un’efficace barriera fisica, assolutamente necessaria in condizioni normali. Questo filtro in genere blocca il 100% delle grandi molecole e il 98% delle piccole molecole nel flusso sanguigno, ma consente l’ingresso di piccole molecole come le pericolose particelle PM2.5.

Questo utile filtro può anche creare problemi nella cura delle malattie: i farmaci non riescono a penetrare la barriera. L’ultrasuono combinato con le microbolle è attualmente l’unico metodo per penetrare la barriera emato-encefalica in modo tale da influenzare solo localmente e non distruggere il tessuto. Le nanoparticelle di farmaci possono attraversare la barriera emato-encefalica e raggiungere il tessuto cerebrale nei topi utilizzando una nuova tecnologia: introducendo microbolle nel sangue ed esponendo il cervello a ultrasuoni focalizzati.

Gli ultrasuoni fanno vibrare le bolle nei vasi sanguigni del cervello. Questo crea forze meccaniche che agiscono sulla parete dei vasi sanguigni e aprono la barriera emato-encefalica. Nel nuovo lavoro, i ricercatori, in collaborazione con EXACT Therapeutics, hanno utilizzato un tipo di bolla di gas completamente nuovo, più grande delle bolle utilizzate in precedenza. Questo metodo è chiamato “terapia cluster acustica” o ACT.

I risultati sono molto promettenti e sicuri. Esperimenti sui topi hanno dimostrato che la barriera emato-encefalica si chiude dopo circa un giorno dopo tale esposizione e gli scienziati non hanno riscontrato danni significativi al tessuto cerebrale. Un tale metodo aiuterebbe a fornire farmaci per i tumori cerebrali e potenzialmente espandere le opzioni di trattamento per patologie neurologiche come il morbo di Alzheimer.

L’ecografia a bolle potrebbe aiutare a fornire farmaci al cervelloultima modifica: 2023-01-27T03:28:14+01:00da anetta007

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).
I campi obbligatori sono contrassegnati *.