2° Summit Imprenditoria Retail: venerdì 6 ottobre, al Museo Storico Alfa Romeo di Arese, sarà presentato l’Osservatorio Imprenditoria Retail 2023

Venerdì 6 ottobre, presso il Museo Storico Alfa Romeo ad Arese (MI), si terrà il 2° Summit Imprenditoria Retail, dove verrà presentato l’Osservatorio promosso da Largo Consumo col contributo di Tradelab. Si tratta del primo studio in Italia che indaga la propensione agli investimenti sul punto vendita e in nuove aperture degli imprenditori che operano all’interno delle insegne del commercio organizzato food e non food.

Nella seconda edizione del Summit saranno più di 60 le insegne retail che hanno dato la loro adesione, con circa 1000 imprenditori, provenienti da tutte le regioni italiane e operanti in diversi settori come GDO, Retail Non Food, HoReCa e Servizi che hanno compilato il questionario per dar vita all’Osservatorio Imprenditoria Retail 2023. Inoltre, verranno presentati anche un focus speciale dedicato al mondo della ristorazione e uno dedicato ai “Super Imprenditori”, ovvero coloro che gestiscono un elevato numero di punti vendita in affiliazione.

Il Summit Imprenditoria Retail ha ottenuto un importante sostegno da parte di alcune delle principali realtà associative nazionali come ANCD, Assofranchising, CNCC, Confcommercio Giovani, Confimprese, Federdistribuzione,  Federfranchising e Confesercenti, Federmoda, Retail Institute, Ubri.

L’evento si propone come unica vera occasione di confronto per il settore retail, dove gli imprenditori, oltre a commentare i risultati della ricerca, avranno l’opportunità di esporre le loro sfide, i loro obiettivi ambiziosi e le loro aspettative in contatto diretto con le stesse insegne. In più, sia gli imprenditori che le insegne potranno partecipare ad attività di networking guidate da Francesca Sellani, Michela Pucci Mossotti e Davide Pellegatta People & Organisation Consultants di Orgtech.

L’evento terminerà con un momento di group coaching in cui Emanuele Maria Sacchi, maggior esperto europeo di carisma ed esperto internazionale di leadership, negoziazione e comunicazione competitiva, realizzerà una sessione motivazionale agli imprenditori e alle insegne sulle strategie di vendita da adottare in una situazione di crisi e stallo dei consumi come quella attuale.

I principali temi affrontati durante la seconda edizione del Summit saranno:

1)Il profilo valoriale dell’imprenditore e l’analisi delle motivazioni che lo spingono a investire e aderire a un network

2)La propensione degli imprenditori alla diversificazione degli investimenti e a quali settori desiderano allargare il loro business

3)Gli imprenditori diventano innovatori, ovvero come propongono innovazioni di processo o prodotto, e come le condividono col network

4)Il ruolo dell’imprenditore in un tessuto sociale in continua trasformazione e sempre più complesso

Sponsor del 2° Summit Imprenditoria Retail sono Salone Franchising Milano, Svicom ed Ece Projektmanagement.

 

Di seguito il link per partecipare al Summit Imprenditoria Retail

https://www.osservatorioimprenditoria.it/registrazione

 

 

Largo Consumo è la testata giornalistica che ha definito lo standard dell’informazione economica per le aziende della produzione dei servizi e del commercio moderno food e non food, codificando espressamente il concetto stesso di bene di largo consumo oggi iscritto nel linguaggio comune. Dalla fine degli anni ’70, la rivista è stata la prima a rivolgersi al pubblico di operatori con un linguaggio di marketing, contribuendo, in quasi cinquant’anni di attività editoriale, allo sviluppo della cultura economica in Italia e alla formazione di migliaia di imprenditori e manager nei diversi settori di questo mercato, mantenendosi un riferimento per il taglio rigoroso e improntato alla documentazione. Oggi è un network di informazione leader nell’editoria periodica di contenuto economico, che alla vasta produzione multimediale affianca l’organizzazione di format originali di Live Communication, networking ed eventi B2B – anche esclusivi come il Summit Imprenditoria Retail – che coinvolgono l’intera business community.

Eni: la strategia di decarbonizzazione per il settore marittimo

Disegnata la rotta verso il “net zero” a partire dall’analisi dell’evoluzione tecnologica dei motori e dalla disponibilità di vettori energetici low carbon e delle relative infrastrutture

Per immaginare una strategia realistica, efficiente e sostenibile di decarbonizzazione del trasporto marittimo non basta fissare il punto d’arrivo. E’ necessario mettere a sistema le competenze di tutti gli stakeholder per disegnare il percorso tappa dopo tappa. E’ quello che ha fatto Eni lo scorso 11 luglio a Roma portando allo stesso tavolo armatori, aziende produttrici di motori navali, certificatori, rappresentanti della logistica energetica, associazioni di settore e Amministrazione Pubblica. L’appuntamento è stato l’occasione per presentare la roadmap per la decarbonizzazione del settore marino, frutto del lavoro multidisciplinare di oltre 40 esperti del comparto. Tre intensi mesi di lavoro che sono serviti a disegnare la rotta verso le zero emissioni, analizzando il contesto normativo, il mercato navale, l’evoluzione tecnologica dei motori e la disponibilità, anche in termini infrastrutturale, di vettori energetici a ridotta intensità carbonica.

