Gli scienziati segnalano una massiccia compromissione dell’olfatto dopo COVID-19

Gli scienziati della Washington University School of Medicine di St. Louis segnalano un aumento significativo dei casi di disfunzione olfattiva cronica in seguito a COVID-19.

Secondo i ricercatori, negli Stati Uniti ogni giorno vengono registrati in media 68.468 casi di COVID-19. Circa sei mesi dopo l’inizio della pandemia, nell’agosto 2020, sono cominciate a comparire le prime segnalazioni di disfunzione olfattiva cronica (COD). Gli scienziati hanno già previsto un aumento cumulativo del numero di casi di COD.

Ad agosto 2021, il numero di americani che avrebbero sviluppato una BPCO nei prossimi mesi è stato stimato in una media di 712,3mila persone (sulla base di stime provvisorie che vanno da un minimo di 170,2mila a un massimo di 1,6 milioni di persone).

Si stima che la prevalenza della disfunzione olfattiva sia del 4,2% per le persone di età compresa tra 40 e 49 anni e del 39,4% per quelle di età pari o superiore a 80 anni. In media, l’incidenza di CHD dovrebbe aumentare dal 5,3% al 12% nei prossimi mesi. Ma il vero numero di casi di ictus potrebbe essere significativamente più alto.

I ricercatori ritengono che questi calcoli parlino di un problema crescente e della necessità di trovare nuovi trattamenti per COVID-19 e disfunzione olfattiva cronica.

Gli scienziati segnalano una massiccia compromissione dell’olfatto dopo COVID-19ultima modifica: 2023-01-10T22:22:03+01:00da anetta007

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