#testdrive #FordPuma 1.0 EcoBoost Hybrid sostenibile e brillante

Riprendiamo l’8. anno di testdrive con il tre cilindri da 125 CV

Questo senza rinunciare al confort e a un ‘look’ sportivo ma elegante

 

Beh, non possiamo dire che l’ufficio stampa di Ford Italia non abbia assecondato la nostra sete di conoscenza dei traguardi raggiunti dal mondo dell’automobile, certo nella consapevolezza di disporre dell’eccellenza dei risultati del momento. Così, di Ford Puma, la brillante compatta suv crossover capace di affrontare con grinta e in sicurezza una molteplicità di situazioni e percorsi senza rinunciare al confort, ne abbiamo testate diverse, tutte con qualità al top della sua categoria e con soluzioni innovative e avanzate. In questo caso,

la Puma è la 1.0 Eco Boost Hybrid 125 CV ST-Line X.

Nel suo nome sono già sintetizzate le caratteristiche del modello. È spinta da un ‘piccolo’ motore a tre cilindri di 999 cc che è parte di un sistema ibrido leggero alimentato a benzina e da una batteria al litio supplementare da 48 volt che dà energia al motore elettrico ben presente nell’accelerazione di aiuto nella riduzione dei consumi, ma che svolge anche il ruolo di motorino d’avviamento. Il motore nonostante sia a tre cilindri eroga infatti grazie al sistema ibrido leggero 125 CV, per raggiungere i 100 km/h in meno di 10”. I consumi sono positivamente interessanti

anche nella guida brillante, perché vanno tra i 16 e i 18 km/l.

Ovviamente i vantaggi della propulsione ibrida li riscontriamo anche nelle emissioni, e in questo ci dobbiamo affidare a quanto dichiarato dalla Casa americana, che si aggirano sui 99 g/km di Co2: un valore interessante per un’auto dalla indole e l’aspetto sportivo, perché ottenuto appunto senza togliere grinta al motore. la veridicità di questi dati è confermata dal fatto che con la Puma Eco Boost Hybrid ci possiamo addentrare nel cuore di Milano, nelle zone Area B e Area C, interdette alle auto ritenute dalle norme inquinanti. Ruby: il modello scelto per il nostro test dalla Ford Italia è quello più ricercato ed elegante nell’aspetto. Anche se la versione in uso presenta un aspetto forse ‘appesantito’ nella linea da scelte che l’hanno comunque resa più compatta e funzionale, proprio le finiture assieme alla vernice color rosso rubino metallizzato le assicurano un aspetto ricercato, che richiama i contenuti ‘elettrici’ e avanzati dell’auto.

ST-Line X è  la sigla che indica i modelli Ford dall’indole sportiva.

Infatti nella parte anteriore, il nuovo disegno del paraurti, se meno ‘pulita’ delle versioni precedenti, accresce l’aggressività del modello. Anche il pararti posteriore è stato modificato, mentre, a rafforzare la vocazione del modello sul lunotto posteriore è comparso uno spoiler. Monta cerchi da 18’ che armonizzano questo intento, ma volendo, e il sistema ibrido più performante fa sì che ciò non penalizzi eccessivamente le prestazioni, si possono montare i cerchi da 19’. Il cambio, come d’uso sui motori a tre cilindri, è manuale mentre salendo a bordo si apprezza la strumentazione digitale da 12,3’, con sistema multimediale compatibile con Apple CarPlay e c Android Auto, con schermo da 8’. I sedili, il volante, le finiture sono in ecopelle nera, con cuciture in filo rosso. A tenere acceso il nostro ‘io’ sportivo ci pensa anche la pedaliera con inserti in metallo. Per parcheggiare c’è la telecamera con immagini efficaci proposte sul display centrale. Ma la novità più interessante e ‘rassicurante’ per chi viaggia è un’altra, davvero significativa e funzionale, che ha alleggerito il nostro trasferimento. Ma lo sveleremo la prossima settimana. Per ora ci godiamo un po’ di relax nella metropoli prima di rientrare. Dopo una sosta al Mudec, il Museo delle culture, scorgiamo una vetrina accattivante: Grano Antico. All’interno un giovane motivato e ancora promettente pasticcere che oltre a farci da guida tra le attrattive della zona ci rifocilla con una merenda doc a base di prodotti naturali. All’uscita ecco l’occasione: non ho mai affittato una bici elettrica: magari per intrufolarmi meglio nel traffico del centro di Milano…

#charlieinauto3/371   #provavintage       IMG_7072 IMG_7073 IMG_7074 IMG_7075 IMG_7079 IMG_7084 IMG_7096 IMG_71031 IMG_7108 IMG_7114 IMG_7119 IMG_7120

