La gengivite è un processo infiammatorio delle gengive. Nella classificazione della malattia si distinguono diverse forme, che differiscono nelle cause dello sviluppo della patologia, dei sintomi e delle tattiche terapeutiche. Nell’eziologia dello sviluppo della malattia si trova la riproduzione batterica dei rappresentanti della microflora del cavo orale. Quali sono i sintomi e come viene trattata la gengivite?

Classificazione delle gengiviti

Esistono diversi tipi di patologie parodontali, un complesso di tessuti del cavo orale, tra cui gengive, tessuto osseo, apparato muscolo-scheletrico dei denti, ecc. Queste patologie includono gengivite, malattia parodontale, parodontite: il trattamento e i sintomi di tutte queste malattie sono diversi .

Con la gengivite, il processo infiammatorio del tessuto gengivale non è combinato con la distrofia e l’atrofia, cioè l’osso, i tessuti legamentosi non vengono distrutti. Tuttavia, senza trattamento, la gengivite può essere complicata dalla parodontite.

Nella classificazione della gengivite si distinguono decorso acuto e cronico (con sintomi inespressi, esacerbazioni e remissione), nonché forme della malattia:

• catarrale, con gonfiore, arrossamento, gengive sanguinanti;
• ulcerosa, con necrosi dei siti tissutali;
• ipertrofico (più spesso nelle donne in gravidanza e negli adolescenti), che si sviluppa sullo sfondo di cambiamenti ormonali. Accompagnato da proliferazione di tessuto gengivale, gonfiore, arrossamento;
• atrofica con recessione (perdita) localizzata o generalizzata delle gengive.

Perché le gengive sono infiammate?

Il principale fattore di infiammazione provocatorio: la presenza di placca batterica e pietra dentale. L’accumulo di placca contribuisce allo sviluppo e alla progressione della gengivite.

Altre cause del processo infiammatorio nelle gengive possono essere una violazione del background ormonale, la malattia degli organi e dei sistemi interni.

Oltre a questi motivi, il rischio di gengivite aumenta con l’età, in presenza di stati di immunodeficienza, fumo, uso prolungato di alcuni medicinali, nonché con una nutrizione impropria e un’igiene orale insufficiente.

Diagnosi e cura della gengivite

La diagnosi viene effettuata da un dentista attraverso esami e test speciali. In alcuni casi sono richiesti anche ulteriori metodi di esame, come la radiografia.

Se viene rilevata la gengivite, viene prescritto un trattamento complesso con regolare controllo medico. L’obiettivo della terapia è eliminare i segni e le cause del processo infiammatorio. Per fare questo, il corso include metodi conservativi e talvolta chirurgici.

• Il corso del trattamento inizia con l’igiene orale professionale: rimozione di placca, tartaro, lucidatura della superficie dei denti, eliminazione di carie cariose, ecc. Una parte importante: insegnare al paziente come lavarsi correttamente i denti.
• I dentifrici e i prodotti per l’igiene vengono selezionati individualmente a seconda della forma e dello stadio della malattia.
• Passaggio obbligatorio: spiegare le regole nutrizionali per la gengivite, trattare altre malattie che possono aumentare l’infiammazione locale, abbandonare le cattive abitudini.

Se c’è una lieve forma catarrale, la gengivite non richiede farmaci. In altri casi sono indicati antisettici locali, bagni orali, terapia farmacologica (antibiotici, antinfiammatori, ecc.).

La gengivite ipertrofica, ulcerosa-necrotica richiede metodi chirurgici di trattamento: rimozione di tessuti necrotici, operazioni di patchwork per compensare il difetto, ecc.

Complicanze della gengivite

Se si sviluppa la gengivite, il trattamento è solitamente lungo e difficile. Richiede il rigoroso rispetto di tutte le raccomandazioni e in particolare delle norme igieniche. Tuttavia, questo è importante, poiché le complicanze della malattia colpiscono non solo i tessuti dentali e la cavità orale.

La gengivite è pericolosa per il passaggio a una forma generalizzata, ulcerosa, diffusione sistemica di batteri, parodontite. La Harvard Medical School ha scoperto che i processi infiammatori nelle gengive sono spesso correlati a patologie del cuore e dei vasi sanguigni, essendo un fattore di rischio per lo sviluppo di infarti e ictus e possono anche provocare malattie respiratorie.