Gambero Rosso premia Citterio: Il suo poké alla lombarda è tra i ‘’mai più senza’’ del 2021

A base di Bresaola della Valtellina I.G.P e Petto di pollo, la variante italo – lombarda del noto piatto hawaiano ha già lasciato il segno.

Gambero Rosso, la prima rivista enogastronomica in Italia, incorona il ‘’poké alla lombarda’’, ideato dagli chef del Salumificio Citterio, come piatto ‘’mai più senza’’ del 2021, inserendolo nelle novità e nei format che hanno maggiormente caratterizzato l’anno trascorso, tra lockdown e ripartenza.

Nato solo pochi anni fa sulle spiagge delle Hawaii, il piatto è diventato in poco tempo un fenomeno mondiale, aprendo a numerose versioni e rielaborazioni. Tra queste Citterio ha proposto la sua, in due diverse versioni.

La ricetta originale (riso, cubetti di pesce crudo, alghe limy e noci Kukui tostate e sbriciolate) è stata modificata con salumi al posto del pesce e delle alghe e con l’aggiunta di ingredienti come fiori, frutti di bosco e verdure.

Commenta l’Azienda: “I salumi sono prodotti versatili. Oltre ad essere ottimi da gustare “in purezza”, si prestano a molte preparazioni in cucina, preparazioni classiche ma anche moderne e di maggiore tendenza, come appunto il poké. La segnalazione del Gambero Rosso va proprio in questa direzione e siamo felici che questa nostra proposta sia stata apprezzata e valorizzata”.

La tradizionale Bresaola della Valtellina I.G.P è l’elemento centrale della prima ricetta, abbinata con il cavolo cappuccio e i cetrioli, in una variante speciale del poké dove il riso viene sostituito da una componente vegetale.

Nella seconda ricetta la proteina scelta è il Petto di Pollo contenente pochi grassi e ricco di proteine. Citterio lo propone abbinato a una misticanza di frutti rossi e fiori, creando così un piatto fresco e colorato.

 

 

 

 

 

La Bellezza dell’artigianato coreano in mostra alla Design Week

A Palazzo Litta la Korea Craft Design Foundation presenta All about Attidude, mostra che valorizza la relazione tra esiste tra artigiani, strumenti, natura e luogo di lavoro, osservati come un ecosistema unico

 

Artigiano Coreano 2021_ All about Attitude

Palazzo Litta in Corso Magenta 24 Milano

Sett. 4-10 2021

10:00-20:00

 

Il tema della mostra <All about Attitude> si allontana dalle opere e dai manufatti “degli esseri umani, fatti dagli esseri umani e destinati gli esseri umani” e cerca relazioni orizzontali e paritarie tra i numerosi soggetti coinvolti nel processi di creazione (materiali, oggetti/ macchinari, lavoratori, ambiente, ecc.).

Questa mostra vuole essere un’opportunità per riflettere insieme sia sul ruolo dei manufatti che sulle pratiche sociali, attraverso un’introspezione fondamentale sugli esseri umani che può essere condivisa da tutte le persone che stanno vivendo e soffrendo in questo periodo di crisi dovuto alla pandemia. L’artigianato è l’insieme di una vasta gamma di prodotti in cui uomo, oggetti e natura vengono intermediati e combinati.

L’atteggiamento che rispetterà e coinvolgerà tutti gli esseri viventi oltre all’essere umano, consiste nella nuova etica e pratica sociale dei manufatti di questa era. Allo stesso tempo, questo potrà essere il modo per ripristinare l’esistenza e il valore di manufatti e/o artisti che sono stati emarginati e isolati dall’antropocene e dal capitalocene.

Stiamo vivendo oggi un momento di estrema crisi nella storia del pianeta. Il cambiamento climatico e la pandemia che ne è scaturita, sono diventati il momento più critico di questa era. La pandemia è il primo caso in cui tutta l’umanità, indipendentemente dal Paese, dalla razza, dalla condizione economica, ha dovuto affrontare un nemico comune. Nell’era dell’”antropocene” e del “capitalocene”, dove sia la terra che il mare sono inquinati dai rifiuti di plastica e i virus si diffondono nell’aria che respiriamo, il mondo è stato riempito dei nostri desideri, dei nostri prodotti e della nostra immondizia. L’unione tra il capitalismo e la civiltà dei combustibili fossili, che perseguono solo efficienza e profitto, rappresenta l’innesco di una bomba ad orologeria che spazzerà via ogni specie vivente dalla terra.