#testdrive City car versatile che si autorigenera la batteria: Mazda 2 Hybrid

Casa che reca innovazione: motore rotante ed elettrico e cambio e-CVT

Ripropone una frizione per mono marcia com’era nel caro e vecchio ‘Ciao’

Una city car ma non solo. Questa la mission nelle ipotesi progettuali della Casa giapponese per la Mazda 2 Hybrid, che a prima vista, con IMG_0201 IMG_0283 IMG_0282 IMG_0292 IMG_0201 IMG_2386 IMG_0581 IMG_0496 IMG_0495lo stile giovane, pur offrendo una buona abitabilità parrebbe destinata all’uso prevalentemente cittadino. Le sue dimensioni compatte lo farebbero pensare. Ma la sua struttura e la compattezza anticipano le soluzioni di versatilità che la rendono adatta a molte modalità d’uso dell’auto. Mazda, significa ‘luce’ ma è anche un acronimo di Matsuda Kabushiki-gaisha, Mazda motor ccompany, Casa relativamente piccola, ma che

nell’ormai lontano 2007 aveva prodotto 1.3 milioni di veicoli.

Come sempre, per la logistica delle Case che per noi giornalisti dell’auto dell’Italia settentrionale concentra le sedi del parco stampa principalmente a Milano, iniziamo il nostro test proprio dall’impiego urbano, per la precisione dall’utilizzo della Mazda 2 nella metropoli lombarda. Parliamo delle sue caratteristiche, della carta d’identità dell’auto: 1490 cc, 116 Hp, trazione anteriore e un cambio particolare: la trasmissione è e-CVT. Che cosa significa? È un’opzione che produrrà effetti meno sensibili nella nostra guida cittadina rispetto a ciò che potrà poi accadere sulle strade extraurbane. Il cambio dedicato a questo modello è

paragonabile al Variomatic del nostro caro vecchio ciclomotore Ciao

a variazione continua, ovvero con una serie infinita di rapporti che si adattano ai nostri comandi. Il passaggio da un rapporto all’altro, come riscontriamo nel test già nell’avvicinamento al centro di Milano dopo avere ritirato la Mazda come di consueto alla concessionaria Carrozza, sede del parco stampa situata nell’hinterland lombarco. La Casa dichiara che la trasmissione assicura sempre la trazione ottimale alle ruote, riducendo anche i consumi di carburante. Iniziamo con il dire che non abbiamo alternative di guida, perché Mazda 2 Hybrid non prevede il cambio manuale. A concorrere alle sue performance, nel caso ci servano per un sorpasso o per toglierci da qualche situazione a rischio, è la parte elettrica della motorizzazione che si giova della ricarica in decelerazione. Un’opzione sulla quale possiamo intervenire scegliendo la modalità di guida appropriata, che ci consentirà anche di fruire della maggiore capacità frenante del sistema di ricarica della batteria. Tra le modalità di guida, la B è proprio quella che nell’opzione Eco incrementa l’effetto ricarica, e imparando a fruirne al meglio, oltre a rigenerare più rapidamente la batteria, con l’effetto frenante ci consentirà di guidare più agilmente la vettura sul percorso misto, facendoci rimpiangere di meno la mancanza del cambio manuale. Nel trasferimento impariamo a utilizzare la modalità di guida D, dedicata al risparmio della benzina, perché riduce l’attrito dell’auto durante la marcia. Le modalità di guida sono tre, selezionabili con un pulsante sul tunnel centrale: ECO, per la guida sostenibile, NORMAL; per una guida più brillante, POWER, per le prestazioni migliori. A questo punto occorre dettagliare quali sono le caratteristiche del sistema di propulsore adottato. Si tratta di un modello full-hybrid, quindi che si autoricarica la batteria, e lo fa in movimento: il motore è rotante, com’è tradizione Mazda, a

benzina tre cilindri da 93 CV, mentre il motore elettrico da 59 KW da 23 CV.

La coppia è di 120 Nm, sufficiente a rendere divertente la guida della vettura. Il modello Hybrid ci consente di entrare nel centro della città con il lasciapassare ai divieti garantito alle auto ecologiche. In una manovra di parcheggio, facile come un gioco perché in tale situazione Mazda 2 gioca in casa abbiamo apprezzato la sicurezza attiva: oltre a un significativo avviso di pericolo, in caso di rischio di collisione anche con un pedone o con un ciclista la vettura si arresta automaticamente, sia che ci stiamo spostando in avanti che in retromarcia. Ora ci prendiamo una pausa nella città, in piazzale Gae Aulenti, zona torre Unicredit, facile da raggiungere, vasta gamma di servizi e shopping. Ci è cara in particolare perché è dedicata a una donna architetto nata a Palazzolo dello Stella (Ud)  e famosa nel mondo.