Il risultato è un lavoro multidimensionale e multidisciplinare, necessario all’industria ma anche a chi nella pratica dovrà definire le norme e i regolamenti. Lo studio ha preso in considerazione la flotta navale attuale e futura, le tecnologie propulsive, i vettori energetici disponibili, il loro prezzo e le loro prestazioni, ma anche le relative esigenze infrastrutturali e il costo delle emissioni.

Sulla carta le opzioni sono molteplici. Come ricordato dagli autori dell’analisi, oggi esiste una lunga lista di prodotti con interessanti potenzialità ai fini della decarbonizzazione del settore marittimo. Dai biocarburanti come l’HVO e il FAME alle versioni bio del GPL e del GNL, dall’ammoniaca al metanolo, dai carburanti sintetici (e-fuel) all’idrogeno. Ma non tutti potranno giocare un ruolo rilevante da subito, sia per una questione prettamente di maturità tecnologica che per via del necessario sviluppo infrastrutturale e di filiera. La transizione energetica marittima per dimensioni e caratteristiche avrà bisogno di evolversi strada facendo per tenere assieme sostenibilità, competitività e sicurezza.

Nel breve termine (2030-2035) l’opzione più verde, accessibile, economica e flessibile è rappresentata dai biocarburanti liquidi e gassosi già presenti sul mercato, e in particolare l’HVO, acronimo di Hydrotreated Vegetable Oil. I suoi punti di forza? E’ ottenuto dalla lavorazione di lipidi di scarto rinnovabili, può essere utilizzato già oggi nei motori in miscela al 50% con carburanti tradizionali senza modifiche tecnologiche, ma si presta anche all’uso in purezza nei nuovi motori. Ma soprattutto permette di raggiungere riduzioni nelle emissioni di CO2eq tali da rispettare gli obblighi normativi immediati così come quelli a medio e lungo termine. A titolo di confronto il suo impiego permette di abbattere tra il 60 e il 90% delle emissioni di carbonio (in funzione della tipologia di carica biogenica) rispetto al carburante tradizionale sull’intero ciclo di vita. E a differenza di vettori energetici come l’ammoniaca o l’idrogeno, non richiede modifiche infrastrutturali o logistiche.

Discorso non troppo dissimile per il biocarburante FAME, prodotto attraverso la transesterificazione di oli vegetali. Quest’ultimo, tuttavia, a fronte di una decisa economicità offre però prestazioni più scadenti in quanto si tratta di un prodotto meno stabilizzato, che richiede particolari operazioni di movimentazione all’interno delle navi.

Sempre sul breve termine un ruolo potenziale lo ha anche il GNL. In questo caso le sfide si focalizzano più che altro sulla domanda, le infrastrutture e ovviamente le emissioni, sebbene più basse di quelle carburanti navali tradizionali. E in futuro sistemi di cattura della CO2 a bordo delle navi potrebbero dare un’ulteriore mano. Il bio GNL alleggerirebbe sicuramente l’impronta di carbonio ma andrebbe incrementata l’offerta e abbassati i costi.

Lo studio annovera tra le opzioni per il medio termine il metanolo – interessante soprattutto se prodotto da rifiuti – ma oggi ancora troppo costoso ed energeticamente impegnativo.

Sono considerate opzioni per il lungo periodo invece l’ammoniaca e l’idrogeno ma con tutte le sfide del caso: dall’abbattimento dei costi tecnologici a questioni prettamente ambientali e di sicurezza. Su tempi lunghi si muovono anche gli e-fuels, per i quali tuttavia si prevede invece uno sviluppo per lo più legato al trasporto terrestre, che lascerà ben poco spazio alle imbarcazioni.

Dall’analisi, dunque, l’HVO emerge come il vettore favorito. Un risultato che non sorprende dal momento che l’olio vegetale idrogenato rappresenta una soluzione già rodata e disponibile. Un prodotto in grado di accelerare la transizione energetica marittima senza dover aspettare nuovi motori o infrastrutture. In questo campo Eni ha da tempo costruito un solido know-how. La società produce già il biocombustibile nelle sue bioraffinerie di Venezia e Gela attraverso la tecnologia proprietaria Ecofining™ e ha da poco siglato un accordo con RINA per svilupparne assieme l’impegno nel trasporto navale. Un’intesa di ampio respiro che guarda all’immediato ma anche al futuro. L’accordo prevede infatti di sviluppare altri vettori energetici sostenibili, come ad esempio l’idrogeno e l’ammoniaca nella versione verde o blu. E la realizzazione di iniziative che coinvolgano la loro intera catena logistica così come l’adozione di metodologie certificate per il computo “tassonometrico” dei benefici emissivi lungo tutta la value chain.

