NUOVO PRESIDENTE DI UPS EUROPA: LA SOCIETÀ ANNUNCIA LA NOMINA DI DANIEL CARRERA

UPS ha nominato Daniel Carrera nuovo Presidente di UPS Europa. Nel suo nuovo ruolo Carrera sarà a capo delle operazioni e di oltre 50.000 UPSer in 56 paesi e territori. Nel corso della pandemia, la regione europea ha proseguito il suo percorso di crescita come hub globale del network di UPS, soddisfacendo la crescente richiesta di e-commerce e svolgendo un ruolo chiave nella consegna dei vaccini dall’Europa all’Asia, Medio Oriente, Nord America e Africa.

Di origini spagnole, Carrera è il secondo Presidente europeo di UPS Europe. Nella regione ha rivestito diverse posizioni di senior manager, diventando da ultimo Presidente del Distretto West Europe, oltre a ricoprire la funzione di International Ambassador per Diversity & Inclusion. In queste posizioni ha svolto un ruolo determinante nel permettere alla regione di completare un ciclo quinquennale di investimenti di 2 miliardi di dollari che ha incrementato la rapidità, ampliato le capacità e risposto alla crescente domanda generata dall’e-commerce, dal settore healthcare e dal commercio transfrontaliero.

Prima di entrare in UPS, Carrera è stato Director Global Accounts per Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) di Menlo Worldwide, fornitore globale di spedizioni cargo. A seguito dell’acquisizione dell’azienda da parte di UPS nel 2005, ha gestito con successo l’integrazione dei team vendite di Menlo Worldwide e UPS Supply Chain Solutions.

NUOVE ASSUNZIONI E UNA VISION SEMPRE PIÙ ORIENTATA ALLA SOSTENIBILITÀ PER VGP ITALIA

Segrate, Milano – 15 marzo 2021 – Nell’ottica di ampliare il processo di sviluppo aziendale, VGP Italia ha in programma nuove assunzioni per il 2021 e pone tra le sue priorità una politica fortemente orientata al rispetto dell’ambiente, attraverso soluzioni sostenibili e innovative. Il team di VGP Italia sta puntando ad assumere professionisti ancor più specializzati e qualificati in linea con l’impegno dell’azienda verso pratiche edilizie sostenibili di qualità e numerosi progetti di costruzioni in pipeline. “Siamo felici di investire nel mercato italiano”, dichiara Agostino Emanuele, Country Manager VGP Italia, “il nostro obiettivo è quello di ampliare il team locale, ricercando in particolare profili legati all’edilizia sostenibile e alle energie rinnovabili”.

VGP, società paneuropea che possiede, sviluppa e gestisce parchi logistici e semi industriali di qualità, arrivata in Italia nel 2018 con sede a Segrate (MI) in via Cassanese 45, è oggi uno dei principali player nazionali nel settore Real Estate con sei parchi logistici nel Nord Italia e numerosi progetti in cantiere.

 

“In più di due anni il team è cresciuto costantemente ed oggi annovera 11 professionisti che, con le loro competenze, contribuiscono all’espansione di VGP nel nostro Paese: una squadra coesa, professionale, carica di spirito di gruppo e senso di appartenenza.” – aggiunge il Country Manager – “Guardiamo al futuro basandoci sui valori che da sempre contraddistinguono il nostro operato, fatto di persone e professionalità, progetti innovativi, puntando su risorse capaci di lavorare bene in team e nell’ambito di partnership”.

 

Oggi, la squadra di VGP Italia conta su diverse tipologie di profili, anche trasversali, ciascuno con un ruolo definito ed esperienza nel settore Real Estate che spazia tra economia, finanza, facility management, marketing, progettazione tecnica e costruzione, e che contribuiscono alla crescita dell’azienda.

“Il gruppo sta ponendo maggiore attenzione alla formazione interna attraverso sessioni tecniche dedicate all’edilizia sostenibile e all’energia rinnovabile, che daranno ai nostri team l’opportunità di ampliare il loro bagaglio di competenze e allo stesso tempo migliorare l’offerta di servizi rafforzando la fidelizzazione dei clienti”, conclude Agostino Emanuele.

Costruire edifici secondo un alto standard di edilizia sostenibile è una priorità chiave per VGP. In questa direzione l’azienda, che ha da poco pubblicato il suo secondo Corporate Responsibility Report, si impegna a diventare carbon neutral entro il 2025.

