Inverter raffreddati a liquido, l’avanguardia tecnologica firmata ABB

I liquid-cooled drives offrono vantaggi significativi in termini di compattezza, efficienza e modularità, rappresentando la soluzione perfetta per l’efficienza energetica in condizioni di funzionamento complicate

Durante il funzionamento tutti gli azionamenti tendono normalmente a scaldarsi e richiedono necessariamente un sistema di raffreddamento per funzionare in maniera ottimale. Ciò, tuttavia, pone una serie di vincoli sia a livello di progettazione che di logistica e manutenzione. Nella gran parte delle applicazioni, il raffreddamento avviene con l’aria e necessita di spazi idonei alla ventilazione, manutenzioni frequenti senza tuttavia poter garantire efficienze elevate. L’alternativa può essere quella di impiegare inverter con sistemi di rimozione del calore con fluidi liquidi al posto dell’aria. Sono i cosiddetti liquid-cooled drives e offrono vantaggi significativi in termini di compattezza, efficienza e modularità. ABB è in pole position da anni nello sviluppo di questa tecnologia, con decine di casi studio nel settore del trasporto marino e dell’industria, fino ad arrivare alle difficili applicazioni nel mining e nell’Oil&Gas. ABB offre un’ampia gamma di soluzioni come l’ACS880LC, una versione all’avanguardia di inverter che garantisce potenze di quasi il 50% maggiori con gli stessi consumi dei modelli precedenti.

Perché usare l’acqua? Semplice, si tratta di un fluido oltre 23 volte più efficiente nel trasferire calore rispetto all’aria (motivo per cui nei caloriferi di casa viene usata la prima e non la seconda). Nei liquid-cooled drives, il liquido estrae calore dagli inverter e lo dissipa tramite scambiatori con efficienze che possono superare il 98%. Gli azionamenti ABB raffreddati a liquido utilizzano una miscela a base d’acqua, con additivi per evitare corrosione e congelamento.

Non c’è rischio di cortocircuito? Come noto, acqua ed elettricità non vanno mai troppo d’accordo, ma il sistema refrigerante dei drives ACS880LS di ABB opera a flussi e pressioni particolarmente basse e ciò riduce al minimo la probabilità di perdite. Senza contare che il liquido additivato ha una conduttività elettrica molto inferiore a quella dell’acqua pura, minimizzando il rischio di corto o arco elettrico, nella remota ipotesi che qualche goccia di liquido venisse in contatto con i componenti delle linee.

Che differenza c’è tra un sistema raffreddato ad acqua e uno ad aria? Prendiamo un inverter da 6 MW di potenza: la macchina può arrivare a produrre 150 kW di calore di processo durante il suo funzionamento, calore che viene asportato dal fluido, sia esso aria o un liquido. Nel caso dell’aria, per aumentare lo scambio termico, il drive va installato in ambiente ventilato, che può essere predisposto all’umidità, a temperature troppo elevate o eccessivamente basse. Per non parlare della polvere o dei gas corrosivi, fattori da tenere in considerazione, perché spesso presenti nei siti industriali. Insomma, un tradizionale azionamento raffreddato tramite ventilazione potrebbe avere vite utili ridotte per tutte queste ragioni. Nel caso dell’acqua, invece, il calore di processo viene convogliato verso un circuito esterno tramite uno scambiatore e una pompa, per essere eventualmente “riciclato” in altre fasi della produzione. Un sistema raffreddato a liquido necessita anche di manutenzioni meno frequenti, non essendoci filtri e condotti dell’aria da pulire per garantire il flusso di raffreddamento adeguato. I drives della serie ACS880LC a raffreddamento liquido sono realizzati all’interno di una scocca sigillata ermeticamente, eliminando quindi la necessità di prevedere uno spazio extra attorno all’azionamento, condotti dell’aria adiacenti o chiller nello stesso ambiente. In questo modo viene ridotto a zero anche il rischio di esposizione a polveri o detriti, che potrebbero danneggiare il drive.