 

Link: https://www.rinnovabili.it/mobilita/navigazione-sostenibile/decarbonizzare-il-trasporto-marittimo-strategia

 

 

 

 

 

 

Le imprese, fonti chiave per le redazioni, ma gli uffici stampa devono garantire dati, accuratezza e credibilità

Crossmedialità e multicanalità sono le dimensioni in cui si muove l’informazione e quindi anche la comunicazione d’impresa, a partire dalle relazioni con la stampa che oggi vedono le notizie scorrere in un unico flusso informativo nel web, passando dai media on line alle piattaforme di video e podcast e naturalmente ai social media.

Ma come afferma  l’ultimo Cision State of Media Report 2023, che ha intervistato piu’ di 3000 giornalisti, le imprese e i loro uffici di media relations devono garantire che i contenuti siano accurati. Profondità e accuratezza  sono definiti una priorità dal 58%  giornalisti. Il 27%  ha anche affermato che la loro più grande sfida è mantenere la credibilità come fonte attendibile. Il 40% dei giornalisti afferma di affidarsi maggiormente ai dati quest’anno rispetto a quelli precedenti e di fare affidamento sulla propria collaborazione con professionisti delle pubbliche relazioni per fornire questi dati. Alla domanda su cosa potrebbero fare i professionisti della comunicazione per semplificare il proprio lavoro, il 66% dei giornalisti ha risposto fornendo dati e fonti esperte nei comunicati stampa che restano la fonte numero uno per i media nella generazione di contenuti (35%).

“Per aumentare il valore delle informazioni fornite ai giornalisti- spiega Cristina Cobildi di Encanto Public Relations – quando si scrive un comunicato stampa  è importante considerare la convalida  del contenuto con citazioni o testimonianze di esperti del settore. L’ufficio stampa, deve essere – oggi piu’ che mai –continua Cristina Cobildi-  strutturato come una redazione giornalistica multimediale –  per offrire ai media, informazioni nei formati adatti a  i canali in cui oggi viene fruita.

L’account di pubbliche relazioni non lavora piu’ solo con un team di colleghi con cui condivide e affina la strategia di definizione dei pubblici e dei risultati, ma il suo lavoro è condiviso –  in tempo reale – ora anche con una miniredazione, dotata di giornalisti, troupe video, esperti di infografica e  fotografi che declinano la notizia in un multiplo di contenuti.

L’ufficio media relations è la più efficace leva per promuovere la reputazione delle imprese e  promuovere il brand perché è solo attraverso l’intermediazione autorevole dei media, sapientemente gestita, che vengono costruiti i contenuti più credibili.

È da questo centro operativo e di controllo – spiega Roberto Gazzini di Encanto Public Relations –  che arrivano i contenuti, i racconti, le good stories  da condividere ancora prima che con la stampa con i propri pubblici interni e infine poi con i grandi motori di ricerca. Comunicazione esterna e interna, sono oggi più che mai facce di una medesima medaglia e si alimentano l’una con l’altra, per sostenere la reputazione dell’azienda a partire dai suoi dipendenti prima ancora che sui media e i social.

Se da una parte i media hanno un ruolo fondamentale nella formazione dell’opinione pubblica, nella creazione della percezione della realtà al web e alle piattaforme social va invece affidato l’incarico dell’amplificazione di questi contenuti cross-mediali, per contribuire ulteriormente ad accrescere la reputazione delle imprese.

Non c’è distinzione tra stampa tradizionale e testate on line: non solo tutti i quotidiani, ma anche le tv e le radio hanno uno o più canali web e social attraverso i quali diffondono i propri articoli e notizie, e molti giornalisti sono addirittura influencer di sé stessi e dispongono di propri canali social che ripropongono sia quanto già offerto ai lettori, sia contenuti ad hoc. E non dimentichiamo che sui motori di ricerca, Google in primis, i media godono di un ottimo posizionamento proprio perché l’algoritmo ne riconosce l’autorevolezza.

 

Scame Parre presenta BE-D, il wall box DC per la ricarica delle auto elettriche

Il wall box BE-D garantisce il recupero dell’autonomia del veicolo in un tempo di sosta relativamente breve ottimizzando la potenza disponibile