Fondata nel 1998 nella Repubblica Ceca, oggi VGP conta uno staff di oltre 300 dipendenti, possiede e gestisce asset in 13 Paesi europei direttamente e tramite le sue Joint Venture.

Proprio di recente, il Gruppo ha annunciato i suoi risultati per l’anno conclusosi il 31 dicembre 2020, con un utile netto record di 370,9 milioni di euro e un aumento dell’80,4% rispetto al 2019, oltre a una forte crescita del business per l’intero portafoglio.

 

 

CONTATTI VGP E RICHIESTE STAMPA

Agostino Emanuele

VGP Country Manager Italy

Tel: +39 02 84219396

 

Karen Huybrechts

VGP Head of Marketing

Tel: +32 (0)3 289 1432
Holtjona Leka, Margherita Rossi,

Cristina Celli

Noesis

Tel: +39 348 5165032

 

VGP

VGP è una delle principali società paneuropee che possiede, sviluppa e gestisce parchi logistici e semi industriali di alta qualità. VGP gestisce un modello di business completamente integrato con capacità e competenze consolidate in tutte le fasi del progetto. L’azienda ha un portfolio di terreni (di proprietà o già assegnati) di 7,65 milioni di m² e la strategia si focalizza sull’espansione di business park. Fondata nel 1998 nella Repubblica Ceca come impresa di sviluppo immobiliare a conduzione familiare, oggi VGP conta uno staff di oltre 300 dipendenti e possiede e gestisce asset in 12 Paesi europei direttamente e tramite le joint venture al 50-50. A dicembre 2020, il Gross Asset Value di VGP, incluse le joint venture al 100%, ammontava a 3,84 miliardi di euro e la società aveva un Net Asset Value (EPRA NAV) di 1,35 miliardi di euro. VGP è quotata all’Euronext di Bruxelles e alla Borsa di Praga (ISIN: BE0003878957). Maggiori informazioni su: http://www.vgpparks.eu, in italiano https://www.vgpparks.eu/it/

EuroEdile, l’azienda diventa scuola di formazione retribuita per assumere personale qualificato

  • Da febbraio i selezionati potranno partecipare ad uno stage didattico dedicato per imparare i fondamenti del mestiere

 

  • 3 mesi tra lezioni e pratica, retribuiti, inclusa mensa e albergo per chi viene da fuori

 

Se nel settore mancano i ponteggiatori, l’azienda diventa scuola di formazione retribuita con la possibilità di avere vitto e albergo pagato per chi viene da fuori. Questo il caso di EuroEdile, società trevigiana che opera a livello europeo, specializzata nel fornire soluzioni innovative per i cantieri di grande complessità, che ha creato un programma di formazione ad hoc per poter assumere personale qualificato. Il progetto nasce da un’esigenza dell’Azienda che da oltre due anni è alla ricerca di operai specializzati da assumere, ma fatica a trovarli.

EuroEdile vanta un’esperienza pluri-trentennale come leader nei ponteggi speciali nel settore di ponti, viadotti, costruzioni e restauri e ha sempre riservato un’attenzione particolare alle innovazioni, non ultima la realizzazione di un ponteggio sospeso elicoidale per il rifacimento del ponte Morandi di Genova. Questo progetto didattico conferma l’innovazione e la singolarità dell’azienda non solo nelle competenze tecniche del settore, ma anche nel saper valorizzare l’aspetto sociale del lavoro. Il programma, che inizierà a febbraio, è stato ideato con una duplice finalità: insegnare una professione altamente specializzata e allo stesso tempo essere un esempio positivo per altre realtà aziendali per risollevare il mondo del lavoro che, nel nostro Paese, sta vivendo una forte crisi.

“Questa pandemia ha frenato l’economia nazionale, in questo momento le aziende sono restie nell’assumere nuove risorse”, commenta Nereo Parisotto titolare di EuroEdile. “Noi, a differenza di molti, abbiamo bisogno di nuovi lavoratori e, non potendo trovarli sul mercato abbiamo deciso di formarne di nostri”.

L’azienda si è rivolta alla divisione Search & Selection di Maw, realtà specializzata in servizi alle aziende per le risorse umane, per una pre-selezione dei canditati che otterranno un colloquio con EuroEdile prima di accedere al programma.