Questa crisi richiede un processo di riflessione fondamentale sull’essere umano. Insieme alla consapevolezza che gli esseri umani sono solo uno dei tanti soggetti di una complessa rete in cui tutti gli esseri e le cose sono strettamente connessi, ovunque vi sono tentativi per ridefinire il rapporto che gli esseri umani hanno con gli oggetti e la natura, in una relazione orizzonatale e paritaria. Lo stesso fenomeno si verifica anche nel mondo dell’artigianato. Avvertiamo un bisogno autentico di recupero del rispetto degli oggetti e della vita, che abbiamo trattato come materia inanimata. Nutriamo la consapevolezza che le crisi ambientali sono causate dalla caccia eccessiva, dal depredamento delle risorse naturali e dall’abuso di materiali artificiali (ad esempio la plastica). Promuoviamo le pratiche etiche e sociali nell’artigianato per contrastare la “globalizzazione unilaterale” e il “capitalocene” incentrati sull’individuo, e sosteniamo gli artisti le cui opere coesistono con gli “organismi meccanici” (Intelligenza Artificiale o l’Internet delle Cose).

Il tema della mostra <All about Attitude> si allontana dalle opere e dai manufatti “degli esseri umani, fatti dagli esseri umani e destinati gli esseri umani” e cerca relazioni orizzontali e paritarie tra i numerosi soggetti coinvolti nel processi di creazione (materiali, oggetti/ macchinari, lavoratori, ambiente, ecc.). I manufatti realizzati per gli esseri umani sono ovviamente necessari, ma questo non è sufficiente. L’atteggiamento che rispetterà e coinvolgerà tutti gli esseri viventi oltre all’essere umano, consiste nella nuova etica e pratica sociale dei manufatti di questa era. Allo stesso tempo, questo potrà essere il modo per ripristinare l’esistenza e il valore di manufatti e/o artisti che sono stati emarginati e isolati dall’antropocene e dal capitalocene. Questa mostra vuole essere un’opportunità per riflettere insieme sia sul ruolo dei manufatti che sulle pratiche sociali, attraverso un’introspezione fondamentale sugli esseri umani che può essere condivisa da tutte le persone che stanno vivendo e soffrendo in questo periodo di crisi dovuto alla pandemia.

 

 

Tema 1

Oggetti legati alla Terra

L’artigianato è l’insieme di una vasta gamma di prodotti in cui uomo, oggetti e natura vengono intermediati e combinati. Le varie interrelazioni tra di essi cambiano costantemente di significato e vengono continuamente create ex- novo nel processo di combinazione. L’artigianato non si compone

solamente di oggetti fissi, ma è un organismo che produce costantemente simboli attraverso incontri e combinazioni di vari soggetti come esseri umani

/ cose / materiali / macchinari..

 

Tema 2

Oggetti da compagnia

Gli oggetti-compagni rimangono per tutta la vita con gli esseri umani. Contengono numerosi ricordi, segreti e narrazioni che trascendono il tempo e lo spazio. Non sono prodotti usa e getta, da usare una volta sola, ma manufatti belli e preziosi che possono durare cento o mille anni. Sono ancora oggetti che hanno esistenza e valore, e trascendono gli stessi limiti biologici dell’essere umano. Non solo connettono gli individui con gli individui, ma anche le generazioni con civiltà diverse.

 

 

Tema 3

Oggetti della postura

È un tentativo di tramandare e modernizzare la cultura dello “stare seduti” tipica della Corea. La cultura del sedersi sul pavimento o ondol sono uno stile di vita davvero unico e ingegnoso ed esistono solo in Corea. Presentando manufatti che combinano elementi tipici coreani con diversi stili di vita, gli oggetti legati alla moda di sedersi sul pavimento ed alla meditazione, possono servire da antidoto per il corpo e la mente, alle persone dell’era moderna abituate al modo di sedersi proprio delle culture occidentali..

 

La mostra dell’artigianato coreano a Milano 2021 si svolge sia online tramite la piattaforma Fuorisalone a tema <All About Attitude>, sia offline in presenza presso Palazzo Rita durante il periodo della Milano Design City (4-10 Settembre 2021).