Compatto, pratico, intelligente e in grado di assicurare una veloce ricarica delle auto elettriche. È BE-D, il nuovo wall box con potenza nominale di 25kW in corrente continua DC, realizzato da Scame Parre. Perché in corrente continua e non alternata? Perché a parità di potenza erogabile una stazione di ricarica DC garantisce il recupero dell’autonomia del veicolo in un tempo di sosta relativamente breve (circa 120 -150 km in un’ora) ottimizzando la potenza disponibile. Non solo. Quasi tutte le auto elettriche attualmente in commercio hanno la possibilità di potersi caricare ad una potenza di 25kW in corrente continua, mentre solo il 6% di queste è in grado di caricarsi fino a 22 kW in corrente alternata.
Le stazioni BE-D sono realizzate in materiale termoplastico esente da alogeni e impreziosite da una cornice metallica in alluminio verniciato a polvere, si caratterizzano per le linee pulite ed essenziali firmate Trussardi+Belloni Design, vero e proprio elemento distintivo delle stazioni di ricarica Scame che oltre a consentirne un’immediata riconoscibilità le rende la scelta ideale in qualsiasi contesto installativo.
Design peraltro ripreso anche dallo specifico supporto scatolato in acciaio verniciato a polvere che ne permette l’installazione a terra qualora non fosse possibile quella a parete, nonché dai supporti a parete (holder) in dotazione alla stazione in base al numero e tipo di connettori in dotazione.
Inoltre, pur nel rispetto dell’estetica del prodotto, le stazioni di ricarica della Serie BE-D possono essere personalizzate graficamente tramite la stampa del proprio logo aziendale su una porzione del pannello frontale, aggiungendo così un tratto unico e identitario del cliente.
Dal punto di vista tecnico le stazioni Serie BE-D possono essere equipaggiate con un cavo munito di connettore CCS2 o CHAdeMO, oppure con due cavi muniti rispettivamente di connettore CCS2 e CHAdeMO, consentendo comunque la ricarica di una vettura alla volta sempre gestibile grazie all’interfaccia utente tramite display touch screen.
Come il resto dell’offerta e-mobility Scame, anche i wall box BE-D prevedono diverse modalità di accesso alla ricarica.
In modalità libera, senza alcuna necessità di identificazione dell’utente per avviare o interrompere le sessioni di ricarica, sono la scelta ideale per l’installazione in ambienti che non richiedono un accesso controllato in quanto l’utilizzo è normalmente limitato a poche persone, solitamente i proprietari del veicolo, o dove l’accesso è già regolato da altri sistemi.
All’opposto i wall box BE-D in modalità di accesso previa autenticazione sono la scelta definitiva in tutti quei casi in cui l’impianto debba essere monitorato e gestito da remoto. L’autenticazione può essere gestite con due modalità alternative: in locale tramite user card RFID o remota attraverso una stazione centrale con protocollo OCPP 1.6, situazione quest’ultima in cui sono supportati tutti i casi d’uso tipici delle piattaforme di ricarica, come la fatturazione, le prenotazioni dei caricatori e l’identificazione remota tramite un’app mobile.
Le stazioni di ricarica BE-D, dotate di connettività Ethernet-WiFi-2/3/4G, possono essere gestite tramite il Management System di Scame, un software proprietario integrato che fornisce il pieno controllo e consente una serie completa di azioni e informazioni sul sistema come lo stato dei punti di ricarica, i dati della sessione di ricarica in tempo reale, la gestione dell’elenco degli utenti autorizzati, il monitoraggio del consumo dei dati, l’aggiornamento firmware e molto altro. Inoltre possono essere anche collegate ad un E-Mobility Service Provider (EMSP) esterno tramite il protocollo di comunicazione standard OCPP 1.6 JSON. In questo caso le stazioni saranno gestite dall’EMSP esterno e potranno consentire ulteriori servizi come le operazioni di fatturazione e prenotazione delle stazioni. Scame garantisce la compatibilità tra le sue stazioni di ricarica e gli E-Mobility Service Provider esterni che sono stati sottoposti ad un test di compatibilità OCPP 1.6 JSON.
Già punto di riferimento per i sistemi di ricarica in corrente alternata AC, dove vanta una lunghissima e consolidata esperienza alla base di una nutrita gamma di wall box e colonnine, con la nuova Serie BE-D Scame Parre fa il suo ingresso nel mondo della ricarica in corrente continua DC e lo fa come sempre con un prodotto dal carattere deciso e destinato a lasciare il segno.

Link: https://www.rinnovabili.it/mobilita/veicoli-ecologici/be-d-wall-box-ricarica-in-corrente-continua/

CNC Tessuti, Eco Design Made in Italy per le collezioni a Milano Unica fatturato +30% nel primo semestre 2022 rispetto al 2019

con il Metaverso allo stand si può accedere allo showroom digitale

 

  • I prodotti tessili presentati con fibre provenienti da agricoltura biologica sono certificati GOTS e quelli con fibre da materiali di riciclo con certificazione GRS
  • L’azienda, leader nel settore tessile, ha allestito i suoi spazi a Milano come una galleria d’arte con il contributo dell’artista Felix Policastro

Eco design Made in Italy per CNC Tessuti8000 clienti in 36 paesi del mondo – nelle collezioni 2022 – è presente a Milano Unica. E’ possibile visitare gli stand, allestiti come gallerie d’arte grazie all’artista Felix Policastro, fino al 14 luglio a Milano (MilanoUnica – Pad. 12 stand C28-30-32).