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Ecodesign per motori e azionamenti: ABB offre soluzioni migliori dei limiti di legge

ABB già prima del 1° luglio 2023 era in grado di fornire ai clienti motori conformi, con prestazioni migliori rispetto ai limiti del nuovo Regolamento Ecodesign

Il Regolamento UE 2019/1781 sulla Progettazione Ecocompatibile, meglio noto come RegolamentoEcodesign”, ha stabilito nuovi requisiti per motori elettrici e azionamenti, con coefficienti minimi di efficienza. Obiettivo? Ridurre sprechi ed emissioni di gas climalteranti. Le norme sono entrate ufficialmente in vigore a luglio 2021 con una seconda fase di disposizioni attivata a partire da luglio di quest’anno. Un processo ordinato e puntuale su cui c’è chi si è mosso in largo anticipo. Parliamo di ABB che già prima del 1° luglio 2023 era in grado di fornire ai clienti motori conformi, con prestazioni migliori rispetto ai limiti di legge. “L’adozione di tecnologie più efficienti sotto il profilo energetico aiuterà l’industria ad abbattere le emissioni e i costi di gestione”, spiega Francesco Morrone, division manager Motors&Generators di ABB Motion Italia.

 Il nuovo Regolamento si applica ai motori elettrici a induzione in bassa tensione (Direct on line, DOL) con corrente alternata nominale < 1000 Volt, così come agli azionamenti a velocità variabile (i cosiddetti drives) commercializzati in Unione Europea. Prevede due fasi: una prima, a partire dall’entrata in vigore nel luglio 2021, che imponeva per una larga parte dei motori industriali in UE una classe di efficienza almeno pari a IE3, e una seconda, che scattata a luglio di quest’anno, con un ampliamento del campo di applicazione e un aumento dei requisiti alla classe IE4 per alcune tipologie di motori (trifase con potenze nominali comprese tra 75 e 200 kW). Gli azionamenti da 0,12 a 1000 kW devono invece essere conformi alla classe IE2. Motori e azionamenti non in grado di soddisfare i requisiti minimi imposti dal regolamento non potranno essere etichettati con il marchio CE e, di conseguenza, potranno essere commercializzati solo al di fuori dell’Unione.

Si tratta, insomma, di una policy virtuosa, che mira a ridurre sprechi ed emissioni, in accordo con gli obiettivi di “Fit for 55%”, il pacchetto climatico della Commissione europea, che prevede la riduzione delle emissioni di gas serra de 55% rispetto ai livelli del 1990, puntando alla carbon neutrality entro il 2050. Un obbligo per le imprese, ma anche una grande opportunità per abbattere consumi energetici, ridurre le emissioni e ottimizzare i costi di esercizio.Come sfruttarla al meglio? “I responsabili d’azienda devono verificare che tutte le iniziative siano economicamente sostenibili – prosegue il manager di ABB – e un ambito sottovalutato che potrebbe soddisfare le esigenze sia delle imprese, sia del pianeta è proprio l’efficienza energetica”. La multinazionale, attiva da oltre 100 anni nel settore, ha un’ampia gamma di motori, azionamenti e servizi digitali che garantiscono affidabilità, efficientamento energetico e performance nei processi di produzione industriale, soddisfando i requisiti imposti dal Regolamento Ecodesign. Per gli operatori più ambiziosi, ABB offre soluzioni ancora più efficienti, con motori di classe IE5 “ultra-premium”. Si tratta di macchine che garantiscono dispersioni elettriche minori anche del 40% rispetto ai motori in classe IE3. “Adottando tecnologie di efficientamento più avanzate possiamo ottenere di più dalle risorse energetiche attualmente a nostra disposizione”, continua Morrone.

