#testdrive City car versatile che si autorigenera la batteria: Mazda 2 Hybrid

Casa che reca innovazione: motore rotante ed elettrico e cambio e-CVT

Ripropone una frizione per mono marcia com’era nel caro e vecchio ‘Ciao’

Una city car ma non solo. Questa la mission nelle ipotesi progettuali della Casa giapponese per la Mazda 2 Hybrid, che a prima vista, con IMG_0201 IMG_0283 IMG_0282 IMG_0292 IMG_0201 IMG_2386 IMG_0581 IMG_0496 IMG_0495lo stile giovane, pur offrendo una buona abitabilità parrebbe destinata all’uso prevalentemente cittadino. Le sue dimensioni compatte lo farebbero pensare. Ma la sua struttura e la compattezza anticipano le soluzioni di versatilità che la rendono adatta a molte modalità d’uso dell’auto. Mazda, significa ‘luce’ ma è anche un acronimo di Matsuda Kabushiki-gaisha, Mazda motor ccompany, Casa relativamente piccola, ma che

nell’ormai lontano 2007 aveva prodotto 1.3 milioni di veicoli.

Come sempre, per la logistica delle Case che per noi giornalisti dell’auto dell’Italia settentrionale concentra le sedi del parco stampa principalmente a Milano, iniziamo il nostro test proprio dall’impiego urbano, per la precisione dall’utilizzo della Mazda 2 nella metropoli lombarda. Parliamo delle sue caratteristiche, della carta d’identità dell’auto: 1490 cc, 116 Hp, trazione anteriore e un cambio particolare: la trasmissione è e-CVT. Che cosa significa? È un’opzione che produrrà effetti meno sensibili nella nostra guida cittadina rispetto a ciò che potrà poi accadere sulle strade extraurbane. Il cambio dedicato a questo modello è

paragonabile al Variomatic del nostro caro vecchio ciclomotore Ciao

a variazione continua, ovvero con una serie infinita di rapporti che si adattano ai nostri comandi. Il passaggio da un rapporto all’altro, come riscontriamo nel test già nell’avvicinamento al centro di Milano dopo avere ritirato la Mazda come di consueto alla concessionaria Carrozza, sede del parco stampa situata nell’hinterland lombarco. La Casa dichiara che la trasmissione assicura sempre la trazione ottimale alle ruote, riducendo anche i consumi di carburante. Iniziamo con il dire che non abbiamo alternative di guida, perché Mazda 2 Hybrid non prevede il cambio manuale. A concorrere alle sue performance, nel caso ci servano per un sorpasso o per toglierci da qualche situazione a rischio, è la parte elettrica della motorizzazione che si giova della ricarica in decelerazione. Un’opzione sulla quale possiamo intervenire scegliendo la modalità di guida appropriata, che ci consentirà anche di fruire della maggiore capacità frenante del sistema di ricarica della batteria. Tra le modalità di guida, la B è proprio quella che nell’opzione Eco incrementa l’effetto ricarica, e imparando a fruirne al meglio, oltre a rigenerare più rapidamente la batteria, con l’effetto frenante ci consentirà di guidare più agilmente la vettura sul percorso misto, facendoci rimpiangere di meno la mancanza del cambio manuale. Nel trasferimento impariamo a utilizzare la modalità di guida D, dedicata al risparmio della benzina, perché riduce l’attrito dell’auto durante la marcia. Le modalità di guida sono tre, selezionabili con un pulsante sul tunnel centrale: ECO, per la guida sostenibile, NORMAL; per una guida più brillante, POWER, per le prestazioni migliori. A questo punto occorre dettagliare quali sono le caratteristiche del sistema di propulsore adottato. Si tratta di un modello full-hybrid, quindi che si autoricarica la batteria, e lo fa in movimento: il motore è rotante, com’è tradizione Mazda, a

benzina tre cilindri da 93 CV, mentre il motore elettrico da 59 KW da 23 CV.