L’azienda ha anticipato la transizione green perseguendo in tempi non sospetti politiche di produzione con le quali può vantare  la certificazione GOTS per prodotti tessili realizzati con fibre naturali da agricoltura biologica e la certificazione GRS (il più importante standard internazionale per la produzione sostenibile di indumenti e prodotti tessili realizzati con materiali da riciclo), inoltre la produzione è a basso impatto ambientale grazie ad un ampio impianto di pannelli solari che coprono oggi circa il 45% del fabbisogno energetico dell’azienda.

L’azienda, inoltre, ha registrato un fatturato +30% nel primo semestre del 2022 rispetto al 2019.

CNC Tessuti – spiega l’Operation Manager di CNC Tessuti Ciro Carillo – punta sulla green vision, con l’aumento della gamma dei prodotti made in Italy, riducendo la lunghezza della filiera e puntando su una supply chain più corta, mirando soprattutto nella fase post pandemia al ‘reshoring’, e su fibre naturali o su poliesteri riciclati. L’eco-design sarà alla base delle prossime collezioni di CNC Tessuti”.

Negli stand di CNC Tessuti a Milano è possibile indossare i sensori Oculus per entrare nel Metaverso e visitare direttamente la sede di Nola.

“Un modo – spiega Gaetano Casillo, General Manager di CNC Tessuti – per andare oltre la solita presentazione della linea autunno-inverno 2023 e per rendere totalmente diversa la consueta presenza fieristica, capace di lasciare un segno ben oltre il prodotto e i trend del momento di cui CNC Tessuti è da sempre interprete e testimone. Vogliamo essere protagonisti di un futuro diverso, digitale e sostenibile”.

+La CNC Tessuti ha voluto fortemente l’artista italo venezuelano, Felix Policastro, per l’allestimento dei suoi stand in Fiera, utilizzando le opere che sono a loro volta espressione di un linguaggio primordiale, segni primitivi, figure arcaiche, un “reticolo di rimandi alla realtà dell’inizio”. Si tratterà di una vera e propria galleria d’arte nella quale i tessuti troveranno il loro spazio espositivo “fondendosi” con l’ambientazione d’arte, al fine di creare un vero e proprio percorso esperienziale.

“I tessuti per me sono come pagine di un libro che raccontano storie”, spiega Policastro. “I territori di sperimentazione per un’artista sono una manna dal cielo; una delle cose cui tutti gli artisti aspirano è essere coinvolti in esperienze che non nascono da un cliché predefinito, là dove purtroppo, spesso, l’arte giace, facendo mancare quella incertezza che solo la sperimentazione può dare”.

“Con grande piacere – aggiunge Policastro –ho accettato questa sfida, che potrebbe divenire un’opera in Progress: trovo stimolante riuscire a trasmettere a chi poi visiterà gli stand quello che è il rapporto tra l’artista, l’azienda, il materiale e tutto ciò che ne deriva. Ritengo possa essere realmente una operazione straordinaria”.

www.cnctessuti.it

*** L’ARTISTA ***

Felix Policastro nasce sulle labbra dell’equatore a Ciudad Bolivar in Venezuela nel 1961 sulla riva sud dell’Orinoco. La sua ricerca artistica mira a cogliere un progetto “Divino”, nel tentativo di instaurare un rapporto intellettuale tra l’uomo e la natura. È celebre il suo “abbecedario visivo”, immagini e simboli che animano gli scenari delle sue opere: pittoriche, scultoree, delle installazioni e ambientazioni d’arte.

 

Tra le mostre più importanti: la personale nel 1990 nella sede del Consolato del Venezuela a Napoli, nel 1992 alla galleria Croix Baragnon di Toulouse in Francia, al Museo Plart nel 2010, e a Palazzo Reale di Napoli nel 2006.

 

Nel 1998 presenta un suo video multimediale al Festival Europeo della Comunicazione Breve “corto circuito” a Palazzo Reale di Napoli.

 

Partecipa a “Mundus Vivendi” esponendo alla Triennale di Milano, alla Poltrona Frau di Miami, e alla National Hall di Londra, Nel 2011 partecipa, invitato da Vittorio Sgarbi alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.

www.felixpolicastro.it

Xsolla conquista l’India: accordo con Paytm Payment Gateway per aiutare gli sviluppatori a vendere videogiochi nel mercato indiano

L’integrazione dei pagamenti con il portafoglio digitale di Paytm, UPI, RuPay e i servizi bancari online rendono facile la monetizzazione dei giochi

 

La piattaforma commerciale di videogiochi, Xsolla, che aiuta sviluppatori ed editori a lanciare e gestire i giochi su scala globale, ha stretto un accordo con Paytm Payment Gateway, il principale fornitore di soluzioni di pagamento in India, per introdurre nuovi sistemi di transazione sul mercato indiano.

Xsolla ha integrato il portafoglio digitale di Paytm, Unified Payment Interface (UPI), e servizi bancari di pagamento online nella propria piattaforma Pay Station. Sviluppatori ed editori di videogiochi potranno così monetizzare i propri prodotti in India consentendone l’accesso al vastissimo mercato settoriale che conta oltre 400 milioni di giocatori, secondo solo alla Cina.