In caso di interesse, inoltrare la propria candidatura a selezione.treviso@maw.it

Nella sua prima fase il corso formativo prevede l’insegnamento a sei persone selezionate, che nell’arco di tre mesi saranno formate da zero, attraverso lezioni teoriche con esperti del settore e pratica in Azienda, per ottenere il patentino di ponteggiatori. Terminato il periodo di stage, l’obiettivo dell’azienda è quello di instaurare un rapporto definitivo di lavoro.

Continua Parisotto: “Da sempre apripista nei settori di competenza, EuroEdile ha deciso di intraprendere un’azione coraggiosa, ma necessaria. Dall’inizio della crisi ad oggi, l’Italia ha perso 420mila posti di lavoro, sentiamo come un nostro dovere renderci attivi in questa situazione e fornire nuova linfa al mercato del lavoro”.

La formazione del personale è un progetto che la direzione di EuroEdile ha intrapreso con particolare attenzione anche sul pieno benessere dei dipendenti: tutti i candidati riceveranno una retribuzione per tutto il periodo, avranno accesso a tutti i servizi aziendali compresa la mensa, inoltre i non residenti saranno ospitati in albergo.

 

Blockchain e Made in Italy

La software house milanese specializzata in soluzioni blockchain affianca l’e-commerce per certificare e valorizzare a livello globale i prodotti Made in Italy.

Milano, novembre 2020 – Mangrovia Blockchain Solutions e Saporare Italian Food Boutique danno vita ad una collaborazione con l’obiettivo di difendere e trasmettere i valori della cultura gastronomica italiana in tutto il mondo.

L’idea prende vita dalla volontà di esaltare e dare il giusto riconoscimento alla tradizione Made in Italy, oggi spesso vittima di contraffazione, con fenomeni come l’ ”Italian Sounding” (uso di parole, immagini, combinazioni cromatiche, riferimenti geografici per promuovere e commercializzare prodotti che in realtà non sono Made in Italy) ormai pericolosamente comuni soprattutto negli Stati Uniti, in Canada e in Australia.

Nasce così una piattaforma e-commerce che riunisce piccole imprese locali e diversi collaboratori in ogni Paese con la finalità di tracciare i prodotti fin dalle prime fasi della produzione e guidare i consumatori alla scoperta della tradizione, delle sfumature e degli impieghi di ciascun alimento.

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La componente di innovazione fondamentale è la blockchain: tale tecnologia, grazie alle sue specifiche proprietà garantisce trasparenza, immutabilità e sicurezza, rendendo efficiente, verificato e certo il tracciamento di filiera.

Queste caratteristiche sono alla base del progetto di Saporare: grazie alla creazione di un collegamento tra etichetta, blockchain e autenticità del prodotto e mediante tag RFID e chip NFC o semplice QR Code, chiunque potrà visualizzare sul proprio device tutte le informazioni riferite all’alimento, accompagnate da uno storytelling attento e accurato che valorizzerà la qualità el’italianità dello stesso con un linguaggio semplice, moderno e accattivante.

Tutto ciò è reso possibile da una webapp sviluppata da Mangrovia e un marchio S|Trace track your business, dedicato al servizio di tracciabilità, in particolare per il settore food ma che sta riscuotendo notevole interesse anche nel settore industriale.

“L’eccellenza italiana dell’agrifood è costantemente sotto la minaccia della contraffazione. Siamo particolarmente orgogliosi di questo progetto con Saporare che ci vede coinvolti in un percorso di innovazione e crescita eccezionale” – dichiara Daniele Morisco Managing Director di Mangrovia blockchain solutions – “dove la tecnologia blockchain è protagonista garantendo sicurezza e trasparenza”

“Grazie alle soluzioni tailor-made di Mangrovia Blockchain Solutions,” – prosegue ancora Morisco, “rendiamo accessibile l’innovazione portata da blockchain ad ogni azienda, indipendentemente dal settore, dalle dimensioni o dalla complessità dei processi, affinché la tecnologia possa diventare uno strumento fondamentale per proteggere ed accrescere il mercato del Made in Italy”.

“Siamo molto soddisfatti dell’interesse che questo progetto sta suscitando, è dinamico e in continua evoluzione, grazie anche all’ottimo rapporto di collaborazione che è nato tra le figure del team.” – dichiara Maria Vellani, COO e cofondatrice dell’iniziativa – “Saporare ha elementi di unicità sia per la tipologia di mercati e prodotti che per la modalità con cui vengono proposti, in particolare la webapp S|Trace. Diversi fornitori di pregio hanno compreso la particolarità del progetto e vi stanno aderendo. Chi ne viene a conoscenza per la prima volta lo definisce spesso ambizioso e originale, anche grazie ad elementi di attenzione al sociale e all’ambiente tutti da scoprire.”