Non solo motori: la soluzione più efficiente in campo industriale è senza dubbio l’impiego di azionamenti a velocità variabile (VSD o drives), che permettono di regolare la velocità del motore in funzione del fabbisogno effettivo. Nella maggior parte dei casi, oggi, i motori funzionano invece alla massima velocità a prescindere dai carichi, aumentando gli sprechi. L’implementazione di drives può comportare risparmi energetici di oltre il 25%. L’investimento iniziale, con gli attuali prezzi della materia prima energetica, viene recuperato nel giro di pochi mesi. ABB può vantare una lunga esperienza nel campo e con i nuovi motori sincroni a riluttanza SynRM di classe IE5 in accoppiamento agli azionamenti a velocità variabile, permette di raggiungere potenze elevate, riducendo i consumi. I pacchetti motore-drives possono essere ottimizzati a seconda del settore industriale di impiego e sono ideali per tutte le applicazioni, dal trattamento delle acque alla climatizzazione. L’innovativo motore SynRM IE5 di ABB non impiega magneti o avvolgimenti nel rotore, con prestazioni tipiche dei motori a magneti permanenti a fronte di una manutenzione semplice come quella dei motori a induzione. “Realizzare da un lato gli obiettivi aziendali e dall’altro la promessa delle emissioni zero: questo approccio, insieme a una maggiore collaborazione industriale e al “pensiero circolare”, sarà essenziale per portare a termine la transizione a un mondo più sostenibile”, conclude Morrone.

 

 

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Nuovi traguardi per l’efficienza con motori senza magneti SynRM di ABB

I motori a riluttanza sincrona SynRM di ABB, grazie a un’efficienza energetica di livello “ultra-premium”, offrono la soluzione migliore per far fronte alla crescente necessità di risparmio energetico

Nei prossimi anni diventerà fondamentale aggiornare il parco motori elettrici dell’industria e trovare soluzioni sempre più efficienti e funzionali, senza rinunciare alle prestazioni. Una delle novità più significative in questo ambito è il motore sincrono a riluttanza, abbinato a un azionamento a velocità variabile (Vsd). Questa tecnologia offerta da ABB permette di sostituire direttamente i motori a induzione di classi energetiche più basse, come gli IE3, arrivando a ridurre le perdite di energia del 40%.

Sviluppato dagli ingegneri di ABB dapprima per pompe e ventilatori, il motore ad alta efficienza denominato SynRM è stato lanciato nel 2011 con una classe di efficienza IE4. Nel 2019 ABB introduce poi il motore IE5 SynRM con efficienza “ultra-premium”, un livello ancora più elevato. Ma cosa rende SynRM una delle soluzioni migliori per far fronte ai costi in bolletta sempre più salati del settore produttivo? La tecnologia sincrona a riluttanza non impiega magneti o avvolgimenti nel rotore e per questa ragione non è soggetta a perdite di potenza. La manutenzione è semplice come quella dei motori a induzione, a fronte di prestazioni da motore a magneti permanenti. L’International Electrotechnical Commission- IEC certifica (IEC 60034-30-1 e IEC TS 60034-30-2) emissioni di CO2 molto più contenute rispetto a motori a induzione IE3. L’aspetto forse più interessante è che un motore IE5 SynRM ha le stesse dimensioni del suo parente più “tradizionale” a induzione IE2, rendendo ancora più agevole la sostituzione di un dispositivo a induzione esistente, senza nessuna necessità di modifiche meccaniche.

Risultato? Con i motori SynRM in classe di efficienza IE5 ultra-premium di ABB si riducono le perdite di energia fino al 40% secondo le stime di IEC e si aumenta l’affidabilità del sistema nel suo insieme: a parità di prestazioni con i motori tradizionali, le temperature dell’avvolgimento e dei cuscinetti arrivano a ridursi anche di 30 e 15°C rispettivamente. Un fattore fondamentale, visto che oltre il 70% dei guasti imprevisti ai motori avviene a causa di cedimenti in corrispondenza di questi due componenti. Sostituire un motore di efficienza IE3 con un pacchetto motore IE5 SynRM accoppiato ad azionamento a velocità variabile riduce i consumi energetici e abbassa significativamente i costi associati.

Nel ciclo vita di un sistema di pompaggio a controllo meccanico, infatti, stando ai dati del Dipartimento dell’Energia USA, solo il 3% dei costi è dovuto all’acquisto, l’1% alla manutenzione, mentre il restante 96% è assorbito dall’energia necessaria ad alimentarlo. In altre parole, i risparmi di energia durante il funzionamento ripagano ampiamente la spesa per la sostituzione del motore tradizionale inefficiente.