“L’India è diventata uno dei mercati di giochi in più rapida espansione in Asia, con introiti pari a circa 1,5 miliardi di dollari all’anno, la cui crescita dovrebbe pressoché triplicarsi entro il 2024” ha dichiarato Anton Zelenin, responsabile della divisione pagamenti e commercio Xsolla.

“Storicamente, il mercato dei pagamenti in India è stato dominato dai contanti, e solo ora si sta evolvendo per soddisfare le richieste dello shopping online sempre più guidato dagli smartphone. Per vendere con successo in questo Paese, gli sviluppatori hanno bisogno di accedere a più metodi di pagamento che possono essere complicati. In questo caso Xsolla porta valore con le sue soluzioni di pagamento interfacciandosi con metodi di transazioni locali pre-integrati”, prosegue Zelenin.

“Siamo felici di collaborare con un brand globale come Xsolla”, ha detto Praveen Sharma, Vicepresidente Paytm. “L’industria del gioco in India ha avuto una traiettoria di crescita negli ultimi anni, una tendenza che continuerà nel futuro prossimo. Le soluzioni che Xsolla sta fornendo all’industria sono innovative e siamo orgogliosi di essere il loro partner per i pagamenti”.

Qualsiasi azienda che cerchi di vendere in India ha bisogno di una società locale e un account bancario indiano. L’integrazione con Paytm Payment Gateway permette invece a Xsolla di diventare azienda di riferimento per i clienti interessati in questo mercato, consentendo loro di bypassare processi burocratici estenuanti. Xsolla è una delle poche aziende che fornisce l’accesso a servizi di pagamento locali a clienti non indiani.

Per saperne di più su Xsolla Pay Station consultare https://xsolla.pro/xps

Per saperne di più sul mercato dei videogiochi in India, scaricare l’ebook su: https://xsolla.pro/ieb

 

A proposito di Xsolla

Xsolla è la prima azienda a livello mondiale nel settore commerciale videoludico e offre un robusto e potente apparato di strumenti e servizi concepiti specificatamente per questa industria. Dalla sua fondazione nel 2005, Xsolla ha aiutato migliaia di sviluppatori e publisher di ogni dimensione a promuovere e monetizzare i loro giochi a livello globale e su piattaforme multiple. Come leader innovativo nel settore commerciale dei giochi mobile a Xsolla continuamo a fornire soluzioni per le complessità inerenti alla distribuzione globale, al marketing e alla monetizzazione affinché i nostri partner possano far crescere la loro audience, l’engagement e i profitti. Con uffici sparsi per tutto il mondo Xsolla lavora oggi con compagnie leader del settore gaming come: Valve, Twitch, Roblox, Ubisoft, Epic Games, Krafton, NetEase, Nexters, Playstudios, Playrix, miHoYo ecc.

Per informazioni aggiuntive, visita xsolla.com.

 

A proposito di Paytm

Paytm è la società di servizi finanziari leader in India che offre soluzioni finanziarie e di pagamento complete per i consumatori, commercianti offline e piattaforme online. L’obiettivo dell’azienda è quello di portare mezzo miliardo di indiani nell’economia moderna attraverso pagamenti, commercio, banche, investimenti e servizi finanziari. One97Communications Limited che possiede il marchio Paytm è fondata da Vijay Shekhar Sharma e ha sede a Noida, Uttar Pradesh. I suoi investitori includono Softbank, Ant Financial, AGH Holdings, SAIF Partners, Berkshire Hathaway, T Rowe Price e Discovery Capital.

Cambia il modo di vendere la casa: ora a scegliere come farlo è il cliente

Immobiliare. Tra proptech e agenti 4.0 la vera innovazione è nel servizio

Real estate in grande fermento. Un vero e proprio ecosistema di startup, completamente online, ispirate al nuovo modello di agenzia immobiliare anglosassone, sollecita il settore a colpi di algoritmi, intelligenza artificiale e sofisticatissime app. È il cosiddetto proptech: il digitale al servizio dell’immobiliare. L’innovazione del settore immobiliare è dunque una sfida meramente tecnologica?

“Oggi il cliente chiede servizi digitali e, rispetto al passato, una grossa fetta dei prospect (potenziali clienti) arriva direttamente dal web”, ammette Sergio Candeloro, Ceo di Mediem Agency e da 40 anni nel settore immobiliare. “Tuttavia, la tecnologia, pur velocizzando i processi e portando una ventata di opportunità, che anche noi stiamo cavalcando, non è l’unico driver di innovazione nel real estate. Non basta offrire servizi digitali per portare un reale e profondo cambiamento e miglioramento.

Per creare un nuovo paradigma serve un diverso approccio al mercato, una metodologia che non disumanizzi troppo il servizio e metta al centro il cliente, con le sue specifiche esigenze. Mediem ha analizzato e interpretato i cambiamenti in corso e le nuove esigenze di personalizzazione del servizio. Ad oggi siamo l’unica agenzia immobiliare in Italia che consente di scegliere la modalità migliore per vendere casa tra 4 possibilità a zero provvigioni”.