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A breve verranno registrati e certificati in blockchain, mediante la webapp S|Trace, il polline e un miele DOP della Lunigiana, spesso oggetto di contraffazione e di conseguenza vittima di danni all’identità e alla reputazione dei marchi e di problemi legati alla sicurezza. Nel mondo, il valore del falso Made in Italy agroalimentare è salito ad oltre 100 miliardi di euro con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio. Lo ha rivelato Coldiretti in occasione dell’introduzione delle norme sull’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti (legge n.12 dell’11 febbraio 2019).

La piattaforma si rivolge prevalentemente al consumatore finale mediante distribuzione al dettaglio, ma comprende anche un’area dedicata ai clienti del settore Horeca in ottica B2B. L’area geografica di riferimento sarà inizialmente l’Europa, con successivaespansione a USA, Canada, Inghilterra, Giappone ed Emirati Arabi.

Tratto distintivo dell’offerta è anche la logistica green: a breve, ogni cliente sarà libero di scegliere tra la spedizione “prime”, rapida ma più costosa e più impattante a livello ambientale, e la spedizione “slow”, più economica e socialmente ed ambientalmente sostenibile, oltre ad un packaging a basso impatto ambientale.

“Inefficienze, sprechi e contraffazione sono solo alcuni dei problemi che Mangrovia si offre di risolvere tramite l’implementazione della tecnologia distributed ledger (DLT).” – afferma Angelomario Moratti, Presidente Esecutivo di Mangrovia Blockchain Solutions – “I settori di applicazione chiamati in causa sono molteplici e diversi tra loro: Energy, Supplychain, Fintech. La soluzione proposta con Saporare rappresenta una sorta di Trust-as-a-service per i partecipanti all’ecosistema.”

La tecnologia sviluppata da Mangrovia è rappresentata da un registro aperto e distribuito che tiene traccia delle transazioni tra due o più attori in maniera efficiente, verificabile, permanente e trasparente. Tutte le informazioni raccolte vengono poi elaborate associando all’etichetta un QR Code collegato ad un link descrittivo del lotto e allo storytelling del prodotto/produttore.

“Riusciamo a tutelare e a raccontare il meglio dei prodotti enogastronomici italiani mediante un unico strumento. Un software, costruito ad hoc per noi da Mangrovia, estremamente flessibile, semplice nel suo utilizzo e dal potenziale ancora da esplorare, anche in ambiti diversi da quello alimentare. Un mix di certificazione di prodotto e marketing 4.0. Particolarmente affascinante il contrasto tra il meglio dell’antica tradizione agrifood italiana unita alla tecnologia più innovativa del momento.” – aggiunge Francesco Colli, CEO e cofondatore del progetto Saporare.

La blockchain, introdotta come attore super partes, alza in definitiva il livello di sicurezza. In questo contesto il web, oltre a fungere da piattaforma di collegamento, diventa una piattaforma di servizi integrati e fruibili da dispositivi fissi e mobili, accessibili a chiunque e totalmente trasparenti ed affidabili.

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Il Natale 2020 è l’occasione giusta per supportare i piccoli produttori ed artigiani locali, lasciando che questi raccontino la propria storia ed i propri valori. Quale strumento se non la blockchain può fungere da diario condiviso, passato di mano in mano dall’agricoltore al destinatario del regalo?

MANGROVIA BLOCKCHAIN SOLUTIONS

Mangrovia Blockchain Solutions è tra i leaders italiani nello sviluppo e integrazione di soluzioni di tecnologia distribuita, con soluzioni proprietarie nell’ambito del fintech, dell’energy, del ticketing e della supply-chain, e riconoscimenti di primo piano a livello europeo.

SAPORARE

Saporare – Italian Food Boutique è una startup innovativa di Franceschi srl che fornisce un servizio blockchain per favorire la difesa del Made in Italy e, mediante una propria piattaforma e-commerce, agevola l’esportazione di prodotti food and beverage 100% italiani, provenienti da piccoli produttori.