Industria, servizi di pubblica utilità, residenziale: i motori sincroni a riluttanza magnetica se abbinati ad azionamenti a velocità variabile offrono la più alta efficienza possibile, garantendo prestazioni IE5. Il vantaggio dell’impiego di un azionamento è che, così facendo, vengono regolate la frequenza e la tensione dell’elettricità fornite al motore (discorso valido anche per quelli tradizionali a induzione), consentendo di variarne coppia e velocità. Ciò permetterà al motore di girare alla velocità ottimale richiesta dall’applicazione, non sprecando energia. I risparmi potenziali sono enormi: con la sola aggiunta di un Vsd a sistemi a velocità fissa si possono ottenere risparmi energetici fino al 25% grazie all’aumento dell’efficienza del processo.

 

 

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ABB: Soluzioni digitali per aumentare l’efficienza energetica industriale

ABB offre alle aziende tecnologie e know-how per ottimizzare i processi industriali, risparmiare energia e ridurre le emissioni. Soluzioni come Ability™ Condition Monitoring, servizio che fornisce informazioni dettagliate in tempo reale sugli asset per operazioni più sicure e intelligenti

(Rinnovabili.it) – Secondo gli esperti i motori elettrici e i sistemi che questi azionano rappresentano la più grande fetta di utilizzo dell’elettricità a livello mondiale. Consumi destinati ad aumentare nel tempo e che richiedono pertanto tecnologie e servizi in grado incrementarne l’efficienza in maniera sicura ed intelligente, al fine di partecipare attivamente alla transizione ecologica.

ABB è da decenni pioniere in questo campo, e oggi offre modelli di motori a induzione più efficienti, così come azionamenti a velocità variabile. Per l’industria rinnovare i sistemi motorizzati significa risparmiare energia, denaro ed emissioni ma da solo l’ammodernamento non basta. Una piena sostenibilità aziendale passa anche attraverso un’estesa digitalizzazione dei processi. Ciò consente alle imprese di raccogliere e analizzare continuamente dati reali sull’uso dell’energia. Servono dati per misurare l’efficienza delle apparecchiature e servono dati per identificare eventuali modifiche per ottimizzare i processi.

In questo campo ABB mette a disposizione una vasta gamma di servizi digitali e connessi all’Internet of Things, che garantiscono al cliente un supporto totale senza dover gestire infrastrutture interne per lo stoccaggio e l’elaborazione dei dati. Un esempio è ABB Ability™ Condition Monitoring, software sviluppato dalla multinazionale svizzero-svedese che, attraverso sensori installati su motori, generatori, cuscinetti e pompe, è in grado di tracciare diversi parametri, dal pattern di utilizzo al raffreddamento, dal livello di sollecitazioni al consumo di potenza. Tutti i dati raccolti sono poi analizzati e resi disponibili attraverso una piattaforma dedicata. E non mancano le realtà in cui il nuovo software targato ABB abbia già offerto alle aziende risparmi energetici ed economici. È il caso del cementificio gestito da Mokrà, in Repubblica Ceca, uno dei più estesi del Paese: attraverso Ability™ Condition Monitoring, i tecnici di ABB sono riusciti a individuare l’origine di ripetuti blackout e dei conseguenti fermi imprevisti dell’impianto. ABB Motion Services ha poi monitorato le condizioni degli azionamenti a velocità variabile e, grazie alle sole soluzioni di manutenzione preventiva, il cementificio ha risparmiato in 3 mesi oltre 210 mila dollari di costi, migliorando le prestazioni e l’efficienza dei ventilatori per l’estrazione dei fumi.

