Fluvastatina

Lescol Forte

80

Terza generazione

Cerivastatina

Lipobay

10-20

Atorvastatina

Tulipano

10 – 20 – 40

Atorvastatina-Teva

10

Quarta generazione

Pitavastatina

Livazo

1 – 2 – 4

Rozuvastatina

Mertenil

5 – 10 – 20 – 40

Akorta

5 – 10 – 20

Rozulip

5 – 10 – 20

Roxer

5 – 10 – 15 – 20

Rosucard

10 – 20 – 40

Tevastor

5 – 10 – 20

Le statine sono anche combinate con altri farmaci per il trattamento delle malattie cardiovascolari. Esempi: Caduet© e Vitorin©

Per un elenco più dettagliato delle statine, consulta la nostra sezione sui farmaci.

È necessario assumere statine?

Tutto dipende dal livello di colesterolo “cattivo” e dai concomitanti fattori CVD. Il cardiologo ti prescriverà sicuramente un esame completo se trova anomalie negli esami del sangue. Il compito principale è valutare e soppesare correttamente i rischi di infarto e ictus.

Colesterolo totale

Per la maggior parte delle persone sane, dovrebbe essere inferiore a 200 milligrammi per decilitro (mg/dL) o 5,2 millimoli per litro (mmol/L).

LDL

Il livello ideale di LDL (colesterolo “cattivo”) dovrebbe essere inferiore a 130 mg/dL o 3,4 mg/L. Se hai già avuto un infarto, cerca di mantenerlo al di sotto di 100 mg/dL o 2,6 mg/L. Se il tuo cardiologo ha valutato il tuo rischio di infarto/ictus come alto, dovresti mirare a valori ancora più bassi (meno di 70 mg/dL o 1,8 mg/L).

La cosa più importante che il medico terrà a mente quando prescrive le statine è la prognosi a lungo termine per un infarto o un ictus. Se il rischio è molto basso, probabilmente non avrai bisogno di un farmaco così potente. Ad esempio, un LDL di 190 mg/dL (4,9 mmol/L) è considerato più alto del normale, ma può essere corretto con dieta ed esercizio fisico.

Quando assumere le statine

Non in tutti i casi è indicato assumere farmaci così potenti. Le linee guida dell’American Heart Association (ACA) per la prescrizione di statine identificano quattro categorie di pazienti che ne hanno bisogno.

1. Pazienti con una storia di comorbilità e una lunga storia di fumo. Tra le malattie: diabete mellito, ipertensione, accompagnata da alti livelli di colesterolo negli ultimi 10 anni.
2. Soffre di aterosclerosi. Questo gruppo comprende anche persone che hanno avuto un infarto, un ictus, una crisi ipertensiva, un microictus, che soffrono di PAD e angina pectoris dopo un infarto o che hanno subito stent coronarico.
3. Persone con livelli di LDL estremamente elevati – 190 mg/dL (4,9 mmol/L) e oltre.
4. Diabetici con LDL persistentemente elevati – da 70 a 189 mg / dl (1,8-4,9 mmol / l). Con una tale malattia, si verifica regolarmente, specialmente se una persona ha una storia di CVD.

Per quanto tempo devo assumere le statine

Potresti decidere che dopo un breve corso, non appena il colesterolo scende, puoi interrompere i farmaci. Tuttavia, in realtà, dovrai assumere statine per quasi il resto della tua vita. Con l’abolizione del colesterolo può aumentare di nuovo.

È vero, c’è un’eccezione. Se rivedi completamente la tua dieta, perdi peso seriamente e lasci cattive abitudini, è probabile che il colesterolo possa essere regolato senza statine. Tuttavia, in effetti, dovrebbero essere ancora a portata di mano. Non smettere di prendere i tuoi farmaci senza parlare con il tuo cardiologo!

Effetti collaterali delle statine

Nella maggior parte dei casi, le statine sono ben tollerate dai pazienti, ma dato che si tratta di un farmaco potente, possono verificarsi effetti negativi sulla salute. Ciò è particolarmente evidente con un sovradosaggio o un uso improprio del farmaco.

Negli Stati Uniti sono stati condotti numerosi studi specificamente per valutare gli effetti negativi delle statine. Alla fine, si è concluso che la maggior parte dei problemi sono associati all’effetto nocebo e che i benefici per la salute superano di gran lunga i possibili rischi.

Il medico può consigliare di ridurre la dose o cambiare il farmaco, ma in ogni caso non smettere senza consultare!

Quindi, gli effetti collaterali delle statine includono:

• Mal di testa;
• Nausea (raramente vomito);
• Dolore ai muscoli e alle articolazioni.

1. Un aumento della glicemia. Ciò è particolarmente probabile se il paziente ha già problemi di regolazione e segni di insulino-resistenza. Recenti studi hanno dimostrato che l’uso a lungo termine di alte dosi di statine aumenta il rischio di diabete di tipo 2. Tuttavia, i diabetici hanno il doppio delle probabilità di subire attacchi di cuore o ictus quando li assumono;
2. Danni alle cellule muscolari (rabdomiolisi). Questo accade quando si assumono alte dosi del farmaco. Una volta nel flusso sanguigno, promuove il rilascio della proteina mioglobina. La conseguenza più grave della rabdomiolisi è il danno renale. Tuttavia, tali condizioni si verificano in 13 casi per 1 milione;
3. Insufficienza epatica. Molto raramente, l’assunzione di statine porta ad un forte aumento del livello degli enzimi nel fegato. Ancora una volta, questo accade dopo grandi dosi del farmaco. Il danno epatico si manifesta con l’ingiallimento della pelle e della sclera oculare (ittero), l’urina diventa di colore scuro. Se senti stanchezza inspiegabile, debolezza, perdita di appetito, dolore nella parte superiore dell’addome, consulta immediatamente un medico;
4. Decadimento cognitivo. Un certo numero di pazienti negli Stati Uniti si sono lamentati di vuoti di memoria e disorientamento dopo l’assunzione di statine. Tuttavia, i Centers for Disease Prevention, dopo aver condotto un’indagine, non hanno trovato una chiara connessione tra questi problemi e l’assunzione del farmaco.

I principali rischi dell’assunzione di statine

Non dovresti assumere il farmaco durante la gravidanza e l’allattamento o qualsiasi malattia epatica progressiva: queste sono le due principali restrizioni. È inoltre vietato utilizzarli:

1. con una mancanza di un enzima che scompone il lattosio;
2. in caso di allergia al principio attivo principale;
3. durante l’assunzione di antidepressivi;
4. in caso di alcolismo cronico;
5. durante una grave malattia infettiva (polmonite, meningite, ecc.) e l’assunzione di alcuni antibiotici (eritromicina, claritromicina).