ITALIANI E NATALE: TRA VOGLIA DI DIMENTICARE IL 2020 E DI FESTEGGIARE IN FAMIGLIA, ANCHE SE SUL WEB

Groupon Xmas survey_1PER IL 64% DEI NOSTRI CONNAZIONALI LO SPIRITO NATALIZIO È IL MEZZO MIGLIORE PER DIFFONDERE UN PO’ DI OTTIMISMO

Il 71% incontrerà parenti e amici lontani sul web. La metà sceglierà regali “covid-friendly” da godere “a casa”. Il 57% si concederà una media di 3 “auto-regali”. Il 31% supporterà i piccoli commercianti con gli acquisti di natale

Una ricerca condotta da Groupon approfondisce l’atteggiamento degli italiani verso questo Natale, tra voglia di lasciarsi alle spalle il 2020, provare a festeggiare comunque anche se non sarà possibile seguire tutte le tradizioni, e nuovi trend per i regali

9 Dicembre 2020 – Il 2020 è stato un periodo storico senza precedenti che ha messo tutti a dura prova. Dopo mesi che li hanno portati ad affrontare paura, stress e scoraggiamento, ma che li hanno anche visti uniti nelle difficoltà, come si apprestano gli Italiani a vivere questo Natale? Anche se sarà un 25 dicembre diverso da tutti quelli che abbiamo vissuto sinora, i nostri connazionali si dedicheranno anche quest’anno ai regali? Cosa cambierà negli acquisti natalizi e nelle cene di famiglia?

Groupon ha voluto indagare, attraverso una survey*, il rapporto degli italiani con questo “Natale in epoca di Covid” per capire quanta sia la voglia di festeggiare e di guardare con un pizzico di ottimismo all’anno che verrà.

Il Natale come “antidoto” al 2020
Sebbene quasi la metà degli italiani (49%) dichiara che il 2020 è stato l’anno peggiore della propria vita, la voglia di celebrare il Natale non si è certo attenuata, anzi, la grandissima maggioranza (89%) festeggerà il giorno più atteso dell’anno.
Sotto Natale, gli Italiani riscoprono la voglia di guardare in modo positivo al futuro: il 64% vede nello spirito natalizio il mezzo migliore per diffondere un po’ di ottimismo e lasciarsi alle spalle questo 2020.

Per esorcizzare i mesi passati, il 54% è assolutamente determinato a trovare il regalo perfetto per le persone più importanti; infatti ben il 71% ha dichiarato che questo periodo difficile ha dato modo di apprezzare ancora di più amici e famigliari. Non più quindi il Natale vissuto come momento “obbligato” da passare con i parenti, ma anzi come piacevole e desiderata parentesi, in un anno di isolamento, da vivere proprio con le persone più care, di cui si è sentita la mancanza e il bisogno.

Un Natale “a distanza” da festeggiare “a casa”
Il 71% degli italiani è perfettamente consapevole che dovrà rinunciare ai classici cenoni con tavolate infinite di parenti e pianifica di incontrarli sul web, insieme agli amici, grazie a vari tool che sono ormai parte della quotidianità. Anche la tanto attesa consegna della letterina sarà diversa: il 76% dei genitori con figli sotto i 18 anni non ha intenzione di portarli a trovare Santa Claus, sebbene un super tecnologico 40% ha affermato che, per non deludere i più piccoli, acquisterà un incontro virtuale con Babbo Natale.

Gli Italiani non si sono scoraggiati di fronte alla necessità di restare a casa, ma stanno vivendo questa restrizione per riscoprire il piacere di ritrovarsi con i famigliari più stretti (45%), passare molto tempo a cucinare e mangiare (42%) o decorare la propria abitazione con addobbi a tema Natale (40%).

Regali 2020: cura di sé, idee covid-friendly e voglia di programmare il futuro

I regali restano sempre una delle passioni degli italiani e sebbene ci sia un 38% che quest’anno si vedrà costretto a dedicarvi un budget più contenuto, oltre un terzo degli intervistati (37%) dichiara che lo scambio dei regali è il momento più atteso delle feste.

Che sia stato un anno complesso per tutti emerge anche dal fatto che questo Natale i nostri connazionali hanno deciso di meritarsi uno (o più) regali e penseranno quindi prima a “se stessi”: il 57% gli italiani, senza distinzioni tra uomini (58%) e donne (57%), dopo questo lungo periodo difficile, ha una grande voglia di prendersi cura di sé, concedendosi una media di 3 “auto-regali”, scelti tra capi d’abbigliamento (dal 43%), tecno-gadget (dal 36%) e profumi/prodotti beauty (dal 26%). I mesi difficili che abbiamo vissuto hanno portato i nostri connazionali a pensare di meritarsi regali e attenzioni, ed è giusto che ciascuno doni a sé stesso qualche momento di felicità. La pensano così anche in altri Paesi Europei, rispetto ai quali ci posizioniamo a metà classifica. La percentuale di persone che si faranno “auto-regali” si attesta infatti rispettivamente al 77% in Francia, 67% in Spagna, 38% in Germania e 37% in Inghilterra.