Si parte da dati grezzi, insomma, per poi rielaborare quelli più significativi, ma è fondamentale avere know-how per poi interpretare i risultati e prendere decisioni di conseguenza. E se un’azienda non ha le competenze richieste al suo interno, si affida di norma a un fornitore di servizi esperto, per sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla connettività e dalla digitalizzazione. Sono necessari, infatti, da un lato una profonda conoscenza delle tecnologie impiegate (motori, generatori e azionamenti), e dall’altro solide competenze nei processi e nel settore di produzione dell’azienda. Ed è così che partner di servizi come ABB, mettendo a disposizione dei clienti le proprie conoscenze, sapranno già quali sono i problemi più comuni e i campi che offrono maggiori margini di miglioramento. Esempio di partnership virtuosa in questo senso è lo stabilimento chimico dell’azienda giapponese Denka, a Singapore. Si tratta di uno dei più grandi impianti del mondo per la produzione di resine stireniche, che funziona grazie a centinaia di motori che azionano pompe, compressori e soffiatori. Tutte apparecchiature sono oggi monitorate da ABB, che gestisce e fornisce indicazioni per la manutenzione predittiva e le eventuali riparazioni secondo indici di affidabilità e livelli di urgenza specifici. Tramite questi controlli, sono stati predisposti interventi correttivi molto prima che si verificassero guasti all’impianto; guasti che, grazie al servizio offerto da ABB, si sono ridotti dell’80% su tutta la flotta di motori elettrici in esercizio, in soli due anni.

 

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Le soluzioni ABB per rendere efficiente il trattamento acque

Esistono diverse tecnologie per migliorare l’efficienza energetica degli impianti di trattamento acque. La più rilevante? Quella degli azionamenti a velocità variabile

In un mondo che cresce economicamente e demograficamente aumenta di pari passo anche il fabbisogno di acqua. Ecco perchè oggi è fondamentale attuare una gestione efficiente, che ne minimizzi i costi legati a consumo e trattamento, favorendone nel contempo il risparmio e la qualità. In questo contesto l’energia rappresenta il 45% dei costi di produzione dell’acqua. E le utility del trattamento idrico impiegano circa il 4% dell’energia mondiale, una quantità pari al fabbisogno energetico totale dell’Australia. Come ridurre questa voce? Una soluzione è l’utilizzo di drive con motori ad alta efficienza come quelli messi a punto da ABB, gigante svizzero-svedese da oltre 40 anni attivo nei settori dell’automazione, della robotica e dell’energia, che si stima portino a risparmi dal 25 al 30% nei principali processi di trattamento dell’acqua. I casi studio non mancano: le tecnologie innovative di ABB sono già protagoniste in grandi impianti di trattamento dell’acqua operativi a Singapore, in Germania, India e Brasile.

L’obiettivo della società è quello di migliorare l’efficienza energetica degli impianti e ottimizzare i processi più energivori. Un esempio? Il solo pompaggio delle acque bianche (quelle di origine naturale e destinate alle nostre case) è responsabile di circa l’80-85% dell’energia utilizzata lungo tutta la filiera del trattamento. Per estrarre l’acqua, trasportarla e distribuirla ai clienti sparsi nei centri abitati ci possono volere anche più di mille chilometri, come nel caso dello State Water Project in California, un’imponente rete di bacini che porta acqua a 27 milioni di persone. Le soluzioni targate ABB puntano da un lato sull’ammodernamento dei motori con modelli più efficienti e dall’altro sugli azionamenti a velocità variabile, detti Vsd o drive.

Installando drive come quelli prodotti da ABB in impianti di pompaggio esistenti, abbinandoli a pompe, ventilatori o compressori è possibile ottenere una riduzione dei consumi energetici del 25%. È ciò che succede a Saneago, nello stato di Goiás in Brasile, dove ABB ha fornito 15 motori ad alta efficienza e 15 azionamenti per quattro stazioni di pompaggio dell’acqua di un impianto che garantisce acqua potabile a oltre 5.7 milioni di persone.