 

Questa nona rassegna è promossa e supervisionata dal Ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo e dalla Fondazione coreana per l’artigianato e il design della Corea. L’allestimento della mostra di quest’anno è stata eseguita dal regista Kang Jae- Yeong che ha diretto molti progetti e mostre di scambio intergenere che attraversano le arti, i manufatti e il design.

 

 

Il Direttore Artistico                          Jaeyoung Kang

 

Jaeyoung Kang ha conseguito la laurea e il master in studi artistici presso la Hongik University. Ha iniziato la sua carriera come curatrice al Whanki Museum e in seguito ha assunto il ruolo di capo curatore presso la Korea Ceramic Foundation. Ha diretto la Commemorazione del 25° Anniversario

<Odd to White Porcelain> (1999) al Whanki Museum, la 3° Mostra Mondiale della Biennale della Ceramica <Trans-Ceramic-Art> e la 4° Mostra Mondiale della Biennale della Ceramica <Ceramic, The Skin of Asia> (2007 ). Nel 2008 è stata nominata co-curatrice della Nanjing Triennale a Nanjing (Cina).

In anni più recenti, dal 2017 al 2018 è stata direttrice artistica di F1963 Cultural Renovation of Abandoned Industrial Properties a Busan (Corea) e successivamente, nel 2018, direttore artistico di <Salt: the Soul of color, Flavor and Style> presso KCDF (Corea); nel 2019 ha poi diretto Craft Week Exhibition <Beautiful or Useful> alla Culture Station Seoul 283.

Jaeyoung è attualmente CEO di Mangrove Artworks, è coinvolta in vari progetti e mostre che percorrono una vasta gamma di generi.

 

Curator                     Yeonwoo Kim, Hyerim Hwang

Project Consultant                          Monica Moonjung Go

 

Artist                 Mina Kang, Heeseung Koh, Seulgi Kwon, Seayoung Kim, Joonyong Kim, Wookjae Maeng, Jonggun Park, JongSun Bahk, Yesun Shin, Hyejung Sin, Serin Oh, Kajin Lee, Sanghyeob Lee, Keumhee Lim, Jaenyoung Jang, Hoyeon Chung, Sungho Cho, Hyunyoung Cho, Sowon Joo, Yohan Ji, Rimm Chae

 

Hosted by               Ministry of Culture, Sports and Tourism, Republic of Korea

Organized by                     Korea Craft and Design Foundation

 

INFO                 email  :      kcdf.pressmilano@gmail.com

 

Artwork Images                 http://www.dropbox.com/sh/tbxi3z10xavk40w/AACrS0ID gxW2xFrgPNbKK-Z0a?dl=0

 

 

Yohan Ji

 

Un video che mette in luce l’inclinazione verso l’essere umano, le cose, la natura e lo spazio, nonché i diversi tipi di relazioni tra essi.

 

L’acqua, il fuoco, la terra, l’aria, il vento e il suono della natura sono i materiali elementari per tutti gli esseri e le cose. Questo video considera il manufatto artigiano non come un prodotto finito, ma si concentra sul processo di creazione attraverso le relazioni dei diversi materiali e di artisti esperti, restituendo valore a fattori che sono stati nel tempo trascurati o sacrificati. Proprio come ogni essere ed ogni cosa sono avvolti da elementi invisibili e intangibili come l’aria e il suono, questo video mostra un generoso sforzo di riformare l’intero rapporto tra oggetti, esseri viventi e materiali attraverso l’affinità e l’accoglienza..

 

 

Joonyong Kim

 

Cambi di colore magici, deformità sobrie, paesaggi naturali ed il tempo, catturati dalla trasparenza del vetro.

 

Un paesaggio all’alba avvolto nella nebbia umida e nella penombra. il sole al tramonto, lo scenario della natura alterato dalla luce e dal tempo sono i contenuti di questo lavoro. L’artista crea magici cambiamenti di colore e sobrie deformazioni con il suo metodo di lavoro unico, che combina il vetro colorato con tecniche abrasive e di soffiatura. La luce e la scena di un paesaggio sono rappresentate dalla trasparenza e tramatura che solo il vetro può esprimere, con le gradazioni di colore ed i suoi cambiamenti dovuti alla luce. Il suo lavoro si completa attraverso un arduo processo che colorerà un nuovo spazio nel momento in cui la luce lo attraversa.