Quando invece si tratta di pensare agli altri, una tendenza di questo Natale sono i regali “covid-friendly”, quelli che si possono godere nella sicurezza della propria abitazione, preferiti dal 50% degli intervistati, che regaleranno attività o giochi da fare “a casa” (26%), attrezzature per l’allenamento (18%) e lezioni virtuali (11%).

Altro trend è ricominciare a programmare il futuro, con un 41% che sta pensando di regalare anche esperienze da vivere quando ci saremo lasciati alle spalle questo periodo, come un viaggio, un ingresso in una Spa o un concerto.

Per i più tradizionalisti, la classifica delle mereologie più gettonate rispecchia i regali che gli italiani faranno a sé stessi: in testa abbigliamento (40%), seguito da elettronica (32%) e profumi/prodotti beauty (31%).

Dove compreranno i regali di Natale gli italiani?
Babbo Natale sarà digital: più di un terzo degli intervistati (38%) dichiara che acquisterà molto di più online rispetto agli anni precedenti, sia per comodità sia per evitare i grandi negozi affollati.

In momenti di difficoltà gli italiani si mostrano anche più sensibili verso i piccoli commercianti che sono stati gravemente colpiti dai mesi di chiusura forzata. C’è infatti un 31% che quest’anno ha in programma di acquistare molto di più presso negozi indipendenti. Percentuale degna di nota, se guardiamo anche ad un confronto con gli altri Paesi Europei, che vede solo al 22% la Germania e al 29% la Francia, mentre in Inghilterra la percentuale sale al 36%. I più propensi ad acquistare da piccoli negozi sono risultati, invece, gli spagnoli (50%)

“In Groupon sappiamo molto bene quali difficoltà abbiano dovuto affrontare i piccoli commercianti durante questo periodo molto difficile – ha dichiarato Valentina Manfredi, Managing Director di Groupon Italia – Le PMI sono i nostri principali partner nonché il tessuto del commercio territoriale; per questo li abbiamo sempre sostenuti con attività mirate, mettendo loro a disposizione la nostra esperienza, la nostra piattaforma, e strumenti dedicati, per aiutarli sia a livello di continuità del business sia di visibilità. I risultati di questa ricerca ci rincuorano, perché appare chiaro che una buona fetta degli italiani è vicina a questi fondamentali attori della nostra economia; il 31% dei nostri connazionali ha deciso di acquistare i regali di Natale presso piccoli negozi locali, un chiaro segnale che gli italiani sono sensibili verso chi è in difficoltà e desiderano mettere in atto azioni concrete.”

Il futuro dello smart working. La ricerca Anra-Aon fa il punto sulle prospettive post pandemia

Milano, 20 novembre 2020 – La seconda ondata della pandemia ha prolungato la durata dello smartworkingallontanando, in particolare in alcune aree d’Italia, la prospettiva di un rientro fisico a pieno regime per tutti i dipendenti.Sono comunque molte le aziende che, negli ultimi mesi, hanno disposto un ritorno in presenza parziale e facoltativo, adeguandosi alle norme di sicurezza. Alla luce di queste nuove considerazioni, si è svolta la seconda fase della ricerca “Le modalità lavorative dopo il lock down: quale Smart Working?”diANRA, Associazione Nazionale dei Risk Manager, e Aon, volta a indagare, dopo la prima survey di marzo, come sia cambiato il rapporto con lo smartworking rispetto al periodo di lockdown e fotografando il nuovo approccio del tessuto imprenditoriale italiano alle modalità di lavoro alternativo.

Sul piano pratico, cheha vistorientrare in modo prevalente in sede solo il 16% dei lavoratori, gli italiani hanno apprezzato i vantaggi di una maggiore flessibilità lavorativa: potendo scegliere, il 58% dei lavoratori bilancerebbe durante la settimana giornate in ufficio e lavoro da remoto, con una leggera prevalenza del secondo.Pianificazione, gestione e controllo delle attività a distanzasembrano non costituire più una grande difficoltà: se durante il lockdown erano al primo posto delle preoccupazioni dei rispondenti, con il 33%, ora il dato è dimezzato (17%), mentre permangono, invece,talvolta rafforzate, alcune criticità individuate ad aprile: quelle organizzative e/o di comunicazione interna (27%), e quelle relative allo stato d’animo e ingaggio dei lavoratori (26,7%), entrambi risaliti in classifica rispetto alla prima indagine.