La coppia è di 120 Nm, sufficiente a rendere divertente la guida della vettura. Il modello Hybrid ci consente di entrare nel centro della città con il lasciapassare ai divieti garantito alle auto ecologiche. In una manovra di parcheggio, facile come un gioco perché in tale situazione Mazda 2 gioca in casa abbiamo apprezzato la sicurezza attiva: oltre a un significativo avviso di pericolo, in caso di rischio di collisione anche con un pedone o con un ciclista la vettura si arresta automaticamente, sia che ci stiamo spostando in avanti che in retromarcia. Ora ci prendiamo una pausa nella città, in piazzale Gae Aulenti, zona torre Unicredit, facile da raggiungere, vasta gamma di servizi e shopping. Ci è cara in particolare perché è dedicata a una donna architetto nata a Palazzolo dello Stella (Ud)  e famosa nel mondo.

#charlieinauto3/309    #provavintage

#testdrive : Opel Nuovo Granland SUV versatile e superaccessoriato

Guida sostenibile e confortevole anche in montagna

Versatile e sicura anche grazie alla coppia bassa: 230 Nm a soli 1750 g/m

Un SUV confortevole che conferisce sicurezza alla guida grazie alla stabilità assicurata da un assetto ben calibrato e dall’equilibrio tra la parte ciclistica, il peso dell’auto, la scelta delle ruote da 18’. Ma la facilità di guida, quando ci si mette al volante della Opel Nuovo Granland, specialmente nel misto e in montagna, deriva soprattutto dalla elasticità di un motore di soli 1200 cc, a tre cilindri, turbo, realizzato interamente in alluminio, che già a 1.750 giri dispone di una coppia massima di 230 Nm. La spinta è dunque inusualmente elevata già a bassi regimi di giri. Per semplificare il concetto, l’auto capace di riprendere la trazione anche in salita subito dopo che si è affrontato un tornante stretto sarà certamente

in grado di rispondere ai vostri comandi e di dirigere le ruote

verso dove le chiedete di andare. Così nel misto, se risponderà prontamente all’acceleratore vi porterà in sicurezza da una curva all’altra. D’aiuto è il cambio, automatico a 8 marce, assistito sequenziale con palette al volante. Oppure, se preferite e volete che il Granland risponda subito alle vostre necessità, il cambio si può usare manualmente agendo sul comando a cloche sul tunnel centrale. Questa Opel è quindi pensata per assecondare le scelte di diverse tipologie di automobilisti e diverse scelte e tecniche di guida. È supportato da una ampia e completa dotazione di servizi di assistenza attiva alla guida anche notturna, che come abbiamo visto arriva fino a proiettarvi i pericoli improvvisi sotto il naso, sul cruscotto, arrivando fino ad arrestare autonomamente l’auto in caso di reale emergenza. Per mettere, almeno in parte, alla prova tutto questo non ci resta che andare in montagna. Una decisione che possiamo prendere serenamente, perché Granland nella sua ampia gamma di accessori, monta anche i sedili riscaldabili e regolabili, in parte, elettronicamente. Non c’è ancora la neve sulla strada, quindi passiamo dall’opzione Eco, quella più sostenibile, all’opzione Sport. Ci conviene saltare per necessità di tempo la funzione di guida Normal e puntiamo direttamente all’opzione Sport.

Il SUV della Opel di fascia media scala agilmente la strada di montagna,

con passo deciso e aggressiva quanto basta per risalire con grinta quella che potrebbe essere ancora una prova speciale. Rimane infatti ben aggrappato all’asfalto e ci invita alla riprova in discesa, quando l’auto sarà ancor più sollecitata. Dopo una breve pausa di ristoro ritorniamo a valle. Proviamo a spingere un po’. Alla prova è ora il sistema frenante. Proviamo un paio di staccate e Opel Nuovo Granland regge alla guida più spinta fino in fondo, senza andare in sofferenza. Com’è andata? Bene,

sembra che la Granland sia stata realizzata per affrontare questi percorsi.

Lo ha fatto con la stessa versatilità e stabilità con la quale abbiamo percorso le strade di pianura. I consumi in montagna non hanno subito variazioni significative rispetto alle scorse settimane. Chiaro che se avessimo tenuto sempre schiacciato il pedale dell’acceleratore, in salita, e l’auto ci invitava a farlo, sarebbero saliti sensibilmente. Ma non è stato necessario perché grazie al tiro ai bassi e all’azzeccata selezione degli 8 rapporti del cambio ci ha permesso di affrontare e sfruttare al meglio la strada, anche con consumi sostenibili.

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