#testdrive #testroad con #Ssangyong XLV #SUV versatile e pieno di sorprese

La forma ispirata alle nuove tendenze di tecnologia e stile cela una vettura dagli ampi spazi interni

Che si lascia guidare con due dita ma a scelta si adatta a ogni tipo di strada anche #offroad

Non c’è tre senza quattro. Gli esperti hanno già capito: la serie di auto giapponesi e coreane c’ha fatto aprire gli occhi verso un mondo nuovo, e, prima, inesplorato. Forse perché dove abito non sono diffuse come in altre parti d’Italia. Ma anche no. Specialmente di fuoristrada, nelle varie serie e versioni che si sono avvicendate nel tempo, con l’occhio allenato che ti viene dopo un test drive nel quale hai potuto prendere davvero confidenza con il mezzo, e siamo al quarantottesimo in due anni, ne abbiamo incrociato parecchie, per poter notare l’evoluzione dello stile e della tecnologia. Finché, come in questo caso, lo stile si è affiancato alla tecnologia. Ed ecco un SUV, apparentemente piccolo ma dai generosi volumi interni. Che si guida come un SUV di quelli grandi. Ci riferiamo alla Ssangyong XLV.

La sigla, probabilmente sintetizza l’idea della taglia maggiore:

una Tivoli formato Magnum. Ruote da 18’, sedili accoglienti e interni ben rifiniti. Una cilindrata adatta a tutti, e a tutte. In sostanza, un’auto comoda per la famiglia, ma anche per chi vuole avere spazio attorno a sé. Si tratta infatti di una 1300 cc diesel da 115 CV. La linea apparentemente squadrata, che bene si raccorda con dimensioni e proporzioni, consente di avere a disposizione molto posto, anche nel bagagliaio al quale si accede da un portellone ampio. È dotata di tutti gli optional e degli accessori che oramai ci si attende da un’auto moderna. A un prezzo adeguato. A noi è toccata la versione bicolore, con la scocca nera e il tetto bianco. I cerchi grintosi color metallo, fanno presagire che, volendo, la XLV si spinge in avanti con rapidità. Cambio automatico a sei marce, e un curioso sistema per l’impiego manuale: un piccolo tasto sporge dalla leva del comando delle funzioni, ed è

sufficiente il movimento del pollice per passare da una all’altra delle sei marce.

Opzione che, a dire il vero, abbiamo testato poco. Un comando al centro della plancia, un altro a sinistra del volante, servono per scegliere le opzioni di guida: Confort, Normale o Sport. Appunto: Sport. Dando per scontato che la SsangYong XLV, per la sua struttura, non ha velleità corsaiole, non resta che pensare alla ripresa, allo spunto ai semafori o all’arrampicata in salita. Che proveremo la prossima volta. Ma questo comando, che fa vedere la funzione attiva in uno dei due grandi orologi del cruscotto, serve a regolare la sensibilità del volante. Per adattarla alle condizioni di guida prescelte. L’altro comando, Eco, Power, Winter, serve a ottimizzare il rendimento e reattività del motore. Passando dal basso consumo, a una guida più sportivs e divertente, alla possibilità di partire in seconda nella neve o su fondo sdrucciolevole, evitando di slittare. Il sistema AWD 4WD,

permette di scegliere tra la trazione anteriore,

quella ripartita elettronicamente per una migliore stabilità, e la distribuzione di potenzia a metà tra l’asse anteriore e quello posteriore. La versione BE Visual che proviamo è, come detto, bianca e nera. Così decido di raggiungere la città bianconera per eccellenza: Udine. Sono i colori del vessillo comunale. Dal quale deriva la divisa dell’#UdineseCalcio. Così proviamo un po’ di trasferimento: è molto bene insonorizzata. Il consumo rimane nelle aspettative, come in tutte le auto, sempre che non forziamo con il piede. Nella funzione Eco il consumo è limitato. Usciamo dal casello della A28 di Udine Sud, e ci dirigiamo verso il centro, tra edifici di origine medioevale e palazzi nobiliari in stile veneziano. Per Udine infatti, fondata alla fine dell’800, nel primo millennio, sono infatti passate diverse civiltà. Che hanno lasciato una traccia impressa nell’architettura, nell’urbanistica, nella cultura e nel patrimonio artistico. Ci affacciamo alla piazza più grande, piazza I maggio. La basilica delle Grazie da un lato, due istituti scolastici importanti, l’istituto d’arte e il liceo classico, e sul lato sudovest il castello. Un colle di origini discusse, che nei secoli è divenuto il simbolo della città, e

sul quale sorge lo splendido Castello.

E la torre del campanile con il gigantesco Angelo che indica la direzione del vento. Per salirci entriamo in via Manin, attraverso la Porta omonima, che ci permette di passare sotto alle vecchie abitazioni signorili residuo della parte interna della cinta muraria. Poi sbuchiamo in piazza della Libertà, una chicca architettonica con la Loggia del Lionello sotto al palazzo comunale. E sulla destra il rilevato accanto alla ripida salita del Castello. Che è contornata da un lato dalla scalinata protetta dauna lunga tettoia ad archi, fino alla sommità. In cima, il Castello riamane sulla sinistra, subito a destra la chiesa e il campanile, poi la Casa della contadinanza, fabbricato dall’architettura inconfondibilmente rurale, destinato a servizi, attività culturali e ristorazione. A sinistra, a sovrastare il grande piazzale in erba, il Castello. Con la specola e il vessillo della città. Una scalinata ripida e impegnativa ci porta all’ingresso dallo splendido Salone del Parlamento friulano, con affreschi anche del Tiepolo. Ma se ci guardiamo alle spalle, lo spettacolo non è meno intenso: a perdita d’occhio la città, poi i colli morenici, le Prealpi e le Alpi Carniche e Giulie; in fondo le Dolomiti friulane. Nelle giornate terse, e da qui alle montagne capita spesso, lo spettacolo è impagabile.

#charlieinauto2/123

IMG_4604 IMG_4127 IMG_4129 IMG_4132 IMG_4229 IMG_4446 IMG_45191 IMG_45201 IMG_4523 IMG_4524 IMG_45271 IMG_45371 PHOTO-2018-12-22-11-47-44 (00000002) PHOTO-2018-12-22-11-47-44 (00000004) PHOTO-2018-12-22-11-47-44

#testdrive #testroad con #Ssangyong XLV #SUV versatile e pieno di sorpreseultima modifica: 2019-01-03T02:55:07+01:00da charlieinauto