Un unico referente, quattro diverse modalità di vendita: così cambia il modo di fare compravendita immobiliare e il nuovo paradigma è la libertà di scelta. “Sembrerà paradossale – evidenzia Candeloro – ma le agenzie attualmente sul mercato, sia quelle tradizionali, sia quelle che si definiscono online, offrono un unico specifico prodotto. Sono i clienti a doversi adattare all’agenzia, e non viceversa”.

Quali sono, invece, le diverse opzioni a disposizione di un proprietario che intenda vendere casa? Con Mediem Agency si va dal mandato tradizionale conferito all’agenzia (Vendita Professionale), alla vendita online in autonomia con supporto di un consulente immobiliare dedicato (Vendita Autonoma).

Nel caso in cui il cliente intenda vendere casa per comprarne una più in linea con le sue esigenze, vi è invece Cambio Casa: l’unico servizio che attualmente in Italia consente realmente di vendere e comprare contemporaneamente. Infine, per chi avesse l’esigenza di monetizzare subito il suo immobile, esiste la Vendita a Realizzo: in questo specifico caso, Mediem Real Estate, agendo da instant buyer, acquista direttamente la casa per rimetterla sul mercato e il cliente ha subito la liquidità di cui necessità, eliminando i tempi di attesa.

La vera innovazione è dunque nel servizio e il nuovo modello di agenzia immobiliare che va affermandosi è quello ibrido: in parte smaterializzata rispetto alla sede fisica e in grado di sfruttare tutte le potenzialità del web, ma senza perdere contatto con il territorio e rimettendo il fattore umano al centro del villaggio.

Mangrovia Blockchain Solutions e REVO: partnership strategica per la digitalizzazione del settore assicurativo

La software house Mangrovia Blockchain Solutions ha sottoscritto un accordo vincolante con REVOSpecial Purpose Acquisition Company (SPAC), promossa da Alberto Minali e Claudio Costamagna, quotata all’AIM Italia.

La finalità della partnership è quella di accelerare lo sviluppo di prodotti parametrici. Questi ultimi sono una nuova tipologia di soluzioni assicurative che, attraverso l’utilizzo della tecnologia blockchain e degli smart contract, subordina la liquidazione dell’indennizzo direttamente alla certificazione automatizzata del verificarsi di un evento, rendendo superfluo l’accertamento del danno.

L’expertise di Mangrovia nella creazione, implementazione e commercializzazione di servizi ad elevato valore tecnologico, con particolare focus sulla tecnologia blockchain, affiancherà REVO nel progetto che punta a creare una società leader del settore insurtech e punto di riferimento in ambito dei rischi parametrici.

L’accordo prevede l’acquisizione da parte di REVO del 10% del capitale sociale di Mangrovia a fronte di un corrispettivo pari a 2 milioni di euro, oltre ad un earn-out fino a Euro 800 mila in caso di raggiungimento degli obbiettivi di piano, nonché lo sviluppo in esclusiva per la durata di almeno quattro anni di soluzioni informatiche e digitali per assicurazioni parametriche i cui diritti saranno di proprietà REVO a titolo originario.

“La partnership con Revo rappresenta per noi un ottimo punto di partenza di un percorso di rinnovamento e digitalizzazione di settori come quello assicurativo” – commenta Angelomario Moratti, CEO di Mangrovia. “Grazie alle soluzioni tailor-made di Mangrovia Blockchain Solutions, – prosegue ancora,  “rendiamo l’innovazione accessibile ad ogni azienda, indipendentemente dal business, dalle dimensioni o dalla complessità dei processi e questo progetto ne è a dimostrazione”.

L’Amministratore Delegato di REVO, Alberto Minali, ha dichiarato: “Attraverso la partnership con Mangrovia, REVO intende accelerare lo sviluppo e la realizzazione di soluzioni innovative basate su tecnologia blockchain al fine della successiva commercializzazione da parte di REVO di prodotti assicurativi parametrici.”

I consigli della clean influencer YesYouCandeggina per utilizzare il nuovo profumatore igienizzante green Winni’s

Attrezzi per il fitness, abbigliamento, scarpe e accappatoi: sono solo alcune delle superfici su cui può essere utilizzato il nuovo profumatore igienizzante Winni’s, marchio leader di mercato della detergenza ecologica di Madel S.p.a.

Si tratta di un prodotto green e innovativo nel suo genere, in grado di rispettare l’ambiente grazie alla sua nebulizzazione ultra fine senza utilizzo di gas. Winni’s ha scelto così di interpellare Giulia Groppo, clean influencer conosciuta come YesYouCandeggina, per stilare quelli che sono i consigli per poter usare al meglio questo nuovo profumatore igienizzante capace di adattarsi a diversi tipi di superfici.