 

 

Wookjae Maeng

Artigiano Coreano 2021 _ All about Attitude

Artist 3 of 21

 

 

Un’installazione in ceramica con creature mutanti che mettono in evidenza i problemi e le crisi ecologiche e ambientali in una foresta bianca.

 

Quest’opera sembra una foresta abitata da bellissimi fiori e piante, oltre che da alberi e uccelli. La terra raffigurata verosimilmente in bianco, suscita una sensazione di terrore e smarrimento a mano a mano che ci si avvicina. Questa paura è ulteriormente rafforzata dalla delicatezza degli oggetti in porcellana bianca realizzati con la tecnica dello slipcasting (colata ad impasto umido o microfusione), proponendo allo spettatore una “foresta bianca” con forme di vita mutanti che danno risalto a una crisi ecologica e ambientale. Il candore della bellezza pura è sostituito dall’impotenza degli esseri viventi e la sua fragilità resa allo spettatore da ibridi, deformità mutanti ed eccessi. Attraverso questo paradosso e il rovesciamento di significato, l’artista rivela una riflessione sul rischio e la crisi provocati da prospettive e idee umano-centriche, cercando una vita in accordo con la natura, ovvero la convivenza tra umani e non-umani.

 

Jongsun Bahk

 

Mobili che filtrano nelle persone e nello spazio con la bellezza estetica di una struttura minimale.

 

Jongsun Bahk intende realizzare mobili che reagiscono in modo flessibile ai cambiamenti delle stagioni e del tempo e si adattano naturalmente sia alle persone che allo spazio, basandosi sulla sua conoscenza del tradizionale mobilio in legno di Joseon. Trovate in un tempio in rovina situato vicino al suo laboratorio, lapidi e rovine di basamenti ornamentali intrisi del tempo irradiano una presenza pacifica, in armonia con le creste montuose e il paesaggio circostante. Il sito del tempio non è un luogo solitario di rovine, ma uno spazio riempito di vuoto di profonda illuminazione. Ispirato da questo sito, Bahk ha scelto di concentrarsi sulle strutture minimali, prendendo unicamente in considerazione la loro composizione corale. Il suo lavoro, che considera il rapporto dell’utente con la struttura minimale e racconta un modo per porsi in armonia con la natura.

 

Yesun Shin

 

Un’installazione in tessuto che innesca una comunicazione tra umano e non- umano.

 

La maglia non ha un unico centro o punti fissi, ma una serie di punti interconnessi che nascono da un filo singolo che diventa tessuto. La struttura rettangolare di quest’opera non è un muro solido, ma piuttosto la rete di Indra, simbolica dell’interconnessione di persone, oggetti e spazio. Questa correlazione è un tema che attraversa i diversi pezzi dell’artista. Con la forma umana che si intreccia con la forma animale, questo lavoro innesca la connessione e la comunicazione tra una serie di interpreti come le persone, le cose e la natura, andando oltre le loro dimensioni e i loro confini..

 

 

Kajin Lee

 

Un’installazione in ceramica a forma di goccia che enfatizza l’interpretazione contemporanea del colore céladon (acquamarina).

 

Questo lavoro è un’reinterpretazione del colore céladon (acquamarina) in chiave contemporanea ed attraverso ceramiche a forma di di gocce d’acqua con la massima tensione superficiale. Rompendo con il metodo preesistente che enfatizzava la forma o la tecnica, l’artista reinterpreta lo sviluppo del colore céladon con l’esplorazione dello smalto usato qui come materia, non solo come materiale di finitura. La

forma di una goccia d’acqua, scelta per enfatizzare il cambiamento di effetto cromatico dello smalto lungo la superficie che scorre dall’alto verso il basso, contribuisce a infrangere ogni dicotomia tra forma e materia. Questo sforzo è un tentativo di decostruire i confini tra tradizione e modernità, forma e materia, natura e non-natura.

 

 

Sanghyeob Lee

 

Un oggetto d’argento che tratta la connessione ed il flusso tra punti e linee, verticali ed orizzontali.