#charlieinauto3/309    #provavintage

#testdrive: Opel Nuovo Granland dalla trazione posteriore all’anteriore confortevole

Dal tre cilindri ecco 130 CV per un SUV divertente e sostenibile

Consumi contenuti per un’auto a benzina di 1299 cc

I più ‘grandi’ ricorderanno sulle strade dei rally del Nordest, ma anche all’Isola d’Elba o a Sanremo, l’arrivo atteso e potente delle Opel Ascona, a trazione posteriore com’era di rigore allora, per consentire ai piloti, a volte veri funamboli capaci di interpretare i limiti delle loro auto, di poter sfruttare le potenzialità di una guida improvvisata curva dopo curva, una sfida tra danza e aderenza, on l’obiettivo di uscire dalle curve alla maggior velocità possibile. Ovvero, per abbassare il tempo di percorrenza di una prova speciale. Solide, affidabili, performanti, affidate a piloti che hanno fatto la storia della specialità. E allora come non ricordare il compianto Salvatore Brai, con Rudy Dal Pozzo sulla immensa Commodore, che riusciva a far superare in velocità anche i tornanti più stretti delle prove del San Martino di Castrozza o dell’Alpi Orientali, strappando applausi a un pubblico che si poteva permettere il lusso di seguire le gare a distanza, alla televisione o sul pc, e trascorreva le notti avvolto nei sacchi a pelo, anche sull’Altopiano di Asiago, in attesa dei passaggio dei propri beniamini o dell’auto sognata, e riceveva in premio le acrobazie della grande Opel Commodore che riusciva a sfruttare tutto lo specchio della curva, anche uscendo parzialmente dalla carreggiata, per non perdere troppo tempo rispetto agli avversari.

Oggi il mondo dell’automotive è cambiato e con esso anche i rally,

e ne è un esempio la Opel Granland, SUV e non berlina o coupé come lo erano i modelli nei quali era specializzata la Casa tedesca negli anni ’70. Granland è  spaziosa, comoda, ricca di sorprese, e a trazione anteriore, come la gran parte delle auto di questa categoria. Innanzitutto ci dà l’opportunità di provare, dopo diversi test drive, un’auto a benzina, non assistita da tecnologie particolari o dalla tecnologia elettrica. Poi scopriamo, anche a

sorpresa: mossa da un motore di soli 1199 cc dispone di 130 CV,

una potenza più che sufficiente, abbinata a un cambio automatico a doppia adeguato, per renderla scattante su richiesta, morigerata nei consumi per le necessità dettate dal periodo. Che si tratto di un’auto sostenibile lo anticipa il fatto che il serbatoio è di 40 litri, sufficiente per consentirle di assicurare una buona autonomia. Le ruote da 18’, oltre ad assicurare un corretto rapporto tra potenza, elasticità, consumi, garantiscono un confort adeguato al quale corrisponde la comodità dei posti a sedere, sui sedili in similpelle e tessuto, quelli anteriori riscaldabili e regolabili elettronicamente, che fanno sentire conducente e passeggeri a loro agio, assieme all’impianto di intrattenimento, predisposto per il collegamento Apple Car Play, di buona qualità. Per provarla ci dirigiamo verso la pedemontana pordenonese dopo una buona colazione in stile tedesco a La Terrazza Cortina, a Lignano Sabbiadoro, dall’amica Conny. Lasciamo sopire per ora la voglia di sentire come va in montagna e ci accontentiamo dei percorsi pianeggianti, un tratto autostradale e la salita verso

Castello di Aviano (Pn) ai piedi del Monte Cavallo.

Il motore è a tre cilindri e il modello è Opel Nuovo Granland 130 CV MT6, e sul percorso autostradale viaggia intorno ai 18 km/l, e non possiamo ovviamente testarne la velocità: quella massima dichiarata è di 188 km/h. Guidandola in modo allegro, sul misto, sfruttiamo la buona coppia di 230 Nm e ci arrampichiamo sul colle sul quale si trova Castello di Aviano, una località di interesse storico e architettonico, dove si trova anche un frequentato Golf Club. La montagna? La proviamo la prossima volta: nella guida sul misto il consumo oscillava tra i 16 e i 19 km/l. Si sta facendo sera, e in pianura incontriamo la prima nebbia. Anche stavolta la tecnologia della Opel Nuovo Granland ci viene incontro: la telecamera ci iuta a distinguere la strada tenendo d’occhio lo schermo sul cruscotto. Ma il valore aggiunto sono i fari, molto potenti, adattivi e selettivi, che illuminano molto bene la strada anche anticipando le curve.

#charlieinauto3/285

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