Un altro metodo per ottimizzare i sistemi e ridurre i consumi è senza dubbio la digitalizzazione, campo in cui ABB vanta un solido know-how. Con l’installazione di sensori su motori e pompe e una precisa raccolta di dati sulle apparecchiature è possibile monitorare a distanza gli impianti di trattamento e ottimizzare le prestazioni di pompe e altri componenti. Ma il settore forse più critico che necessita di una riduzione dei consumi energetici è quello agricolo. L’irrigazione, in particolare, consuma grandi quantità di energia nell’utilizzo di pompe (quasi sempre elettriche o diesel) per muovere l’acqua dalle falde o dai bacini in superficie. Esempio virtuoso di ottimizzazione dei processi di irrigazione è il Kaleshwaram Lift Irrigation System (Klis), in India, il più grande impianto di irrigazione multipiano del mondo: 37 motori da 40 MW, 15 drive in media tensione, sistemi e quadri elettrici targati ABB comandano oggi le pompe e sollevano 5.5 miliardi di metri cubi d’acqua in maniera efficiente.

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Efficienza energetica: i vantaggi degli azionamenti ULH di ABB

ABB, multinazionale attiva nei settori della robotica, dell’energia e dell’automazione, ha una lunga storia alle spalle di impegno a favore l’efficienza energetica nel settore industriale e residenziale. Un impegno che può contare oggi su soluzioni innovative, affidabili e sostenibili, capaci di abbassare la bolletta dando una mano all’ambiente. E’ il caso degli azionamenti a velocità variabile (VSD-Variable Speed Drive), apparecchiature che aiutano a risparmiare grandi quantità di energia in impianti funzionanti per lo più in condizioni di carico parziale, come ventilatori, pompe e compressori o applicazioni HVAC più complesse.

Tuttavia il risparmio non è tutto. Con l’elettronica di potenza è importate tener conto anche della cosiddetta “Power Quality”, ossia la qualità dell’energia fornita ai carichi. Ecco perché ABB propone anche azionamenti a bassissimo contenuto armonico (Ultra Low Harmonic – ULH), tecnologia all’avanguardia in grado di ridurre al minimo le armoniche che possono crearsi sulle reti. Di cosa si tratta? Di disturbi elettromagnetici generati da quei dispositivi che variano la frequenza e/o la tensione d’ingresso rispetto alle condizioni nominali, VSD compresi. Questi disturbi “sporcano l’energia” alterando la tipica forma d’onda dell’alimentazione elettrica e inducendo un comportamento erratico delle apparecchiature ad essa collegate. Con il rischio che si verifichino una serie di disservizi e malfunzionamenti come cali di tensione, transitori elettrici, sovratensioni, guasti.  Per ovviare al problema, ABB ha creato azionamenti ULH con front-end attivo (AFE), un prodotto compatto, integrato e ad alte prestazioni in tutte le condizioni di carico.

Rispetto agli azionamenti più tradizionali, i drive con front end attivo possiedono al loro interno un secondo modulo IGBT (transistor bipolari a gate isolato) al posto del classico ponte a diodi. Questo rimodula la corrente eliminando le armoniche e ricostruendo la forma d’onda perfettamente sinusoidale. A ciò si aggiunge un filtro LCL integrato che elimina anche le armoniche al di sopra della frequenza di commutazione dell’IGBT.

Per comprendere cosa comporti nella pratica è utile confrontare l’indice percentuale THD (acronimo inglese di “distorsione armonica totale”) che misura il contenuto di armoniche di corrente e di tensione. Un azionamento standard, in condizioni di funzionamento nominali, ha una distorsione armonica in corrente (THDi) del 38%. Gli azionamenti AFE, invece, portano il THDi al di sotto del 3% e lo mantengono tale anche a carichi parziali, senza bisogno di nessun componente esterno.

ABB vanta un’ampia gamma di azionamenti ULH per uso industriale e per applicazioni specifiche, come HVAC e trattamento delle acque, in grado di offrire diversi vantaggi. A cominciare dalla possibilità di evitare il sovradimensionamento dei sistemi e dei loro componenti, e di conseguenza un maggiore consumo di materiali e di denaro.

Non solo. Questo tipo di drive riduce lo stress elettrico sui componenti aumentandone affidabilità e longevità. Ed è in grado di aumentare la tensione in uscita, assicurando la fornitura della piena tensione del motore anche quando la tensione di alimentazione è sotto il valore nominale.