 

Affincheè un foglio d’argento bidimensionale diventi un vaso d’argento di 1 mm di spessore sono necessarie decine di migliaia di martellate e bruciature a fuoco. La bellezza dell’oggetto così prodotto è proporzionale alla fatica impiegata per la sua esecuzione. Innumerevoli segni incisi sulla superficie sembrano essere una metafora degli innumerevoli incontri tra esseri umani ed oggetti, o di infinite connessioni. In queste tracce fatte di punti e linee, verticali e orizzontali e a volte ondulate, possiamo sentire il suono del martello ripetuto all’infinito. Un suono simile allo strumento a percussione di un monaco che offre le preghiere del mattino.

 

 

Jaenyoung Jang

 

Porcellana bianca che svela toni colorati attraverso le proprietà della terra, considerando la temporalità propria della materia.

 

Il suolo, che ricopre la superficie terrestre, è una miscela di materia inorganica di origine rocciosa e di materia organica di animali e piante che si può dire donino agli oggetti la propria tonalità. Pertanto, la terra sarà composta da ingredienti diversi a seconda del tempo, dell’ambiente e della cultura. Anche nell’argilla bianca classificata come “porcellana bianca”, il colore ha sfumature diverse a causa di componenti sottilmente diversi del terreno argilloso. Jang cerca di trasmettere le sfumature tenui che il terreno conserva. Egli, dopo aver forgiato una forma completamente simmetrica mediante il tornio da vasaio, elimina la parte superiore creando una linea organica, non perfetta, dove la leggera imperfezione esprime il cambiamento.

 

 

Rimm Chae

 

Pittura scultorea o pittura di gemme che cattura i colori della natura e lo scorrere del tempo.

 

Rimm Chae sperimenta le proprie possibilità artistiche, utilizzando l’Ottchil (lacca naturale), le cui sfumature di colore sono diverse a seconda della temperatura, dell’umidità e dello scorrere del tempo, e la madreperla, che si forma lentamente, con pazienza e perseveranza. Il suo metodo di lavoro sperimentale è saldamente basato sul suo rispetto della natura e del tempo. Le sue opere, che abbandonano il metodo scultoreo esistente di ottimizzazione dello spazio, abbracciano generi diversi e si compongono tramite l’impiego di ornamenti, della pittura e talvolta del disegno spaziale. Esse rappresentano il passare del tempo come il processo di

crescita di un albero o di fiori che sbocciano. L’artista sviluppa le sue opere in tre dimensioni, attraverso diversi processi di saldatura in cui i fili di ottone diventano fiori o ramoscelli.

 

 

Mina Kang

 

Gioielli in ramiè che riscoprono gli aspetti introspettivi e meditativi del ricamo con un’estetica moderna.

 

Mina Kang ha sperimentato la struttura tridimensionale del tessuto con il jogakbo (patchwork tradizionale coreano). Attraverso il suo ricamo estemporaneo ed intuitivo, i pezzi colorati di tessuto in ramiè sono collegati organicamente e hanno uno sviluppo tridimensionale, grazie alla rigidità ed elasticità della struttura di base in metallo. Proprio come sua madre che cuciva il jogakbo pregando per la buona sorte, l’artista nel suo lavoro esprime un desiderio di stabilità e di conforto nel nostro tempo.

 

 

Heeseung Koh

 

Un gioiello che esplora la qualità estetica di un paesaggio urbano.

 

Heeseung Koh ha costantemente raccolto, modificato e assemblato strutture di cantiere, segni di ruote di automobili ed oggetti vari corrosi dallo scorrere del tempo. Crepe, macchie e grani sono spesso considerati oggetti di rimozione. Eppure, l’artista vede tali cicatrici e resti come prova dell’esistenza e del tempo. Koh era solita indovinare l’accumulo del tempo o dell’esistenza di qualcuno dalla superficie di un oggetto corroso e di una pozzanghera in un vicolo. Cerca di ricreare tali tracce del passato in un gioiello attraverso l’osservazione e la sperimentazione.

 

 

Seulgi Kwon

 

Un gioiello organico che combina la struttura della ‘cellula’ e materiali artificiali.

 

La cellula è l’unità biologica di base di tutti gli organismi nei cicli di creazione, crescita ed estinzione. Le cellule hanno strutture complesse e generano energia nelle proprie centrali elettriche, scambiano sostanze con l’esterno, si connettono e comunicano con altre cellule, formano gradi tessuti e preservano la vita. L’artista attinge al mistero di questo ciclo organico, al dinamismo ed alla vitalità insiti in esso. Il silicone, che ha proprietà elastiche simili alla pelle, è impiegato come materiale per definire forme e trame di un processo vitale in continua evoluzione.

