#testdrive #testroad #charlieinauto arriva alla 200. puntata con Hyundai Kona Hybrid

IMG_2529 IMG_2530 IMG_2528 IMG_29061 IMG_2949 IMG_2953 IMG_2957 IMG_2964 IMG_2967 IMG_2972 IMG_2979 IMG_2960 IMG_2961 IMG_5056 IMG_50581 IMG_9147È davvero ibrida con la possibilità di controllare e decidere se e quando usarla in EV

#testroad La gita settimanale? Al museo dell’innovazione della Fondazione Lualdi

Eccoci arrivati a un traguardo inatteso. Quando ho iniziato a riprovare le auto, dopo avere allentato per motivi professionali la mia attenzione dal mondo del volante per diversi anni, salvo sporadiche riapparizioni periodiche, per esempio all’ufficio stampa del Rally delle Polizie europee, della Carnia, di Motorstars e Motorexpo racing, facendolo quasi per gioco, non avrei pensato di raggiungere la duecentesima puntata in… così poco tempo. Ripartito forse per la necessità di rimettermi al volante di un’auto performante, come di una banale ma per cercarne di trovare le performance nascoste, eccomi ritrovato ad avere premuto l’accelleratore di auto con 800 e più CV come di vetture da 67 CV, a benzina, aspirate, turbo, ibride, a gasolio, gas, metano… E la 200. puntata non poteva non cadere sulla prova di un’auto innovativa, impensabile già rispetto ai tre anni fa, quando è iniziata l’avventura di #charlieinauto. Un’auto ibrida, ma lo è davvero? Ci trasporta veramente con la sua propulsione elettrica quando decidiamo noi o quando è sazia di energia dopo averci consumato parte del serbatoio di benzina o di gasolio, sceglie la propulsione ecologica magari in un percorso nel quale il passaggio all’accensione del simbolo EV sul cruscotto non ci sarebbe di nessun aiuto, anzi… beh, su questo voglio rassicurarvi subito: innanzitutto la Hyundai Kona Hybrid, il SUV compatto ibrido della Casa coreana, è dotata di un segnalatore acustico, una sirena simile a un sibilo lieve ma efficace, che si attiva quando passiamo dal motore endotermico a quello elettrico. Vi servirà parecchio nei centri abitati per evitare di arrotare passanti ignari del vostro arrivo, che traditi dalla silenziosità dell’auto si tuffano ad attraversare la vostra strada senza guardare. No?! Non vi capita mai che lo facciano anche quando guidate un’auto rumorosa come tutte? Vi capiterà quando viaggerete in un abitato di ringraziare la Hyundai, che tra l’altro significa Era Moderna in coreano, tra le prime case a installare il segnalatore acustivo. Poi, è molto chiara nella presentazione dei parametri di funzionamento, come lo è rispetto a quelli di guida grazie anche al minischermo a scomparsa sul quale sono proiettate velocità, segnali rilevati, percorso da seguire, consumi ecc. Ovvero, vi mostra direttamente quando sta caricando le batterie, e qual è la percentuale di carica e di utilizzo. Diciamo che l’autonomia per 50/60 km in città, se non partite con l’acceleratore a tavoletta a ogni semaforo o ripartenza dalla coda, nel qual caso si attiva il motore a benzina, c’è tutta.

Vi permette di gustare il tragitto in silenzio, godendo suoni cristallini e bassi corposi dell’impianto stereo.

Dei consumi abbiamo già scritto ampiamente, anche perché è palese la sua autonomia. A ogni buon conto vi mostra costantemente il consumo di carburante e il consumo di energia elettrica. Come si guida? È automatica con una buona scelta dei rapporti del cambio. Sia per la guida veloce, che per quella in città. Si adatta facilmente anche al fuoristrada. Ma se desiderate sbizzarrirvi alla guida, ecco il cambio a palette al volante per scegliere tra le sette marce quella più adatta al momento. Oggi dove andiamo? A trovare un amico industriale, che arrivato all’età della pensione, dopo avere brevettato e inventato, come il padre, soluzioni tecnologiche e innovative avveniristiche per l’epoca nella quale sono state ideate, ha scelto, invece di andare in pensione, di dedicarsi alla solidarietà, alla beneficenza, al sostegno di iniziative innovative. Ha così costituito la Fondazione Amil, l’acronimo alla rovescia della ditta siderurgica ideata qualche decennio prima, che ha sviluppato fino a trasformarla in un incubatore di idee. Che oggi è divenuta Fondazione Carlo Leopoldo Lualdi. Nella sede ospita un museo, uno spaccato di idee che raccoglie i simboli della sua attività e di quella paterna, di Carlo Leopoldo. Un museo, che come l’attività dei Lualdi,

dal 1945 mette al centro l’uomo, l’Uomo che guida, l’Uomo vola, l’Uomo che cammina.

Come l’Uomo Vitruviano, quello che Leonardo ha voluto ritrarre. Andiamo a visitare assieme l’esposizione. La prima cosa che ci attira è la Ferrari di F1. Perché la Lima ha realizzato parte delle bielle dell’auto di Gilles Villeneuve. Poco più in là, un elicottero. Suo padre ha brevettato il primo elicottero italiano, l’L55, realizzato da Aer Lualdi e C. s.p.a. di Udine. Utilizzato anche dall’Esercito. Più in là, l’Alfa Sud: dell’auto dell’Alfa Romeo Lima realizzava nel suo stabilimento di Avellino parti meccaniche delle cerniere per porte e cofani realizzate con alcuni brevetti dei Lualdi. In un’altra ala del museo, il Mirac 10/4, un aereo-missile bersaglio e per la ricognizione realizzato dalla Meteor e in dotazione alla Nato, per il quale Lima realizzava alcune parti tecnologiche. In mostra anche le immagini dell’altra passione di Gabriele Lualdi: il volo. È infatti presidente della Fondazione dedicata al padre, che gestisce il piccolo aeroporto di Rivoli di Osoppo (Ud) punto di atterraggio privilegiato per gli aviatori provenienti da oltralpe, dall’Austria, Svizzera, Germania, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Lichtenstein, perfino dalla Svezia. Ma la poliedrica fantasia e la genialità di Lualdi non si ferma qui. Ecco le esperienze in regata, con la vittoria alla Barcolana tra gli scafi da crociera con E Vai, un Mylius 80 di serie. La sintesi della sua passione per le crociere. Ma anche per il Golf: è presidente del Golf club Udine, titolare del complesso Villaverde a Fagagna, arricchito da wellness e da un resort stellato. Perché la sua vera passione è il territorio, l’espressione più genuina della sua gente. Così, accanto alla splendida Morgan utilizzata per i raduno d’epoca, mette a disposizione dei visitatori una collezione di libri di pregio dedicati al territorio, alle sue peculiarità, alle tradizioni locali, privilegiando quelli dell’area. E con sorpresa ho scoperto che al centro dell’esposizione dei volumi c’è in bella mostra il mio libro ‘La Riviera Friulana’. Certo, essere stato scelto da un personaggio così autorevole del mondo scientifico e della scienza, mi crea una profonda emozione.

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#testdrive #testroad #charlieinauto arriva alla 200. puntata con Hyundai Kona Hybridultima modifica: 2020-11-13T01:25:56+01:00da charlieinauto