Gli azionamenti ULH consentono, inoltre di ottenere un fattore di potenza unitario permettendo a motore e inverter di essere visti dalla rete come un carico puramente resistivo. E permettono di compensare anche altri carichi reattivi nella rete, offrendo potenzialmente agli utenti finali un risparmio sull’installazione di compensatori di potenza reattiva separati. Dulcis in fundo, ABB offre una variante rigenerativa dell’azionamento ULH. Il drive recupera energia dalla parte meccanica, ad esempio durante la frenatura, invece di disperderla sotto forma di calore per reimmetterla in rete o in un accumulatore.

Smart building, come aumentare l’efficienza energetica degli impianti HVAC

ABB offre diverse soluzioni all’avanguardia in grado di ridurre costi ed emissioni degli impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria, senza rinunciare al comfort

(Rinnovabili.it) – La transizione ecologica ha raggiunto anche l’edilizia. Nell’Unione Europea, la normativa prescrive che tutti gli immobili di nuova costruzione abbiano un livello di consumo energetico prossimo allo zero. E impone agli Stati membri di elaborare strategie di ristrutturazione a lungo termine per ottenere un parco edilizio ad alta efficienza energetica e completamente decarbonizzato entro il 2050. Da dove iniziare? Dai sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC), generalmente responsabili di una percentuale significativa del consumo energetico totale dell’edificio. Oggi grazie alle nuove tecnologie di controllo e gestione è possibile ridurre il peso energetico degli impianti di HVAC mantenendo alta l’attenzione su comfort e sicurezza. Soluzioni come quelle messe a punto da ABB, nella cui architettura BMS (Building Management System) sono presenti diversi strumenti innovativi per efficientare dal punto di vista energetico riscaldamento e climatizzazione.

Una soluzione in grado di assicurare migliori prestazioni possibili in termini di efficienza energetica e di sicurezza è l’utilizzo degli azionamenti a velocità variabile (VSD-Variable Speed Drive) per i motori dei sistemi HVAC. Questi apparecchi aiutano a risparmiare grandi quantità di energia in impianti che funzionano per lo più in condizioni di carico parziale, come ventilatori, pompe e compressori o applicazioni HVAC più complesse. Una riduzione media dei consumi che va dal 20 al 60% rispetto ai tradizionali metodi di controllo. Ma soprattutto permettono di risparmiare in base alle esigenze effettive dell’edificio e di chi lo occupa.

Gli azionamenti ABB, grazie al supporto di tutti i comuni protocolli di domotica e le funzionalità di controllo wireless, possono essere integrati direttamente in qualsiasi sistema per la gestione di edifici. La connessione tra drive e sistema BMS permette di ottenere il massimo risparmio energetico, garantendo il comfort, la salute e la sicurezza degli occupanti.

ABB ha anche dotato i suoi drive di tecnologia “Active Front End” (AFE) per limitare la generazione di rumore elettromagnetico – chiamato distorsione armonica – che incide negativamente sull’efficienza del sistema di potenza.

Una spinta in più verso il risparmio energetico nei sistemi HVAC può arrivare dall’impiego dei motori sincroni a riluttanza (SynRM) di ABB, dotati della massima classe d’efficienza (IE5) secondo gli standard internazionali. In confronto a un motore a induzione con classe di efficienza energetica IE3, questa tecnologia riduce le dispersioni di energia di ben il 40%. Senza contare che la sua fabbricazione richiede meno materiali rispetto a un motore tradizionale.

Chiude il quadro, ABB AbilityTM Digital Powertrain, una suite di soluzioni digitali che comprende dispositivi, software e servizi per connettere fra loro azionamenti, motori, pompe e cuscinetti. Questo approccio consente agli utenti di “vedere” digitalmente le variabili operative e gli indicatori di salute negli impianti HVAC o in quelli idrici. I servizi per il monitoraggio delle condizioni della catena cinematica forniscono report in tempo reale ai responsabili d’impianto, con dati sul consumo energetico e prestazioni delle apparecchiature utilizzate. Questi dati fotografano nel dettaglio le attività dell’edificio e consentono di individuare quali parti del sistema consumano più energia, in modo che possano essere ottimizzate per prime.

 

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