Gli scienziati tedeschi dell’Università tecnica di Monaco hanno elencato i fattori che determinano in gran parte il successo del trattamento dei pazienti affetti da apnea notturna.
Lo studio ha incluso più di 500 pazienti che soffrivano di apnea ostruttiva del sonno e sono stati trattati con stimolazione delle vie aeree superiori (UAS). Questo sistema permette di stimolare dolcemente il nervo ipoglosso durante la respirazione.
Durante il periodo di osservazione (da ottobre 2016 a gennaio 2018), in media, l’indice di apnea/ipopnea (ovvero l’indice dei disturbi respiratori) è sceso da 34 a 7 eventi di apnea all’ora (la norma è 5), e il punteggio medio su la scala della sonnolenza di Epworth (che parla del grado di eccessiva sonnolenza diurna) è scesa da 12 a 7 punti.
Si è scoperto che l’età e l’indice di massa corporea del paziente svolgono un ruolo importante. Con il passare degli anni, le possibilità di successo della terapia sono aumentate del 4%, ma allo stesso tempo sono diminuite del 9% per ogni aumento del BMI di almeno un’unità.
Cioè, la terapia UAS più efficace è per le persone anziane con peso ridotto. Questi dati prevedono il successo del trattamento dell’apnea notturna per alcune categorie di pazienti.