Chiamati a fare una previsione sulle modalità di gestione delle risorse, in un orizzonte temporale di 6 e 18 mesi, più della metà dei rispondenti (52%) prevede di continuare a lavorare in modalità mista, e solo uno su quattro (24%) ipotizza un completo rientro: queste previsioni tuttavia diventano meno probabili man mano che si intensifica la seconda ondata pandemica, dal momento che la scelta di mantenere una prevalenza di remote working dipenderà in larga parte, secondo i rispondenti, dalla volontà di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori (65%)Il graduale rientro in sede, invece, nel 48% dei casi viene attribuito alla generale ritrosia culturale del top management, una percentuale che sale al 65% negli under 35.

“La tecnologia non aspira a spersonalizzare il lavoro, ma si potenzia con l’interpretazione della componente umana, ovvero di lavoratori competenti, motivati e flessibili” sottolineaEnrico VaninAD Aon“Credo si andrà via via verso una Leadership Collaborativa, che abolirà statici ruoli e gerarchie e sarà in grado di perseguire risultati ambiziosi per l’azienda e la comunità in cui opera. I leader di domani dovranno essere adattabili e proattivi al cambiamento, curiosi di sperimentare l’inedito e dotati di social intelligence. Quest’ultima skill permette di ascoltare empaticamente le persone con cui si lavora, di sostenerle e spingerle ad esprimere il loro pieno potenziale”.

Nonostante il 72% sia convinto che questa evoluzione lavorativa avrà conseguenze prevalentemente positive, il 20% degli under 35 ritiene che da qui a sei mesi si tornerà alle modalità di lavoro tradizionali (proprio per la sfiducia nei confronti del change management delle imprese) e ampliando l’orizzonte temporale ai 18 mesi la percentuale sale al 27%. Molto diversa è l’opinione degli over 56: solo il 10% di loro ritiene che la modalità in presenza tornerà ad essere quella principale, ed evidenzia che la scelta di riportare i dipendenti in azienda sarà dettata da concrete esigenze operative (45%). Sono inoltre più cauti nel valutare gli impatti del lavoro da remoto: solo il 47% è infatti sicuro che il suo impatto sarà solamente positivo.

Gli uomini sostengono come valida spinta al mantenimento del lavoro a distanza l’aumento della produttività (tra il 10% e il 12%)che invece sembra non aver alcun peso secondo le donne. Le rispondenti, invece, sottolineano come importanti il maggior benessere dei dipendenti (8%).

“Siamo particolarmente fieri del lavoro svolto nel realizzare questa ricerca unica nel suo genere, che ha come obiettivo quello di approfondire come stia reagendo la filiera del risk ed insurance management ad una trasformazione epocale delle modalità di lavoro ed interazione fino a poco tempo fa inimmaginabili”, conclude Alessandro De Felice, Presidente ANRA, “La nostra community, composta da Risk Manager, intermediari, Assicuratori, Periti ed imprenditori ha mostrato una capacità di adattamento molto rapida, seppur con i limiti e le problematiche che analizziamo, e vede un futuro in cui è in grado di selezionare gli aspetti positivi del ‘remote working’ – quali ad esempio l’accelerazione nell’utilizzo delle tecnologie di connessione remota e la gestione del proprio tempo e responsabilità in autonomia – per realizzare un vero ‘smartworking’ nella dimensione della nuova normalità.

CHI È ANRA

ANRA è l’associazione che dal 1972 raggruppa i risk manager e i responsabili delle assicurazioni aziendali. L’associazione opera attraverso la sede di Milano e vari corrispondenti regionali. ANRA è il punto di riferimento in Italia per diffondere la cultura d’impresa attraverso la gestione del rischio e delle assicurazioni in azienda. Si relaziona con le altre associazioni nazionali di risk manager in Ferma, a livello europeo, e in Ifrima a livello internazionale. ANRA è costituita da Risk Officer, Risk Manager ed Insurance Manager che operano quotidianamente nella professione e che trovano vantaggio nello scambio continuo delle proprie esperienze e nella condivisione di progetti a beneficio dello sviluppo del settore. Complessivamente, le aziende pubbliche e private di cui fanno parte i soci rappresentano un fatturato complessivo di oltre 430 miliardi (pari a circa il 25% del PIL).