 

 

Hyejung Sin

 

La natura raffigurata in gioielli che combinano tecniche di goffratura dell’argento con oggetti trovati per caso.

 

Hyejung Sin sente calore per gli oggetti posti silenziosamente nei suoi dintorni. Presta attenzione a cose insignificanti spesso trascurate nella propria vita quotidiana come ramoscelli, foglie e pietre. Queste sono cose che le parlano senza alcun gesto o linguaggio pomposo e sono tuttavia esseri presenti nei cicli di crescita ed estinzione. L’artista ridona un nuova vita agli oggetti naturali, combinati in strutture e forme delicate realizzate in argento. Una foglia d’argento sbalzata delicatamente appesa ad un ramo secco rappresenta il dialogo con la natura, la guarigione che cura il senso di smarrimento e l’infusione di vita nella quotidianità.

 

 

Serin Oh

 

Un’opera che rinasce come oggetto dal significato estetico, artistico, attraverso una commistione con oggetti banali.

 

Serin Oh raccoglie le cose più banali come prodotti di basso valore, accessori di moda facilmente acquistabili per strada e mandarini deperiti e li combina con altri oggetti rielaborandoli in opere d’arte tramite fusione. A causa della sua forma intricata, lo stampo di assemblaggio viene inevitabilmente distrutto estraendolo dalla colata. Ora il suo significato si è capovolto da una raccolta di cose banali a un’opera d’arte originale. In questo modo, l’artista solleva interrogativi sull’originalità di un’opera d’arte ed insinua un’arguta presa in giro dei valori del capitalismo.

 

 

Sowon Joo

 

Raffinati gioielli cresciuti come da semi che condividono la memoria della meraviglia della vita.

 

La forma audace cattura immediatamente l’attenzione dello spettatore. Gli anelli e le collane, audaci ma delicati e realizzati con squisita lavorazione a maglia da 0,24 a 0,3 mm in argento, si ispirano alla vita splendida ma fragile della natura. Opere al confine tra alta gioielleria e gioielleria artistica. Fiori e boccioli lavorati a maglia in sottile filo d’argento suggeriscono la delicatezza della vita appena nata così

come l’ordine e l’equilibrio della natura. Come i ricordi di anelli e braccialetti fatti con i quadrifogli trovati nel cortile, Sowon Joo cerca di condividere e collegare le proprie esperienze ed i propri ricordi con chi indossa il frutto del suo lavoro.

 

 

Hoyeon Chung

 

Gioielli che rappresentano il tempo (memoria) e immagini attraverso la stratificazione di tessuti traslucidi.

 

Hoyeon Chung ritrae i vari strati di “memoria e immagine” attraverso la sovrapposizione di strati di poliestere traslucido, come se il tempo si fosse accumulato strato dopo strato. Poiché il processo di stratificazione dei ricordi è simile al processo di creazione della natura, il suo lavoro utilizza forme geometriche e organiche. I tocchi di pennello sono resi sul tessuto come elementi visivi per sottolineare il tempo in un’immagine condensata. La sfumatura e la velocità delle sue pennellate documentano lo stato d’animo e le emozioni della giornata. Parti di tessuto di diverse forme e dimensioni, sono state combinate come fasci di ricordi con inizio e fine sconosciuti per formare un bellissimo oggetto.

 

 

Seayoung Kim

 

Porcellana nera che esplora la “tissotropia”, un processo in cui la materia si trasforma attraverso il punto metamorfico del fuoco

 

Per Seayoung Kim, il fuoco è un processo che infonde vita all’argilla. Un fuoco di oltre 1.350℃ che nel forno risveglia i colori dei minerali nascosti nel materiale e fa danzare

le forme. L’artista cattura il momento in cui una forma viene distorta dal fuoco, spingendosi in uno spazio sconosciuto come chiave del proprio lavoro. In questa sfida, l’artista cattura l’ultima variabile che l’uomo non riesce a controllare completamente ed abbraccia i cambiamenti naturali di forma e colore procurati dal fuoco. È anche il punto in cui possiamo intravedere il suo essere persistente che cerca l’armonia con la natura (il fuoco).