“L’aspetto che mi ha sorpreso positivamente è che quando viene spruzzato non bagna e non macchia alcun tipo di superficie, neanche il tappetino che uso per lo yoga, una cosa rara nel settore dei profumatori – spiega YesYouCandeggina -. Inoltre, se usato in cucina toglie gli odori avendo una buona persistenza e grazie alla conformazione del nebulizzatore che dà la possibilità di avere degli spruzzi di durata già predefinita riduce gli sprechi”.

Il nuovo profumatore igienizzante Winni’s Naturel è realizzato con lo 0% di gas inquinanti e coloranti, igienizza grazie all’alcool naturale antibatterico ed è in grado di neutralizzare gli odori sgradevoli e di rinfrescare ambiente e oggetti. Le materie prime utilizzate sono di origine vegetali, provenienti da fonti completamente rinnovabili.

Si può utilizzare quotidianamente per igienizzare i tessuti scomodi da lavare: tende, divani, tappeti, scarpe, peluche, giocattoli, coperte, spazi per animali domestici, ma anche abiti, biancheria da letto e molto altro ed è perfetto in cucina, bagno e soggiorno.

“Ho testato il prodotto anche sulle giacche utilizzate dopo una giornata di lavoro e il risultato è stato ottimo, con le azioni di igienizzazione e profumazione che agiscono in perfetta combinazione – spiega l’influencer -. In più l’ho provato sugli accappatoi e l’effetto di freschezza e igiene è ancora più accentuato e soprattutto, grazie alla sua totale naturalità, non crea alcun danno alla pelle. Lo consiglio inoltre per tutti gli attrezzi da sport, per gli zerbini di casa e anche per le scarpe, sia all’interno che all’esterno”.

Winni’s profumatore igienizzante è disponibile nel formato da 250ml e anche nel formato ricarica x2 da 500ml che permette di riutilizzare il pratico erogatore con estrema facilità e due versioni di fragranze: la prima Lavanda e Orchidea, la seconda Argan e Ambra.

“Le fragranze sono piuttosto soggettive. Utilizzo lavanda e orchidea per il bagno e la cucina principalmente, mentre argan e ambra, meno fiorito e più elegante, lo preferisco per le camere e il salotto” conclude Giulia.

Nissan Ariya: l’elettrica Made in Japan, adatta alle strade di tutto il mondo

Per garantire gli alti livelli di prestazioni, comfort e controllo, Nissan Ariya è stato sottoposto a un rigoroso programma di test prima in patria e poi in Europa

 

Eccellenti prestazioni, alto comfort e ottimo controllo. Queste le qualità di Nissan Ariya, nuovo crossover elettrico della casa automobilistica giapponese. Nata all’insegna dell’innovazione, la quattro ruote si distingue per un’accelerazione potente e silenziosa, l’abitacolo più spazioso della sua categoria, funzioni di guida autonoma e avanzati sistemi di connettività.

Ma gli esperti della Nissan hanno voluto fin da subito assicurarsi che il mezzo non fosse solo bello, potente e confortevole. Uno degli obiettivi clou con cui il crossover elettrico Ariya è stato sviluppato consiste nel renderlo piacevole da guidare per tutti gli automobilisti, su qualsiasi tipo di strada o tracciato. Ecco perché l’auto è stata sottoposta ad un rigoroso programma di test prima in patria e poi in Europa.

Le prime prove da superare sono state quelle del centro Nissan di Hokkaido. Il centro è dotato di un percorso di 7,2 km di strade in salita e discesa, rettilinei e sterrati, progettato per simulare le differenti strade europee. Qui un team di tecnici di lunga esperienza ha svolto approfonditi test per valutare e ottimizzare ogni qualità della vettura quali accelerazione, maneggevolezza, silenziosità e comfort di guida.

I test sono continuati anche nel Vecchio Continente, direttamente sulle strade europee per garantirne le prestazioni su ogni tipo di tracciato. L’innovativo crossover 100% elettrico ha dimostrato di poter dare il meglio di sé anche su strade con curve strette, a scorrimento veloce o strade di montagna. Inoltre, specialisti giapponesi e ricercatori del Nissan Technical Centre di Cranfield, nel Regno Unito, hanno collaborato per trovare soluzioni adatte ai clienti europei e, nel contempo, garantire la conformità della vettura alle normative comunitarie.

Realizzare Nissan Ariya – ha commentato Ian Shepherd, Project Management Director del Nissan Technical Centre Europe – è stato molto complicato, ma ci ha dato incredibili soddisfazioni. Abbiamo collaborato con i nostri colleghi in Giappone affinché le esigenze dei clienti europei venissero prese in considerazione sin dalle prime fasi dello sviluppo, per poi validare la vettura proprio qui sulle strade europee”.

Lo speciale crossover coupé 100% elettrico arriverà nel 2022 sul mercato europeo ed è parte integrante del piano di Nissan che prevede l’introduzione di 8 nuovi modelli full electric sul mercato mondiale entro il 2030.

 

https://www.youtube.com/watch?v=kHN41XIjpgs

 

https://www.rinnovabili.it/mobilita/veicoli-ecologici/nissan-ariya-elettrica-adatta-strade-mondo/