Nella piena convinzione che l’esperienza sia il miglior argomento per diffondere la cultura del risk management, ANRA organizza incontri aperti a professionisti ed aziende su tematiche inerenti al rischio aziendale, corsi di formazione per nuove figure e scambi di esperienze con colleghi stranieri. Nella sua attività di supporto a manager ed imprese, ANRA si appoggia a molti partner, come enti universitari, società di consulenza, compagnie assicurative, broker, società di servizio nell’ambito del rischio d’impresa: con le loro competenze specifiche, tutti questi attori portano valore aggiunto ai membri dell’associazione e alle loro imprese. Dal giugno 2016 ANRA promuove “alp” – ANRA Learning Path – la nuova Accademia ANRA per la formazione dei professionisti della gestione del rischio, riconosciuta e certificata RIMAP a livello europeo. www.anra.it

Un ponteggio “in movimento” che non ferma il traffico stradale. Tempi e costi di lavoro abbattuti anche del 30%

La piattaforma mobile, brevetto made in Italy, creata da un team di ingegneri specializzati potrà far risparmiare su 1 chilometro di interventi in galleria 10 giorni di lavoro

La rivoluzione nel campo dei cantieri autostradali che non blocca il traffico stradale. Nasce il primo ponteggio al mondo su carro trainabile in grado di svincolare la struttura dalla classica base appoggiata a terra, rendendo veloci gli spostamenti progressivi, senza la necessità di fermare il traffico. Il tutto con una riduzione dei tempi e dei costi del lavoro anche del 30%.

Si tratta di una piattaforma di lavoro mobile, sempre produttiva, che consente di evitare i classici smontaggi e successivi rimontaggi dei ponteggi – spiega l’ingegnere Alessandro Zanatta direttore commerciale EuroEdile – per 1 km di galleria, rispetto ad una installazione fissa, permetterà di risparmiare anche 10 giorni di lavoro. Questo prodotto è impiegabile in diversi contesti: gallerie, ponti e viadotti, muri di contenimento, ma può essere utilizzato anche per la manutenzione di aeromobili”.

Il suo nome è Chimera ed è un rimorchio ad elevata portata, trainabile da qualsiasi mezzo di cantiere, progettato secondo i dettami della direttiva 2006/42/CE che garantisce agli operai di lavorare sempre in massima sicurezza grazie a un particolare sistema di controllo anti-ribaltamento, disponendo di zavorre integrate (Big Bag o casseformi per contrappesi) riempibili direttamente in cantiere, che gli consentono di realizzare strutture a sbalzo.

Chimera è una soluzione ideata, prodotta e brevettata da DEDALO.Tech, una giovane realtà veneta che sviluppa progetti specialistici per il settore delle opere provvisionali dei cantieri e utilizzata da EuroEdile, società del settore, che opera a livello europeo, specializzata nel fornire soluzioni innovative per i cantieri di grande complessità.

“In questo modo si velocizzano le lavorazioni – dichiara l’ingegnere Andrea Baron responsabile tecnico DEDALO.Tech – senza la necessità di smontare e rimontare il ponteggio all’avanzare dei lavori. Il carro è in grado di ospitare qualsiasi tipo di ponteggio e mantiene i piani di lavoro in posizione perfettamente orizzontale al variare della pendenza della base d’appoggio”.

L’idea nasce da un team di ingegneri che, dopo molte ricerche sul campo, lavorando a fianco di ponteggiatori esperti, è riuscito a creare questo innovativo sistema per rispondere alle esigenze latenti nei cantieri complessi.

Gli ingegneri di DEDALO.Tech hanno studiato un particolare sistema di stabilizzatori oleodinamici governati da PLC che consentono al carro di spostarsi lateralmente e di allinearsi al manufatto. Chimera integra un sofisticato sistema di autolivellamento che permette di mantenere il piano di lavoro perfettamente orizzontale anche nei casi di presenza di dislivelli stradali, longitudinali e trasversali, fino al 10%.

“E’ la prima soluzione – conclude Daniele Crosato della forza vendita di EuroEdile –   che evita la congestione viaria perché può essere allestita fuori dalla carreggiata; questo elimina i tempi morti mettendo nella condizione di lavorare, fin da subito e contemporaneamente, più persone”.