L’artista ha recentemente dato prova della sua arte lungo una vasta gamma di generi, da ciotole da tè e vasi a forma di luna, fino a dipinti e sculture.

 

 

Jonggun Park

 

Jangdo, un piccolo coltello carico di spirito ed eleganza coreana che rappresenta valori elevati come la lealtà, la pietà filiale e la rettitudine.

Lo Jangdo (粧刀) è un piccolo coltello con un fodero lungo circa una spanna. Sebbene noto come proprietà esclusiva della donna e simbolo di castità e fedeltà, questo

coltello era essenziale e veniva portato da ciascuno sin dalla dinastia Goryeo, indipendentemente dal sesso o dallo status. L’iscrizione su questo Gwangyang Jangdo

(光陽粧刀), “unicità di cuore” (一片心) rappresenta anche valori elevati come la lealtà, la

pietà filiale e la rettitudine. Questo coltello per l’autodifesa è anche usato come come oggetto ornamentale è si può dire sia l’essenza del mestiere artigiano, quale simbolo di pace personale e di delicata bellezza. Lo Jangdo sontuosamente impreziosito come regalo con lacche in oro, argento, avorio o madreperla è il manufatto artigianale tradizionale rappresentativo della Corea.

 

 

Keumhee Lim

 

Dahoe e Mangsu presentano splendidi motivi colorati con l’anima in un unico filo di seta.

 

Il maestro artigiano Keumhee Lim è stato in grado di ripristinare parte della tecnica tradizionale per dahoe e mangsu, conducendo ricerche storiche nel corso degli

ultimi 30 anni. Dahoe (多繪) si riferisce collettivamente a corde realizzate

attorcigliando fili di ramiè, cotone o seta da utilizzare nell’abbigliamento. Mangsu (罔繡) è riferito a una corda larga ed è stato adottata per vari usi come abbellimento

per costumi, come cordoncino per ciondoli decorativi e come cordoncino per un piccolo coltello. Il processo di tessitura del filo è considerato un’arte di resistenza chiamata l’arte della perseveranza, che cattura un’estetica coreana sontuosa e dignitosa. Dahoe compare ancora negli accessori contemporanei che utilizzano una varietà di materiali come pietre preziose e oro, mostrando nuove possibilità di impiego.

 

 

Sungho Cho

 

Un’opera in metallo che racchiude i ricordi del tempo in una finissima colata.

 

Partendo dalla domanda “È possibile realizzare una fusione sottile e leggera?”, Sungho Cho supera i limiti del procedimento di fusione sviluppando una propria tecnica. Ha creato oggetti di 0,8 mm di spessore catturando le trame superficiali di simboli storici come il muro di Berlino e oggetti naturali con una varietà di tecniche di texturizzazione, come lo stampaggio e il disegno. Non solo la sua esperienza sensoriale, ma anche la sua memoria del tempo filtra in fusioni così sottili, possibili grazie alle proprietà di duttilità e deformità della cera lavorata tramite sfregamento.

 

 

Hyunyoung Cho

 

Mobili in legno tradizionale coreano che utilizzano le venature del legno e ne sottolineano la pura bellezza.

 

Poiché ci sono chiari anelli annuali contenuti nel fusto del legno coreano per merito di quattro stagioni distinte, possiamo apprezzare la bellezza degli anelli nei tronchi degli alberi così come la natura li ha formati. Tra questi, l’”albero del drago” (zelkova) è ovviamente il migliore. Il seoan (tavolo di scrittura tradizionale) di Hyunyoung Cho, un tavolino basso utilizzato per scrivere o leggere, è realizzato con legno stagionato di zelkova di almeno 400 anni. La forma semplice ed elegante ha il senso estetico dei tradizionali mobili in legno Joseon. Il suo tavolo è finemente rifinito con lacca naturale senza nascondere le venature. Inoltre, non c’è distinzione tra la parte anteriore e quella posteriore. Il fondo della sponda che tocca il pavimento è traforato a forma di fiore, e racchiude le caratteristiche semplici ed eleganti della Cisgiordania. Cho ha perseguito la bellezza elegante, concentrandosi principalmente sulla bellezza delle venature del legno naturale e respingendo qualsiasi decorazione artificiale.