Gli scienziati della Ruhr University Bochum hanno spiegato perché lo stress fisico è piacevole per noi, ma lo stress psicosociale no, nonostante in entrambi i casi vengano prodotti gli stessi ormoni.
I ricercatori si sono chiesti perché ci sentiamo bene dopo un allenamento e male dopo un combattimento. Nello studio, i soggetti che si esercitano regolarmente hanno prima dovuto sperimentare lo stress fisico. Per fare questo, hanno corso su un tapis roulant con una pendenza del 15%. Ogni mezzo minuto, la velocità aumentava fino a quando la persona raggiungeva il limite ed era costretta a fermarsi.
Per valutare lo stress psicosociale, i partecipanti all’esperimento hanno dovuto superare il Trier Social Stress Test, un’imitazione di un’intervista sullo sfondo della sparatoria e davanti a una giuria, che deve rimanere neutrale. Questo test è noto per mettere i partecipanti in uno stato di estremo stress. Parallelamente, i ricercatori hanno analizzato il loro sangue per valutare i marcatori di stress: gli ormoni cortisolo e norepinefrina.
Si è scoperto che sia l’aumento dell’attività fisica che un colloquio nervoso portano allo stesso aumento della concentrazione di ormoni dello stress nel sangue. Tuttavia, la reazione dei partecipanti all’esperimento allo stress fisico e psicosociale è stata diversa.
Ulteriori ricerche hanno dimostrato che la chiave di questa differenza non risiede negli ormoni, ma nel DNA privo di cellule.
Sappiamo che il DNA si trova nel nucleo di una cellula. Ma ci sono situazioni in cui il DNA può essere trovato nel sangue. Quindi, il DNA fetale può essere trovato nel sangue della madre, dove entra attraverso il cordone ombelicale. Si è scoperto che in uno stato di stress, anche il DNA può entrare nel flusso sanguigno. I nucleotidi da cui è assemblato il DNA contengono molta energia. In determinate condizioni, la cellula può permettersi di separarsi da alcuni di essi.
Il meccanismo che garantisce l’ingresso del DNA nel sangue in uno stato di stress non è ancora noto. Ma è chiaro che durante lo stress fisico e psicosociale, il DNA entra nel flusso sanguigno da fonti diverse. Gli scienziati hanno confrontato i siti di metilazione del DNA privo di cellule prelevato dal sangue di persone sottoposte a diversi tipi di stress. Si è scoperto che il DNA privo di cellule che circola nel sangue durante lo stress psicosociale viene metilato in modo diverso rispetto al DNA rilasciato nel sangue durante lo sforzo fisico. Cioè, è il DNA di diversi tipi di cellule: durante lo sforzo fisico – dai muscoli, durante lo psicosociale – dalle cellule cerebrali. Nel primo caso si ha un effetto benefico sul sistema immunitario, nel secondo si sviluppano gli effetti dannosi dello stress cronico.
Forse, ritengono gli scienziati, il DNA privo di cellule è un circuito di comunicazione tra il sistema immunitario, i muscoli e il cervello. Dopotutto, anche i batteri “comunicano”, si trasmettono informazioni utilizzando frammenti di DNA. Perché questo antico sistema di comunicazione non dovrebbe essere preservato nel corpo umano, integrando il campo informativo creato da ormoni e prodotti metabolici?